Capitolo 43

308 18 3
                                    

"L'hai fatta secca!" Mormorò Plagg continuando ad osservare il suo padrone che schiaffeggiava su una guancia Marinette con l'intento di farla rinvenire.

Non era passato nemmeno un minuto, ma ad Adrien sembrò un'eternità e si sentì subito impotente difronte a quel malore improvviso cominciando a temere che la sua amata fosse stata colpita da un infarto o da un aneurisma cerebrale.

"Invece di stare lì a blaterare per niente, aiutami!" Gli assalì il panico più totale quando vide che con nessuna manovra si stava riprendendo, fu anche inutile alzarle le gambe.

"Che vuoi che faccia... che usi il mio cataclisma su di lei?"

"Non ti azzardare neanche... Marinette... Marinette" Continuò poi a chiamarla "... svegliati, ti prego, Marinette!" La gota cominciò ad arrossarsi, ma la ragazza non dava alcun segno di ripresa.

Plagg si presentò subito dopo con una fetta di formaggio e gliela mise sotto il naso, la vide annusare quella prelibatezza e muovere leggermente le palpebre degli occhi per poi riaprirle.

Forse per vomitare.

"Lo sapevo che questa prelibatezza l'avrebbe svegliata...oh! Dolce mio Camembert!" Abbracciò quel triangolino per poi mandarlo giù senza nessuna pietà.

"Che puzza!" Storse il naso Marinette riprendendo conoscenza con sommo sollievo del suo fidanzato che stava uscendo pazzo, se fosse stata qualche altro secondo senza riprendere conoscenza avrebbe chiamato un'ambulanza.

Adrien l'aiutò a tirare su la schiena mentre lei si teneva la testa in stato confusionario momentaneo.

"Grazie a dio!" Sospirò il biondo guardandola negli occhi per poi abbracciarla.

"Non è necessario ringraziarmi...ho fatto solo il mio dovere!" Si pavoneggiò Plagg da sopra il comodino ingurgitando ancora del cremoso formaggio.

Una libidine per le sue papille gustative.

Adrien gli lanciò un'occhiata torva.

"E' inutile che mi guardi così... lo sai benissimo che è per merito mio se Marinette si è ripresa." Gli fece una linguaccia.

"Grazie, Plagg!" Mormorò Marinette con voce roca giusto per zittirlo, altrimenti quei due sarebbero andati avanti tutta la notte in quella maniera.

"Vedi... una che capisce!" Incalzò ancora il piccolo dio della distruzione alzando il mento.

Marinette soffocò una risata, mentre Adrien gli lanciò l'ennesima occhiataccia, prima di rivolgere lo sguardo alla fidanzata che se ne stava ancora nuda sopra il letto, ma nemmeno lui ne era da meno.

"Stai bene?" Le sistemò la frangia sudata dopo averle passato la vestaglia di seta nera.

"S-si... credo di sì... scusami!" Sospirò affranta abbassando lo sguardo sul pavimento.

Adrien le alzò il mento con due dita costringendolo a guardarlo negli occhi.

"Per cosa? Non devi scusarti di niente, può capitare di avere un mancamento, del resto non dormiamo da ben venti quattro ore..."

"Beh! Si, questo è vero, ma..."

"Niente ma." Il biondo le chiuse le labbra con un dito "... ora ti infili il pigiama e ti metti a dormire."

Marinette annuì poco convinta, non sarebbe riuscita in ogni caso a chiudere occhio se prima non avesse provveduto a sistemare una certa questione lasciata in sospeso poc'anzi.

Il cuore le batteva ancora all'impazzata all'interno del petto e le mani le tremavano, ma non per il freddo e sentì il sangue affluire caldo dentro le sue vene.

Ascolta il tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora