Rom - Com

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Un drink.

Solo un drink che mi ero fatto bastare per tutta la serata.

Dovevo restare lucido e sopratutto attento.

Ma per fortuna, tutto si era svolto senza complicazioni.

Scorpius sembrava sparito dalla circolazione insieme a Mary Cooper.

Gallagher, il suo ex - non proprio ex - geloso, non si era accorto di nulla. Verso le 2 del mattino era svenuto su uno dei divanetti con una ragazza dai capelli rossi che gli dormiva addosso.

Avevo sistemato le cose con Aaron e Victoria e lei era felice della cosa quanto me.

Avevo ballato con lei, o meglio, lei aveva tentato di farlo perchè io ero solo un palo rigido e totalmente in imbarazzo mentre lei mi si strusciava addosso tentando, inutilmente, di coinvolgermi.

Notizia sorprendente, Aaron aveva deciso di non rischiare la sorte, annullando le sue intenzioni di provarci con Sebastian.

L'unico dramma della serata era stato il momento in cui Victoria, con la coda dell'occhio, aveva visto Chad uscire dal locale tenendo una ragazza per mano.

Se l'erano filata insieme, chissà dove, ma non importava.

Era abbastanza chiaro quale fossero i loro piani.

Victoria si era irrigidita e aveva fissato quella porta richiudersi per interi secondi.

Accortasi del mio sguardo triste mentre la fissavo, si era voltata per sorridermi.

Mi strappò il drink che Sebastian mi aveva appena passato e avvicinandosi mormorò:

"Apri la bocca."

Non capii quali fossero le sue intenzioni, ma lo feci comunque se questo significava far mantenere quel sorriso eccitato che aveva appena ritrovato.

Victoria bevve il drink in un sorso ma ne conservò un po' nel palato.

Poi avvicinò le sue labbra alle mie. Aprì la bocca e lasciò cadere il liquido caldo nel mio di palato.

Inghiottii tossendo, più per l'imbarazzo che per l'alcool.

Ero violaceo.

Mi prese la testa fra le mani e trascinando le labbra fino al mio orecchio sussurrò lasciva:

"Sebastian si è eccitato guardandoci."

Lanciò un'occhiata al tavolino lì accanto dove Sebastian era poggiato con un drink in mano, mentre Aaron se lo rimirava da vicino al suo fianco.

Ma lui non gli prestava attenzione.

Sotto le luci rosse, blu e argento, guardava con interesse me e Victoria.

Distolsi lo sguardo in fretta, arrossendo per tutta quella situazione assurda.

Poi lasciammo il party e rientrai nei dormitori con Victoria e Aaron, per far felici anche loro.

Perciò in quel momento, mentre mi stiracchiavo pigro tra le coperte del mio letto, non mi sentivo affatto strano.

Niente mal di testa. Niente conati di vomito.

Ero solo pacificamente rilassato.

Capii il perchè quando lanciai un'occhiata all'orologio sul comodino.

Erano le 3 del pomeriggio.

Avevo saltato colazione e pranzo per dormire.

Ma era domenica e non riuscivo a farmene una colpa. Anche se una pila di libri mi attendeva sulla scrivania.

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