Giovedì, settimo giornoSono le sette, Gian sa che lei si sveglierà a quest'ora per andare al lavoro, perciò ha messo la sveglia un po' prima, ha già fatto la doccia e indossato dei jeans e una t-shirt qualsiasi, la prima afferrata dalla valigia senza nemmeno guardare, un abbigliamento casual, dato che oggi andrà in giro per Roma, senza meta, giusto per visitarla un po' e giustificare il suo prolungato soggiorno dopo lo shooting fatto.
Va in cucina e prepara il caffè per tutti, in realtà lo ha fatto per lei, ma non vuole che sia evidente, così ne prepara una quantità eccessiva.
Eccola, arriva con la sua disinvoltura camminando scalza, e mostrando la sua inconsapevole bellezza sfoggiando un abitino morbido azzurro a fiorellini bianchi stile Bohemien con spallini sottili incrociati sulla schiena nuda, vita stretta e gonnellina svasata. Una spruzzata di freschezza in un'altra giornata afosa.
"Buongiorno!"
"Buongiorno. Se vuoi ho fatto il caffè!"
"Come mai già sveglio!"
"Perché potrebbe essere l'ultima volta che ti vedo bambolina!"
Pensa, ma subito risponde:
"Per errore non ho tolto la sveglia! Non riuscivo più a dormire e mi sono alzato!"Questa mattina i suoi occhi sembrano ancora più azzurri e Gian stenta a distogliere lo sguardo. È struccata, ed è favolosa, le sue labbra hanno un colore rosato naturale e senza rossetto sembrano ancora più invitanti.
"Perciò cosa fai oggi?"
"Sei tu l'esperta! Cosa mi consigli di visitare a Roma?"
"Davvero ti vuoi addentrare nella giungla dei turisti?"
"Non ho di meglio da fare, sfrutterò questi ultimi due giorni per visitarla!"Lara si morde un labbro, sente assalire nello stomaco una morsa che la stritola facendola sobbalzare.
"Ti armi di macchina fotografica?"
"Ovvio!"
"Ti consiglio Colosseo, Foro Romano e se ami la natura, Villa Borghese con i suoi giardini, comunque , ovunque vai c'è da stupirti."Gian addenta un biscotto e finisce il suo caffè.
"Grazie del consiglio!"
"Tutto qua?"
Chiede stupita dal suo comportamento pacato, e fastidiosamente indifferente. Lui muove gli occhi a destra e sinistra alzando le spalle."Che vuoi dire?"
Si alza e lava la sua tazzina, schizzandola in faccia con le dita."Mi aspettavo una battuta avvelenata delle tue! Non vorrai lasciarmi uscire di casa senza darti dello stronzo?"
Gian sorride.
"Non ti dò questa soddisfazione! Potresti abituarti e potrebbe mancarti!"
Lara non vuole ammettere che gli mancherà vederlo e per auto convincersi, lo dice ad alta voce.
"Impossibile che tu mi manca!"
A questo punto Gian rassegnato alla sua indifferenza, le si avvicina chinandosi su di lei fermandosi ad un palmo dal suo viso."Non ce la fai proprio ad essere gentile con me!"
Lei sta letteralmente morendo. Continua a maledire ciò che prova, che non sa nemmeno lei, di cosa per l'esattezza si tratta.
"Comunque, non ho detto che potrei mancarti io, ma che potrebbero mancarti le litigate! Qui tutti ti adorano, tutti ti amano, tutti pendono dalle tue labbra... ti chiamano amore, tesoro, piccolina ..." dice allontanandosi con un tono da presa in giro. Entra in camera e poco dopo ne esce con la sua macchina fotografica al collo.
Ha calcolato ogni secondo, e proprio ora, lei si sta allacciando delle semplici sneakers che la fanno sembrare una bambina innocente, insieme prendono le rispettive chiavi delle macchine ed escono, spalla contro spalla, o meglio, spalla contro bicipite, e si ritrovano in ascensore.
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L'AMICA FIDANZATA
Любовные романыLara è una ragazza di ventisei anni, aspetta la proposta di matrimonio da Luca, con il quale sta da cinque anni, ma convive a Roma con l'amica Francesca che un giorno ospita nel loro appartamento il nuovo fidanzato, Alessio, un modello-attore che si...