Messaggero

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Qualcosa mi scosse dolcemente facendomi sobbalzare.

Aprii gli occhi di scatto mentre la realtà mi piombava bruscamente addosso.

"Dobbiamo andare.. sono le 7, tra poco scenderanno tutti"

Era Chad, la voce impastata dal sonno.

Cominciai a ricordare dove mi trovavo e perchè, mentre qualcosa mi solleticava il mento.

Abbassai lo sguardo e mi accorsi che Aron era rannicchiato contro di me.

Il mio braccio poggiava su uno dei suoi fianchi nudi.

Per fortuna stringeva ancora tra le gambe il cuscino che aveva usato per coprirsi strategicamente le parti intime.

Visto che la mia mano era già lì e non sapevo dove altro toccarlo, gli pizzicai timidamente il fianco per farlo svegliare.

"No.. non voglio ballare il can can adesso..."

Mugugnò facendomi sorridere.

Mi alzai lentamente mentre Aron protestava con versi incomprensibili per quella improvvisa mancanza di contatto.

Restò così sul tappeto, nudo e inerme, incapace anche solo di aprire gli occhi.

Duncan era seduto a fissare il vuoto.

A prima mattina aveva la stessa espressione di un troll di montagna.

Chad, nonostante i litri di vino ingurgitati, era il più attivo della comitiva.

Si muoveva nella sala raccogliendo gli oggetti della nostra notte balorda e sistemando divani e poltrone.

Le finestre incantate riflettevano un alba grigia e metallica dando alla stanza una sfumatura ferrosa.

Nonostante la poca luce, riuscii comunque a distinguere due sagome scure stese a pochi centimetri dal camino ormai spento.

Victoria era accoccolata contro il corpo di Scorpius che la stringeva come a volerla difendere dal mondo. Sfregava la fronte contro il collo di lui, sembrava facesse le fusa come una gatta capricciosa, mentre lui le carezzava la spalla.

Provai una fitta di gelosia così intensa che se fossi stato più sveglio e reattivo mi avrebbe sicuramente sorpreso per l'intensità.

Probabilmente perchè erano perfetti anche mentre si svegliavano insieme, anche se avevano dormito per terra e non su un letto, anche se erano ai piedi di un camino con la cenere nei capelli disordinati.

Chad aveva appallottolato i vestiti di Aron, scarpe comprese e lanciò senza pietà quel mucchio di roba sull'amico ancora a terra.

"Che c'è? Sono sveglio!"

Aron schizzò a sedere, mentre il cuscino scivolava di lato lasciandolo di nuovo nudo.

Si vestì lentamente, ancora assonnato per essere loquace.

Duncan fu il primo ad andare via, seguito da Chad.

Io presi a cercare il mio diario da Prefetto che trovai sotto uno dei divani.

Non ero l'unico a trascinarmi nei movimenti.

Anche Victoria e Scorpius erano ormai in piedi, due statue perfette che prendevano lentamente vita.

Nella sala comune nessun segno della notte appena trascorsa.

Era come se sei persone non fossero rimaste sveglie a giocare e ridere nelle ore precedenti per poi addormentarsi nel disordine creato.

"Grazie per avermi tenuto al caldo, Potter."

Mi sussurrò Aron scompigliandomi i capelli già disastrati di loro.

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