SINGITA FREGENE

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Domenica, terzo giorno

Il rintocco delle campane sveglia Gian che prono allunga le braccia schiacciandosi il cuscino sulle orecchie per continuare a dormire, ma ormai il rumore gli riecheggia nella testa. Si rigira supino e apre un occhio alla volta, guardandosi i boxer.

"Ehi soldatino, devo andare a svuotarti! Devo alzarmi!"

Si appoggia una mano sui boxer. Ce l'ha duro e sull'attenti e gli fa un male cane. Salta in piedi, e si affretta ad andare in bagno, afferra la maniglia, la abbassa, ma la porta è chiusa!

"Cazzo!"
Ringhia tra i denti serrando la mano sui boxer.

Si appoggia di schiena alla porta aspettando. Un bagno in quattro è un problema! Chiude gli occhi concentrandosi, ora che è in piedi è peggio, e lo scroscio dell'acqua contro il lavello non lo aiuta.
Finalmente sente il rumore della chiave girare nella serratura e si sposta dalla porta girandosi di fronte, si apre ed esce Lara con solo la canotta e gli slip indosso, a chino basso sbattendogli contro rimbalzando all'indietro. Gian la afferra per un braccio impedendole di scivolare.

"Oh scusa!" Dice alzando il viso e trovandosi di fronte i suoi pettorali.

"Oh mio Dio!" Pensa incantata dallo spettacolo, e deglutisce.

"Ah sei tu!"
"Buongiorno piccoletta!"
"Buongiorno Solo Gian. Smettila di chiamarmi piccoletta, mi dai ai nervi!"
"Ok! Ti chiamerò bambolina."
"Io non sono una bambolina!"

Lui sogghigna fissandole la boccuccia incurvata.
Sembra un bocciolo di rosa in un giardino innevato. Non risponde, almeno ad alta voce, perché dentro di lui continua a ripetersi che è una bellissima bambolina di porcellana.

"Fammi passare!"

Gli mette una mano sul braccio per spostarlo facendo un passo ma lui non si smuove e gli sbatte contro una seconda volta!

"Calma! O mi fai pensare che tu faccia apposta per sentirmi addosso!"
Gli sussurra spingendosi di più contro il suo piatto ventre.

Lara trattiene il respiro cercando di fermare il battito impazzito rimbombargli nel petto quando sente la sua erezione puntargli nel ventre. Abbassa lo sguardo per non incontrare il suo, ma fa un grosso errore, così facendo lo sguardo gli cade sui boxer, ed il sangue le ribolle.

"Mi spiace deludere le tue convinzioni, ma sei l'ultima cosa che vorrei addosso."

Non risponde, la fissa in silenzio aspettando che alzi lo sguardo per sfidarla, ed è quello che fa, per evitare di guardare verso i boxer. Per un secondo si è sentita trafiggere dal suo sguardo, ed è strano come dica cose completamente diverse da quelle che escono dalla sua bocca.

"Meglio così! Perché sei anni luce lontana dai miei canoni!"

Lara si sente offesa, gli dà uno spintone e si fa strada sorpassandolo.

"Fanculo Stronzo!"
"Dopo di te bambolina!"

Gian si chiude in bagno, finalmente. Alza la tavoletta del wc e libera il soldatino, che di uno ha ben poco. Fa un gran respiro e già si sente meglio dopo lo svuotamento, ma qualcosa non va, è ancora duro e sull'attenti ed è tutta colpa della bambolina.

"È bellissima pure di prima mattina, te ne sei accorto eh?"
Borbotta al suo soldatino sull'attenti.
"Ok ok! Ti dò una mano ma non prenderci l'abitudine!"

Non dura molto, nella sua mente ha stampato la sua immagine.

"Quanto sei bella bambolina, dannatamente bella."

Lascia che la sua mano si muova liberamente mentre col pensiero è con lei, sente il suo profumo che già adora e di cui non riesce a liberarsi, lo ha respirato in quei pochi secondi di contatto fisico e gli ha catturato ogni senso.

L'AMICA FIDANZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora