Capitolo 15 "Come fossero solo baci"

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"Lei è la luce, il calore, il sangue e il tessuto della mia vita."
(David Grossman)

Rosaly's Pov

Le mie pupille seguivano i movimenti di quei due che ormai, anzi finalmente, potevo chiamare Amici. I loro gesti e le loro risate arrivavano a me ovattate, lontane... tenui.

Ero troppo impegnata a combattere la mia incredulità per poter seguire il filo del discorso che da circa quaranta minuti avevamo iniziato.

Li guardavo con occhi sbarrati, ancora incerti su cosa stessero assistendo, come se ciò che stesse succedendo davanti a me, i loro volti, i loro sorrisi, i loro sospiri, i loro gesti...fossero solo scenari di sogni messi insieme a produrre
un indimenticabile film.

Era tutto lento, come il muoversi delle chiome degli alberi e delle sue foglie che facevano ombra nella stanza di Chris, alcune vive e altre pronte a lasciare quel posto in cui erano state davvero bene.
Perché nessuna foglia vorrebbe mai staccarsi dal ramo. Ciò sarebbe l'equivalente di estraniarsi da qualunque altra foglia, e così, rimanere poi sola per sempre.

Prima di quel momento, quello in cui i miei amici stavano divertendosi per mezzo di qualcosa che non avevo avuto la possibilità di udire, mi ero sentita di continuo come una foglia, che al tempo esatto, si stacca dal ramo, per posarsi sul terreno e vagare, con il passare dei giorni e dei mesi, senza una precisa meta.
Quel pomeriggio, però, in quella serra, ero rinata.
Ero rinata come fogliolina, attaccata ad un ramo vivace al cui altre come me, piccole anch'esse, sembravano entusiaste di accogliermi.
E avevo la sensazione che mai mi sarei staccata da quel ramo, che mai mi sarei ingiallita, che mai sarei invecchiata e che mai, mai e poi mai, avrei lasciato quella casa.
Che mai, che mai, che mai...sarei più rimasta sola.

Schiaffeggiai quella mano che, nervosamente, stava essendo sventolata innanzi alla mia faccia.
"Ahia!" sobbalzò Chris, ritraendo velocemente la mano e accarezzandosela.
"Mi hai fatto male" gonfiò le guance
"Beh tu non sventolare mai più la tua mano davanti alla mia faccia come se fosse un ventaglio." risposi puntando l'indice sul suo naso, dove i suoi occhi andarono a posarsi, incrociandosi.
Nel frattempo di quel bisticcio scherzoso Beth rideva di gusto, sdraiata completamente sul letto dalle coperte sgualcite del moretto alla sua destra.
"E tu la prossima volta non fissarci con quel sorriso da pazza di poco fa senza rispondere alle nostre domande, eri inquietante e anche tanto." disse "Eri in un mondo tutto tuo."
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo e poi, dolcemente, dandogli un buffetto sulla fronte.
"La smetti di trattarmi come un bambino?"
"Aah ma dai! Sei così carino e coccoloso!" risposi strizzandogli le guance
"Cosa? Carino e coccoloso? Ma scherzi!?" sbarrò gli occhi,
"Beth! Hai sentito cos'ha detto questa qui? Secondo te io sarei carino e coccoloso?" chiese alla rossa, pronunciando quelle parole come se avesse avuto la bocca piena.
"Mhh...sai, ora che ci faccio caso si. Sei carino e coccoloso." rispose quest'ultima arruffandoli i capelli, mentre lui si lasciò cadere all'indietro sul cuscino.
"E comunque sono più grande di voi." disse
"Ma se non sai nemmeno quando siamo nate" risposi ridacchiando
"So che tu sei del mese di Maggio." mi indicò
"Ricordo quando a mensa tutto il tavolo a cui eri seduta ti cantava la canzoncina per augurarti tanti auguri." concluse
"Oh si! Ricordo anch'io. Quindi abbiamo un Toro tra noi." intervenne Beth con un mezzo sorriso
"Colpevole." alzai le mani "E voi di che mese siete?"
"Beh io-"
"No fermo! Voglio provare ad indovinare." lo bloccai mentre lui mi invitò a procedere, mettendo le mani dietro la testa.
"Tu sei...tu sei di Luglio." Scattó a sedere
"Ehi ma come hai fatto!"
"Davvero ho indovinato?! Quindi sei Cancro?"
"Esatto. Ma sono sicuro tu abbia tirato a caso."
"Beh se anche fosse? Significa che ho qualche dote magica" ridacchiai
"Beth!"
"Si?" piegò la testa guardandomi, facendo cadere alcuni riccioli rossi sulla sua faccia
"Tu sei...mh, fammi pensare." la analizzai
"Sei di Agosto!" azzardai
"Cosa te lo ha fatto pensare?" rise
"Non so, è che mi sembri un leoncino e quindi...ho pensato al mese d'Agosto."
Si toccò subito i capelli e il viso, su cui le numerose lentiggini posavano come fiori su un prato.
"Ottima osservazione, ma comunque non è così, non sono del mese d'Agosto. Sono Acquario, del mese di Febbraio."
"Sai, anch'io credevo fossi d'Agosto." disse Chris
"Ah si? Perché assomiglio ad un leoncino?" chiese Beth
"Mh no. Perché sei molto coraggiosa." le sorrise
"Che dici!" disse lei
"È la verità, è una delle cose di te che mi piace tanto. Il tuo...avere coraggio per ogni cosa, qualsiasi cosa, nonostante la situazione." la guardò negli occhi e lei si perse nei suoi, bui e sprovvisti di qualunque colore acceso.
Io, invece, guardai loro.
Spostai gli occhi su entrambe le loro figure cercando di scovare quella connessione tra i loro occhi.
"Wow" sussurrai piano "Adesso siete voi ad essere in un mondo tutto vostro."
Beth tossicchiò e successivamente deglutì, risvegliandosi all'improvviso.
"È che..." sussurrò continuando a guardare il ragazzo davanti a lei, con meno intensità rispetto a pochi secondi prima.
"Cosa?" chiesi; scosse il capo abbassandolo.
"Nulla di importante." mi sorrise poi.

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