Capitolo 19 "Dafne"

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"Che voglia di specchiarmi in qualcuno e riconoscermi"
🤍

Narrator's Pov

Rosaly, Chris ed Elizabeth sembravano aver fluttuato sui quartieri luminosi di Londra.
Erano appena le quattro del mattino e loro tre, esausti e visibilmente spaventati e assonnati, percorrevano una strada abbastanza illuminata e trafficata di auto per quell'ora del giorno.
Camminavano con passi indecisi e insicuri, scrutavano ogni auto passasse loro accanto e chiunque facesse qualsiasi cosa.
Si sentivano decisamente di troppo su quel marciapiede che però di persone, esclusi loro, non ne contava affatto.
Beth era di poco più indietro rispetto ai suoi amici, che camminavano l'uno accanto all'altro con la paura che potesse succedergli qualcosa di brutto, e più di loro guardava con aria curiosa ogni cosa come se ad ogni sbattere delle sue palpebre quegli scenari diventassero foto appena scattate e ricordi che avrebbe custodito per sempre in lei.
Come quelle di Finnick, che però poteva guardare e riguardare tutte le volte che voleva.

Il più spaventato era Chris che camminava quanto più vicino potesse a Rosaly. Il suo cuore batteva forte dalla paura e dall'emozione, desiderava quanto le sue amiche scoprire il mondo e tutti i suoi segreti.
Al lato della strada posizionata accanto ad una portoncina in legno Rosaly vide un'insegna, illuminata dalla fioca luce di una lanterna ricoperta di ragnatele e che sembrava non essere mai stata cambiata.
"Ragazzi" disse piano e con voce calma "Venite, attraversiamo la strada."
Guardarono prima da un lato e poi dall'altro, per essere sicuri di non essere investiti, e dopo essersi beccati il clacson di qualche auto alla cui guida vi sarà stato sicuramente qualcuno di assonnato meno di loro, raggiunsero l'altro lato della strada.
"Perché abbiamo attraversato? Quel marciapiede sembra più luminoso" chiese Chris, stropicciandosi un occhio
"C'è una tavola calda" indicò poi Rosaly dietro di lui. Sulla staccionata infatti lessero l'insegna

"Tavola Calda da Dafne-P.S La tavola non è calda davvero, almeno credo..."


Beth sbuffò una risata dopo averla letta e subito dopo si chiese "Sarà aperta a quest'ora?"
"Speriamo di sì, ho una fame" rispose Chris
"Beh, la luce della lanterna è accesa. Proviamo ad aprire la porta?"

Beth annuì e successivamente si avvicinò a quest'ultima abbassando poi la maniglia.
La porta si aprì e da sopra essa un leggero tintinnio di alcuni campanelli si udì nell'aria.
Una forte luce gialla illuminò i volti dei tre che avevano appena spalancato del tutto la porta, davanti a loro numerosi tavoli in legno e sedie nascoste sotto ad essi occupavano deliziosamente lo spazio all'interno rendendolo così ai loro occhi confortevole e accogliente.
Varcarono così la porta che si chiuse delicatamente poi alle loro spalle.
Sui muri, anch'essi in legno, vi erano appesi quadri molto colorati e mensole con oggetti che sembravano avere davvero molti anni.
A prevalere su ogni cosa era l'eccessiva presenza di vasi con all'interno tulipani rossi, soltanto tulipani di quel medesimo colore in tutta la sala.
Le tovaglie rosse a quadri bianchi erano già stese su tutti i tavoli anche già apparecchiati e nell'aria si riusciva a percepire il buon odore di cibo caldo, come quello di zuppa di fagioli e pane appena sfornato.
"Secondo voi ci sarà qualcuno?" Chiese Chris guardandosi intorno
"Non saprei risponderti Chris, ma di sicuro chiunque sia il proprietario è indubbiamente un amante dei tulipani." Rispose sicura Beth con un mezzo sorriso ed accarezzando i petali di uno di essi.
"Ehm...che dite, ci sediamo?"
Azzardò poi, Rosaly fece così per risponderle ma le parole le morirono in bocca quando udirono da dietro una porta a ventola con su' scritto-

"CUCINA-
ACCESSO CONSENTITO SOLO AL PERSONALE"

rumori di stoviglie e posate e qualcosa di pesante schiantarsi al suolo.
Subito dopo una voce femminile si sentì gemere dolorante dall'interno e subito dopo vociare con tono alto
"Benvenuti! Sarò a vostra disposizione tra un minuto! Accomodatevi dove più vi aggrada!"
E dopo essersi scambiati tra di loro uno sguardo interrogativo presero lentamente posto in un tavolo appena accanto all'entrata accomodandosi, come aveva detto quella voce sconosciuta, sulle sedie bianche poste sotto ai tavoli.
Beth prese in mano il pezzo di carta posto in mezzo al tavolo che sembrava essere stato scritto a mano e che presentava ogni piatto che la cucina di quella "Tavola Calda da Dafne-P.S La tavola non è calda davvero, almeno credo..." disponesse.

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