«resterete qui dentro per un po', spero vivamente che riuscirete a divertirvi quando io voglia» disse dopo aver chiuso a chiava la porta di una cella sotterranea
«mio dio» si portò le mani agli occhi la bionda
«Shiemi guardami, sta tranquilla siamo insieme» le strinsi le mani
«non devi aver paura di nulla ci sarò io a proteggerti» le sorrisi dolcemente
«vuole Rin per il suo potere?» singhiozzò
«si» annuì
«starà già pensando a una stupidaggine per venirci a salvare e farsi catturare» rise leggermente
«di sicuro» ricambiai
«perché non ti stendi un po'?» le accarezzai i capelli aiutandola ad alzarsi da terra
Si stese su una specie di ripiano e le misi sul corpo una piccola coperta malridotta.
Osservai attentamente la stanza, era alta è fatta in pietra, c'era solo un tavolino al centro, due ciotole e basta.
«come siamo finite in questo casino?» sospirai pensando a Rin
«ti prego non fare stupidaggini» sussurrai posando la schiena contro il muro appisolandomi
«svegliatevi»
Un rumore metallico mi fece sobbalzare, osservai la figura dell'uomo guardarci da dietro le sbarre, aiutai Shiemi a scendere da quel tavolino e quando l'uomo si fece avanti la portai dietro di me.
«deve venire con me» allungò la mano
«è ferita, non se ne parla» scossi la testa
«deve o farò male ad entrambe» chiuse gli occhi
«ho detto no, verrò io ma lasciala stare deve guarire»
«fa come vuoi» alzò gli occhi al cielo uscendo dalla stanza
«Misa no» mi trattenne la mano quella che ormai poteva esser definita la mia migliore amica
«tu pensa a riposarti tornerò tra poco» le staccai la presa dolcemente e seguì l'uomo
Il corridoio era interminabile, un intensa puzza di muffa contornava le pareti e varie porte mi rendevano sempre più curiosa.
«dove stiamo andando?»
Ignorò la mia domanda continuando a camminare per poi fermarsi davanti una porta, quando la aprì mi sembro familiare, per la mente mi passò la visione di me esser torturata. Feci un passo indietro cercando di correre ma venni afferrata per i capelli e portata di peso in quella stanza.
«sta buona» mi puntò il dito contro
Venni legata ad una sedia e a me dei fili, stava procedendo tutto come nella mia mente. Osservavo le sue mani muoversi abilmente tra dei fili.
«ti farò delle domande e voglio che tu mi risponda» si sedette davanti a me
«da quanto conosci Rin Okumura?»
Non volevo rispondere ma il solo pensiero che avrebbe fatto del male a me e a Shiemi non mi andava a genio.
«dall'inizio dell'anno scolastico»
«bene, ha un fratello giusto?» mi guardò
«si un gemello»
«il suo nome è Yukio» annuì
«perfetto, vedi è facile» alzò le spalle
«vuoi dell'acqua» indicò la bottiglia versando è un po' nel bicchiere dopo avermi visto annuire, ne sorseggiai un po' e poi mi staccò il bicchiere dalla mano
«sapevi del suo segreto?»
«si»
«cosa ti ha detto?»
«niente»
Una scarica elettrica pervase il mio corpo facendomi cacciare un piccolo urlo, contorsi la mia schiena stringendo i pugni.
«non mentirmi» disse tranquillo
«niente davvero, l'ho semplicemente abbracciato» lo guardai
«tu sei la sua ragazza?»
«si» cercai di capire cosa centrasse
«e la bionda di la?» indicò con la testa la porta
«Shiemi è la nostra migliore amica»
«dovrò andare anche da lei allora» si alzò
«no» urlai
«siediti, ti dirò tutto ciò che vuoi, potrai farmi tutto ciò che vuoi ma lasciala stare davvero usa questo modo barbaro solo con me» scossi la testa
«tu si che sei una tosta, per me va bene» mi toccò la testa alzandomi il mento
«siete andati a letto insieme?» domandò
Alzai la testa di scatto corrugando le sopracciglia.
«e a te cosa interessa?»
Una scossa ancora più forte della precedente pervase il mio corpo facendomi urlare dal dolore, delle lacrime uscirono dai miei occhi mentre la scossa si prolungava per infiniti secondi. Ansimai quando finì.
«rispondi e basta» venne davanti il mio corpo
«si, ma cosa c'entra con tutto ciò?» urlai
«cavolo allora dovrai essere davvero importante per lui, chissà cosa farà quando verrà a sapere di tutto questo» rise
Passò forse una settimana da quando io e Shiemi ci trovavamo in quel posto, le giornate non erano molto diverse e io ero diventata il suo giocattolino. Amava recidermi e poi ricucirmi, testare la mia soglia più alta del dolore, utilizzare strumenti strani provocandomi ematomi o svenimenti. Come ogni giorno ad oggi rientrai dopo ore nella cella.
«Misa» urlò Shiemi venendomi incontro zoppicante
«ehi» cercai di sorridere ma caddi a terra miseramente
«ti ho conservato del cibo» osservai un piccolo panino
«grazie, passami solo dell'acqua» annuì con le lacrime agli occhi
«dai non piangere» le accarezzai la gamba
«non sto piangendo» si asciugò il viso con il lembo della maglietta
«bugiarda» risi tossendo
«sono un po' stanca» mi sdraiai sul terreno freddo causandomi miliardi di dolori lungo tutto il corpo e mi addormentai con la paura di non svegliarmi più
«buongiorno» la sua voce mi svegliò come ogni mattina
Mi alzai lentamente dal pavimento mantenendomi grazie al tavolino, addentai un morso del pane e sorseggiai dell'acqua avvicinandomi alla cella ripetendo quell'assordante routine che andava avanti da ormai un mese.
«basta ti prego, devi smetterla» urlò la bionda
«non si regge neanche più in piedi, la stai uccidendo» mi guardò
«abbiamo fatto un patto, te o lei» disse prendendola in giro
«verrò io» indicò se stessa
«Shiemi sta buona» passai al suo fianco posandole una mano sulla spalla, gli occhi bruciavano e poco restavano aperti
«credo stia per arrivare il momento» la abbracciai
«ho bisogno di te quando scapperemo, tu dovrai essere la chiave di tutto» sussurrai allontanandomi da lei lasciandola lì con un espressione inquieta in volto
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Fire blue charm | rin okumura
Romance❛Un affascinante e sfacciato ragazzo dagli occhi blu, il suo sguardo colpirà i cuori di molti e soprattutto di molte. Ma quello che Misa non sa è il segreto fin troppo grande che custodisce per il bene di tutte le persone a lui care. Lui finirà per...