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Era finalmente arrivato il venerdì e con lui il weekend e la festa a casa di Justin.

Io, Charlotte e Ava arrivammo e la casa era già gremita di gente. 

Ava non sfoggiava nessuno dei miei vestiti e questo fatto mi turbava, le avevo richiesto nuovamente di passare a casa mia a scegliere qualcosa ma lei aveva subito liquidato il discorso. Forse ero davvero io che mi facevo troppe paranoie.

Charlotte si fiondò tra la folla alla ricerca di Trevis che doveva già essere lì da qualche parte mentre Ava si fermò a parlare con un gruppetto di ragazzi che seguivano biologia con lei.

Io vagavo tra la cucina, il soggiorno e la sala da pranzo fra ragazzi che si baciavano, altri che bevevano, c'era chi fumava e chi semplicemente parlava, chi era già ubriaco e chi non aveva assolutamente voglia di bere niente.

Presi una bottiglia di birra e la aprii. Mi sedetti su una sedia a guardare qualcuno della squadra di basket giocare a beer pong. Ad un certo punto mi raggiunse Dylan e si mise vicino a me.

"come mai sola?" mi chiese offrendomi un po' del suo cocktail.

"stavo guardando loro giocare!" indicai il tavolo con i bicchieri e due palline da ping pong.

"Ross?" 

"non viene, aveva una cena a casa di alcuni parenti" risposi.

"che palle le cene di famiglia!" sbuffò Dylan. Io annuii e diedi un sorso alla birra che avevo in mano. Finì il suo cocktail e si mise a giocare anche lui con gli altri.

Io ero lì a fissare il gioco e ogni tanto si avvicinava gente per fare due chiacchiere e portarmi da bere, ma trovavo tutti noiosi. Di solito mi divertivo alle feste ma questa serata ero presa male e il mio volto non faceva altro che trasmettere quanto non volessi essere in quel posto. Che poi in realtà non avevo neanche pensato a dove volessi essere in quel momento. Tracannai altre due birre mentre guardavo Dylan e Justin giocare alla play. Spostai lo sguardo in un angolo della stanza e vidi Charlotte e Travis che si baciavano appassionatamente.

Che voglia di limonare anche io!

David mi porse un'altra birra, questa volta rifiutai perché sentivo nelle orecchie il sangue rimbombare e la testa mi iniziava a girare lievemente ma riuscivo comunque a essere cosciente.

"è arrivato Ross!" Ava interruppe i miei pensieri. 

"cosa?!" aggrottai le sopracciglia, sentivo di essere troppo ubriaca per aver compreso appieno ciò che avesse appena detto.

"c'è Ross, ti sta cercando dice che ha finito prima del previsto la cena coi parenti" scandì bene le parole per farsi comprendere a pieno.

Mi alzai dalla sedia che ormai aveva preso la forma del mio sedere e mi avviai verso l'ingresso. Lo trovai nel corridoio tra la cucina e l'ingresso. Gli sorrisi appena i nostri sguardi si incrociarono e lui ricambiò il mio sorriso.

"ho finito prima e ho pensato di passare di qui" iniziò e io mi fiondai tra le sue braccia. Da ubriaca ho bisogno di molto affetto.

"grazie, grazie, grazie per salvarmi questa serata" mi guardò un po' torvo non capendo ciò che io intendessi ma non mi importava spiegarglielo in quel momento, l'avrei fatto in un altro momento. 

Lo baciai sulle labbra inserendo la mia lingua nella sua bocca, lui mi fece aderire con la schiena alla parete e si spinse verso di me tanto che sentii la sua erezione e istintivamente toccai il suo pacco iniziandolo a massaggiare da sopra i jeans cercando anche di assicurarmi che nessuno ci vedesse ma in realtà erano tutti talmente ubriachi e presi nel fare le loro cose che nessuno ci stava effettivamente osservando. Lo sguardo di Ross vagava intorno, anche lui cercava di non farci vedere dagli altri. Mi prese la mano e mi trascinò fuori sul giardino sul retro e ci avvicinammo a un albero che era in fondo e completamente al buio. Lì nessuno ci avrebbe visti di sicuro. Continuò a baciarmi e infilò una mano sotto la mia gonna e con tre dita mi entrò dentro e io gemetti sulle sue labbra. Non avevamo molto tempo quindi gli slacciai velocemente i jeans e tirai fuori la sua erezione, con uno scatto veloce mi sollevò da terra e io lo aiutai ad infilarsi dentro di me. Mentre spingeva i suoi centimetri su e giù nella mia vagina io ero avvinghiata a lui come se fossimo un unico corpo, la sua mano destra fissa sul mio sedere mentre con la sinistra mi accarezzava il fianco fino ad arrivare alla tetta e strizzarmela con forza. Gemevamo quasi all'unisono in quella parte di giardino completamente deserta ma sempre con un po' d'ansia di essere scoperti. Lo sentivo prepotentemente dentro di me e io gli lasciavo umidi baci sul collo succhiandolo un po' mentre mi muovevo sopra di lui. Dopo lunghi minuti lo sentii arrivare al culmine del piacere e venire dentro di me mentre io ansimavo pesantemente.

Non so se fosse colpa dell'alcool o della scarsa illuminazione del viale o della mia vista che iniziava ad annebbiarsi per via dell'orgasmo che stavo avendo ma mi parve di vedere in lontananza, come se fossero due figure nere nella penombra, Brandon che accarezzava la guancia di Ava e andavano via insieme. mano nella mano.

WhatsApp || Brandon ButlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora