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Ho passato tutto il martedì pomeriggio in biblioteca aspettando che Brandon arrivasse per aiutarmi in matematica ma di lui nessuna notizia. In mattinata l'avevo visto in giro per scuola in solitaria e non si era fatto abbindolare neanche da Ava che durante l'intervallo si era sfogata con me sui loro problemi. 

Più passano i minuti e più odio Brandon anche se in fondo comprendo l'odio che anche lui prova nei miei riguardi. Alla fine dei conti gli ho dato dello stupratore senza nemmeno lasciarlo spiegare. 

In un istante di nervosismo più forte degli altri scatto in piedi dalla sedia, raccolgo  le mie cose e decido di avviarmi verso casa di Brandon. Dobbiamo chiarire una volta per tutte questa situazione e non possiamo continuare ad avere questi continui alti bassi in cui alterniamo momenti di pace con momenti di guerra e di odio.

***

Immobile davanti al suo portone con l'adrenalina a mille busso. Non so neanche come far partire il discorso ma so solo che è giusto che io sia lì in quel momento.

"che ci fai qui?" mi scruta dalla testa ai piedi guardandomi quasi con disprezzo non appena mi apre. In realtà riesco a cogliere anche un po' di stupore sul suo viso perché non si aspettava mi presentassi lì.

"ti ho aspettato due ore in biblioteca!" rispondo in modo isterica perché sono spazientita e non ne posso più di lui.

"per...?" domanda alimentando ancora di più il mio nervosismo nonostante sappia benissimo che oggi è martedì.

"avevamo lezione di matematica oggi..." incrocio le braccia al petto per mostrare il mio disappunto ma rimanere comunque al suo gioco.

"pensavo che dopo domenica fosse stato chiaro abbastanza che non ci saremmo più visti, no?" chiede in modo retorico. 

Tra tutti gli scenari di risposta che avevo immaginato sinceramente questo era quello che non mi sarei mai aspettata. 

Effettivamente la domenica passata avevamo avuto una tremenda discussione ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato così meschino da non presentarsi al nostro appuntamento 'fisso' del martedì. O meglio, pensavo che mi avesse comunque in qualche modo avvisato. 

Forse avrei dovuto intuirlo dagli infiniti messaggi senza risposta che gli avevo mandato negli ultimi due giorni che non volesse più vedermi o avere a che fare con me.

"senti, mi dispiace ma..." dico di getto e sono sincera ma lui mi interrompe immediatamente mentre io vorrei continuare a parlare.

"sono impegnato ora" fa una breve sospensione girando il capo verso dietro come se stesse cercando qualcuno "ma non credo comunque che vorrò mai più parlare con te" e mentre lo dice mi chiude il portone in faccia.

WhatsApp || Brandon ButlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora