Capitolo 24

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Marinette era arrivata prima del previsto in ufficio il lunedì successivo.

Si era messa a rispondere ad alcune email di lavoro che riguardavano più che altro inviti ad interviste che a lei non era concesso partecipare, a meno che Gabriel Agreste non glielo permettesse, prima di passare a prendere gli abiti confezionati nella sartoria al piano quinto dello stabile.

Non aveva visto o sentito Adrien quella domenica dopo quel bacio rubato il sabato sera.

Lo aveva evitato deliberatamente, declinando l'invito di Alya per un pranzo tutti e quattro con la scusa che la domenica è improrogabilmente dai suoi, ma questo non l'aveva impedita di vedersi per un aperitivo prima di mangiare e farsi una chiacchierata tra amiche.

Anche Adrien aveva rifiutato, forse non voleva vedere Marinette.

Ma non l'avrebbe potuta evitare per molto.

Marinette aveva pensato a lungo se chiamarlo o semplicemente scrivergli che quel bacio non aveva significato niente, ma alla fine aveva desistito, pensando appunto che farlo, forse avrebbe significato l'opposto, se ce ne fosse stata l'occasione ne avrebbero parlato senz'altro di persona e l'argomento sarebbe sicuramente saltato fuori prima o poi.

Si passò un dito sulle labbra mentre appoggiava i gomiti sulla superficie di mogano della scrivania e la testa sulle mani, infondo non era stato male.

Delicato e casto, come piacevano a lei.

Scosse il capo un paio di volte cercando di levarsi dalla testa quel pensiero e concentrarsi su quella email di lavoro, ma più batteva le dita sulla tastiera e più le frasi sconnesse comparivano nel foglio bianco.

Non poteva assolutamente pensare ad Adrien, e non poteva assolutamente permettere che la sua figura si insinuasse dentro la sua testa, o avrebbe fatto la fine di Chat Noir, ovvero rimanere delusa perché lui aveva deciso che non sarebbe più andato da lei.

Era giusto infondo.

Non poteva di certo pretendere di avere una storia con uno che non conosceva affatto, anche se le dava sempre l'impressione del contrario.

Lei e Adrien non potevano vedersi e non potevano uscire insieme, la politica aziendale lo proibiva e lei non voleva deludere il suo capo, anche se un po' anche il modello biondo lo era.

Ah! Perché era tutto così complicato?

Cazzo! Era lunedì e non poteva farsi già carico di mille problemi alle otto di mattina, quello che ci voleva in quel preciso momento era un bel caffè forte per darle una bella scossa di vita e folgorare il pensiero di Adrien e Chat Noir, anche perché alle nove e mezza l'attendeva una riunione con Gabriel Agreste e dio solo sa quanto doveva avere la mente sgombra.

*

Al ritorno dalla caffetteria e di conseguenza dalla sartoria, Marinette trovò Nathalie già immersa nel suo lavoro.

"Buongiorno signora Nathalie."

"Buongiorno, Marinette." Rispose di rimando non distogliendo lo sguardo dallo schermo.

La corvina le passò davanti con un'arella con una decina circa di abiti ed entrò nel suo ufficio.

Li dispose in ordine sui manichini ed iniziò ad esaminarli.

"Sono bellissimi!" Disse una voce seducente dietro di lei che la fece scattare sull'attenti e deglutire il nulla.

Era arrivato, non se lo aspettava così presto.

"Non si usa bussare o dire un semplice buongiorno?" Lo rimproverò subito non degnandolo di uno sguardo, perché farlo avrebbe significato per lei affrontare sicuramente una conversazione un po' scomoda.

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