Lara è in spiaggia da un paio di ore, il mare è mosso, l'ideale per una bella surfata e non se la lascia perdere, ha bisogno di distrarsi e liberare la mente dopo la scorsa serata.
Gian non ha risposto alle sue varie chiamate, una voce registrata ha ripetuto continuamente: questo numero è irraggiungibile.
Colto da sconforto e delusione ha lasciato il telefono sul sedile della macchina rientrando in hotel.
Nemmeno la notte gli ha portato conforto, anzi, il pensiero di lei non lo ha risparmiato dal tormento interiore. Ha preso una decisione, oggi si dedicherà al montaggio del reportage e quando avrà terminato, prenderà il primo volo per Londra, sfoglierà fra i suoi collaboratori e scoverà qualcuno che lo aiuti ad organizzare tutti i movimenti per il tour nei Paesi Scandinavi. Deve andarsene, solo così la dimenticherà, e per impedire che Alessio, Laura o qualcun altro glielo impedisca, decide di non caricare il telefono trovato scarico sul sedile della sua macchina e utilizzare solo mail al bisogno.
"Lara come ti riesce quella virata?"
"Un dono, mio caro fratellino!"
"Ci sto provando da mesi ma ancora non mi viene."
"Devi inclinare al massimo l'albero, e solo quando senti di perdere il controllo perché la vela comincia a fileggiare, e te la fai sotto fratellino, giri intorno all'albero portandoti sopravento ..."
"Ehi. Io non me la faccio sotto!"Lara ride scompigliandogli i capelli.
"...invece sì, o non ti affretteresti ad afferrare la scotta di recupero incrociando le braccia!""Non mi arrendo! Vedrai! Alla prossima gara non avrò più nessun avversario al culo fino all'ultimo!"
"Liam!! Ho detto di toglierti di dosso quella spocchia ! Ti rendi antipatico!"
"Bambolina, sembra far cuccare, però!"
"Scappa! Perché se ti prendo, ti faccio mangiare la sabbia!"Lara alterna momenti di ilarità come questi ad altri in cui vorrebbe chiudersi come un riccio e non vedere e parlare con nessuno. Uno di questi è il ritorno a Bracciano.
Auricolari nelle orecchie e chi si è visto si è visto. Guarda fuori dal finestrino e vede solo il suo viso serio, al volante della sua Porsche, che la fissava! Al momento ha pensato fosse solo arrabbiato con lei, ma dopo la confessione di Laura, riconosce in quella rabbia anche molta delusione e tristezza.
"E se fosse vero che tiene a me?"
Si tormenta non sicura al cento per cento che uno come lui possa essere interessato a lei.
Sa solamente che il suo cuore scalpita all'impazzata ogni volta che gli sta accanto, ogni volta che è gentile e premuroso, che la guarda negli occhi, ma anche quando la irrita e la, passatemi la parola, offende, ogni volta che si allontana prendendola in giro, ogni volta.Le cose non migliorano nei giorni seguenti, lui continua a non rispondere, e non perché non riconosce il numero, anche a Laura e Alessio non risponde. Ha avvisato solo l'amico dopo tre giorni di montaggio, e consegnato un lavoro impeccabile, di aver abbandonato l'Italia, destinazione provvisoria, Londra.
Mercoledì 1 settembre
"Ciao Ale."
"Cazzo Gian! Che fine hai fatto? Mi hai fatto preoccupare!"
"Sono partito per Londra. La mostra è alle porte e voglio concentrarmi sul buon esito!"
"Capisco ma perché non rispondevi alle nostre chiamate?"
"Ho bisogno di staccare la spina! L'ho incontrata, e... non è andata bene! Ci ho provato ad essere gentile ma ci rinuncio. Ha un'idea di me che ormai non può cambiare.""Non dir cazzate! Perché allora mi ha chiesto se ti avessi sentito!"
"Gentilezza? Lo è con tutti, no?"
"Gian! Litigate sempre, non per questo non vuole vederti!"
"Vedermi? Non mi basta! Preferisco il niente, piuttosto che mi disprezzi per quello che pensa io sia! Mi passerà amico! Ho vissuto trent'anni senza di lei, troverò prima o poi..."
"Una bella ragazza? Quelle tutti i giorni! Ma non saranno mai lei!"
Lo interrompe.

STAI LEGGENDO
L'AMICA FIDANZATA
RomanceLara è una ragazza di ventisei anni, aspetta la proposta di matrimonio da Luca, con il quale sta da cinque anni, ma convive a Roma con l'amica Francesca che un giorno ospita nel loro appartamento il nuovo fidanzato, Alessio, un modello-attore che si...