CONSAPEVOLEZZA

1.3K 96 64
                                    

Giovedì sera...

Lara entra in casa dietro a Francesca, guarda il pavimento per paura di incontrare i loro sguardi, come se fosse lei nel torto.
Alessio le va incontro.

"Mi spiace tanto Lara."

Lei alza lo sguardo accennando una smorfia per ringraziarlo del conforto.

"Scusate, vado a dormire. Domani lavoro!"

Gian dalla poltrona la guarda, ancora con le mani strette a pugno pensando a quel verme. Lui non lo sopporta, non lo ha mai sopportato perché lei lo amava e lui evidentemente no, ma non avrebbe mai voluto che si lasciassero in questo modo, lei avrebbe dovuto lasciarlo perché non più innamorata, e non per esser stata tradita. Questo non cambia le cose, lei non ha il cuore libero, ma solo spezzato. Quel Fottutissimo Fortunato Coglione non doveva farla soffrire, doveva amarla o al massimo dirle che non la amava e forse sarebbe stata lei a dargli il bel servito.

Quanto vorrebbe andare da lei e abbracciarla, stringerla forte a sé e farle capire quanto tiene a lei, quanto vorrebbe dirle che nonostante gli occhi gonfi dal pianto, è bellissima, quanto vorrebbe dirle che gli dispiace vederla triste ma non può, ora ha solo bisogno di stare sola, senza nessuno che dica la sua, perché comunque lei non si sentirebbe meglio.

Si alza e va in cucina a mettere un po' di acqua nel bollitore, un minuto, il tempo necessario per prendere dall'anta una bustina di camomilla e del miele.

Anche Alessio e Francesca si ritirano in camera, è solo con i suoi pensieri.

Versa l'acqua in una tazza dove ha riposto la bustina, lascia passare qualche minuto poi la toglie, e aggiunge un bel cucchiaio di miele e va verso la camera.
Bussa. Sì, perché non è la sua, la camera verso la quale si è diretto.

All'interno Lara è rannicchiata sul letto in volta a piangere, pensando alla situazione. Lei che sperava in una proposta di matrimonio deve fare i conti con un amore finto. Sente bussare e pensa sia Francesca.

"Francy sono stanca. Sto bene, non preoccuparti!"

Gian bussa ancora, e lei si alza controvoglia e apre la porta trovandosi davanti i pettorali di Gian. Alza lentamente lo sguardo ed è lì, che la guarda facendole un mezzo sorriso. È diverso, non è un sorriso beffardo, è dolce.

"Ho pensato volessi una camomilla per dormire meglio!"

Gliela porge e lei la fissa per qualche secondo poi la afferra sfiorando la sua mano.

"Buonanotte!"
Gian si volta per andarsene.

"Cosa hai fatto alla mano?"
Lui se la guarda, nemmeno ci pensava, ha le nocche rosse per il pugno dato al muro, si volta e con l'indice della stessa mano le fa una carezza sulla guancia.

"Non è niente bambolina, dormi bene!"
Si allontana camminando all'indietro.

"Grazie!"

Si volta, torna in salotto e accende la tv. Ora che è tornata è più tranquillo, e può guardarsi un film, sapendola nella sua camera.

Lara rimane a guardarlo, dalla sua camera intravede il divano, lo vede sedersi e accendere la tv. È la prima sera che non esce. Chiude la porta e si appoggia di schiena, si tocca la guancia pensando al gesto premuroso. Guarda la tazza fumante e sorride, poi torna verso il letto, la appoggia al comodino e si spoglia, si infila il suo pigiama rosa e grigio e va a letto, dove sorseggia la sua camomilla.

È dolcissima, le piace con il miele. Pensa a lui, di là sul divano e al suo gesto carino nei suoi confronti, pensa a tutti i complimenti fatti la sera precedente, consapevole che non erano rivolti a lei, ma comunque in grado di pensarli.

L'AMICA FIDANZATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora