Capitolo 23

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Marinette aveva accettato di buon grado di cenare con i suoi migliori amici, finalmente un po' di spensieratezza dopo tanto tempo e un po' di svago dopo la rottura con il suo fidanzato storico Luka.

Sarebbe stata una bella serata quella se l’entusiasmo iniziale non fosse stato smorzato nell’istante in cui vide Adrien arrivare insieme a Nino.

“Oh…tu qui?” Gli chiese sorpresa.

“Potrei farti la stessa domanda!” Incalzò Adrien ripagandola con lo stesso sguardo, solo che lui al contrario era felice che ci fosse anche lei.

“Non comincerete a litigare voi due?” Reclamò Alya agitando le mani al cielo.

“Non stiamo litigando!” Risposero all’unisono Adrien e Marinette mettendosi a ridere poi mentre si scambiarono uno sguardo fugace.

“Dai entriamo! Ho una fame!” Mormorò Nino prendendo sotto braccio la sua ragazza e lasciando indietro i due amici.

“Sei bellissima!” Adrien ne approfittò per complimentarsi con Marinette per il suo outfit, un abitino in raso nero con gonna ampia lunga un po' sopra al ginocchio senza spalline con scollo a cuore, sulle spalle una stola di seta color argento e sandali gioiello, il tutto contornato da una parure di brillanti che le illuminava il viso, i capelli erano raccolti in una coda laterale mossa che le ricadeva sensuale sulla spalla destra.

“Gra-grazie!” Avvampò pensando che anche lui non era niente male, ma era anche abituata a vederlo in ogni sua sfumatura che non fece caso a cosa indossasse, Adrien Agreste sarebbe stato semplicemente perfetto anche con un sacco di iuta addosso e con i capelli arruffati stile naufrago.

Marinette era troppo impegnata a sognare ad occhi aperti immaginandosi il modello con quella mise che non fece caso allo scalino dell’entrata, e solo il provvidenziale intervento di Adrien le evitò una rovinosa caduta e una figuraccia.

“Tutto bene?” Le chiese guardandola negli occhi e Adrien pensò di non aver mai visto cosa più bella nella sua vita, il cuore mancò un battito quando anch’ella ricambiò lo stesso sguardo smarrito, per poi staccarlo di dosso quando sentì lo sguardo dei presenti fissarli.

“Si, grazie.”

*

La cena proseguì nel migliore dei modi con il racconto di aneddoti vecchi, del tipo di come Adrien aveva conosciuto Nino e della prima sbronza tra i due.

“…così Adrien mi aveva portato in quel locale…” Nino si versò dell’altro vino “…mi aveva detto: ‘Nino, vedrai quante ragazze ci saranno’.” Imitò malamente la voce dell’amico.

“Quando ti ha portato in quel bar gay intendi?” Alya assottigliò gli occhi, non erano ancora fidanzati all’epoca, l’amore tra loro era scoppiato solo dopo.

“Non credevo avessi certe tendenze” Incalzò Marinette sorseggiando del vino.

Adrien era in evidente stato di imbarazzo e non sapeva che dire per togliersi da quella situazione.

“Ero ubriaco…e non mi ero accorto che avevano cambiato gestione e tipo...” Tentò di giustificarsi.

“Vuoi dire che non ti accorgi se una ragazza ha la sorpresa?” Sogghignò la corvina.

“Certo che me ne accorgo, ma quando si ha la vista annebbiata dai fumi dell’alcol, non è semplice distinguere ad uno primo sguardo.”

“Si, ma te ne accorgi quando la situazione si ribalta…in tutti i sensi.”

“Non ci sono andato a letto se ti interessa…me ne sono reso conto quando le ho visto il pomo d’Adamo che andava su e giù.”

“Si come no…se non ti avvisavo io dell’attrezzatura da baseball in mezzo alle gambe…ah! Che schifo!” Bofonchiò Plagg all’interno della camicia bianca di Adrien ricordando con sommo disgusto quando aveva capito subito dalla voce grossa della cameriera e dal pomo d’Adamo che continuava ad andare su e giù per la gola, che qualcosa non andava in quel locale.

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