Inviti

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Il baccano in Sala Granda quella mattina era micidiale.
Mancavano solo 24 ore al ballo di Halloween e non si parlava d'altro.

In un moto di solidale compassione, guardai al tavolo degli insegnanti immaginando quanta fatica avrebbero fatto quel giorno nel tentare di soffocare l'eccitazione per garantire il normale svolgimento delle lezioni.

Le chiacchiere su abiti, trucco e organizzazione dei dettagli più infimi a cui solo un branco di adolescenti è in grado di pensare, si sprecavano ovunque insieme agli ultimi inviti.

Raggiunsi il mio posto al tavolo e mi sedetti accanto ad Aaron. Quel giorno i suoi capelli erano più lunghi del normale, toccavano le sue spalle, ed erano di un bianco accecante. Sotto la luce del sole, sembravano brillare come neve fresca. Restai un attimo interdetto quando si avvicinò per far scontrare, come sempre, la sua testa contro la mia, e notai i suoi occhi neri con le pupille color latte.

Non l'avrei mai ammesso ad alta voce, ma l'effetto era terrificante.

"Fai le prove per domani sera?"

Gli chiesi allontanando il mio sguardo dal suo viso. Era come esseri fissati da un Inferius.

"Già.."

Commentò lui soddisfatto.

"... Ma non sono ancora convinto del risultato definitivo. Cambio idea ogni cinque minuti.."

E a quelle parole i suoi capelli da bianchi divennero grigio perla.

"Non è giusto!"
Sbottò Victoria offesa.

"Noi perderemo ore per trovare un look adatto e non sembrerà nemmeno reale.. a te basta solo strizzare gli occhi per un secondo."
Il sorriso di Aaron si spalancò con fierezza.

"Il bello di essere un Metamorphmagus."

Le fece l'occhiolino e questo aumentò il fastidio della strega.

"Scherzo della natura!"

Gracchiò lei impugnando il suo bicchiere di succo di more con la stessa eleganza con cui si tiene un flûte di champagne.

"Sii gentile, Victoria."

La richiamò Chad, i capelli biondo scuro che ricadevano sui suoi occhi azzurri contratti.

Victoria sfidò per un attimo il suo sguardo, con una strana espressione.

"Lascia perdere Chad... non sopporta di essere seconda in qualcosa."

Aaron ridacchiò, per nulla offeso dalle parole della ragazza.

In tutto questo, i miei occhi incontrano per un attimo quelli di Scorpius seduto di fronte, accanto a Vic. La sua espressione era gioviale e rilassata, come se si stesse godendo la mattinata.

Ovviamente mi illusi che fosse il nostro piccolo incontro notturno la causa del suo insolito buonumore.

Il suo sorriso si allargò accattivante mentre mi fissava e io restavo impassibile. O almeno così credevo. Notai, poiché non mi decidevo a smettere di guardarlo, che stava fissando con curiosità qualcosa alle mie spalle. Adesso non era l'unico. Anche Victoria con le sopracciglia perfettamente arcuate a esprimere educato interesse, guardava oltre la mia spalla. Mi voltai, nello stesso momento, con Aaron e Chad e la bambina alle nostre spalle indietreggiò impaurita.

Indossava la divisa dei Corvonero, era molto bassa, con i lunghi capelli ramati pettinati alla perfezione. Nel suo viso di porcellana i suoi occhi chiari tremavano agitati. Come le mani che stringeva nervosamente in grembo.

"Hai bisogno di qualcosa?"

Domandò Victoria visto che la bambina non si decideva a parlare. Lei annuì, lieta che qualcuno avesse finalmente rotto quel silenzio. Solo allora mi accorsi che guardava Scorpius come se fosse l'attore protagonista di un suo film preferito.

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