Capitolo 20

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Il cielo rosa era attraversato da lingue di nuvole bianche.

Sembravano essere state pennellate da un’artista con un’improvvisa ispirazione.

Plagg e Tikki se ne stavano sdraiati sul prato all’ombra di un albero dal tronco sottile e dalla folta chioma verde smeraldo, divorando dolci e formaggio di ogni tipo.

“Zuccherino…” Bisbigliò l’esserino nero voltandosi verso di lei.

“Si…dimmi…”

“Cosa faresti se tutto questo non esistesse più?”

“Vuoi dire se non fossi qui con te?”

Plagg le sorrise annuendo con la piccola testolina.

“Ti verrei a cercare in ogni dove…non potrei immaginare la mia vita senza di te.”

Tikki avvicinò il volto rosso al suo nel tentativo di lasciargli un piccolo bacio sulla guancia, ma un rumore improvviso, uno scoppio e un forte vento attirò la loro attenzione.

“METTETEVI IN SALVO!” Urlò a tutti Sass in evidente stato di shock.

Il loro mondo, il loro magico mondo stava per implodere ed un enorme buco nero stava aumentando sempre di più la sua superficie risucchiando qualsiasi cosa al suo interno.

“Che cosa facciamo?” Chiese Tikki nel panico più totale stringendosi di più a Plagg.

Il kwami della distruzione sbarrò gli occhi e deglutì iniziando a tremare, era stato lui a provocare tutto questo.

“Dobbiamo trovare Kaalki e Fluff, solo loro possono salvarci.”

I due esserini volarono zampa nella zampa finché non raggiunsero i loro amici che nel frattempo avevano creato un portale nella dimensione degli umani unendo i loro poteri.

“Non resisterò a lungo!” Gli riferì quello dalle sembianze di cavallo.

“Il nulla si sta avvicinando, non riusciremo a metterli tutti in salvo.” Incalzò Fluff vedendo risucchiare nel buco nero un paio di compagni, poi vide avvicinarsi Plagg e Tikki.

“Presto! Siete gli unici che potete salvarci, entrate nel portatale! PRESTO!!”

I due kwami cercarono di entrare, ma una folata di vento più forte li fece dividere e mentre Plagg volava nel portale dimensionale assieme a Nooro che gli stava davanti, Tikki veniva trasportata nel buco nero.

*

Plagg si svegliò di soprassalto ansante e sudato, e non era di certo per il caldo di quella serata afosa, Adrien si riguardava bene di tenere l’aria condizionata accesa anche durante la notte visto che l’afa incessante di quelle giornate non dava alcuna tregua ai parigini.

‘L’estate più calda degli ultimi tempi’ Era stata definita dalla televisione.

Il piccolo kwami della distruzione, che riposava come sempre sul cuscino accanto a quello del suo portatore, si alzò in volo e si diresse nel bagno annesso alla stanza.

Erano le quattro e mezza circa.

Con la zampetta accese la luce dello specchio, un piccolo bagliore in quella stanza tutta buia.

“Zuccherino” Mormorò sospirando mentre apriva l’acqua per rinfrescarsi e togliersi il poco sudore dalla fronte imperlata di goccioline salate e maleodoranti.

Guardò ancora il suo riflesso nello specchio e si maledì mentalmente per non essere stato in grado di proteggere la sua amata.

“I kwami non si innamorano” Continuava a ripetere ad Adrien quando gli chiedeva consigli su come fare con le ragazze.

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