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Un suono, da prima leggero poi sempre più forte, riecheggia nel silenzio della camera. La sveglia sul comodino di Nicole, segna le sei del mattino: l'ora di alzarsi. Ma nessuna delle due ragazze sembra averne voglia, dormono beatamente, abbracciate l'una all'altra, perse nel magico mondo dei sogni. Uno sbadiglio lungo e rumoroso e un braccio sbuca da sotto il piumone. Cristy è la prima a svegliarsi. Guarda l'amica che dorme ancora. <<Nico dobbiamo alzarci>> la scuote con voce assonnata a quanto pare hanno fatto le ore piccole anche quella notte. <<Ancora 5 minuti>> risponde con un mugolio e si tira il piumone sopra la testa. Si mette a sedere sul letto, il piumone cade sulle gambe, indossa un top nero che avvolge il suo fisico asciutto e lascia intravedere la mancanza del reggiseno, dopotutto non ne ha bisogno ha un seno piccolo e sodo. I capelli spettinati, ma ancora perfettamente lisci, il trucco degli occhi è sbavato creando l'effetto "panda", sono rare le volte che si strucca prima di andare a letto. Un rapido sguardo all'amica che è tornata a dormire e sfila le gambe da sotto le coperte alzandosi. Indossa solo uno slip nero che racchiude un sedere piccolo e tonico, gambe esili e depilate con un accenno di pelle d'oca. Cerca i suoi vestiti per la camera e l'indossa velocemente, gli stessi del giorno prima, senza alcun problema. Il bagno è adiacente alla camera e non serve nemmeno uscire in corridoio per arrivarci, la porta è accanto alla vanity table.

La sveglia suona di nuovo, questa volta è più insistente. Un braccio magro e ossuto esce dalle coperte, cercando quell'aggeggio infernale per spegnerla. La trova. Silenzio. Si rigira nel letto pronta a tornare a dormire ma un cuscino le arriva dritto in faccia. <<Oh lasciami stare ho sonno>> risponde mugolante <<Facciamo tardi pigrona alzati!>> Cristy, ormai vestita, ha rifatto il suo solito trucco scuro sugli occhi e sulle labbra. <<Ma tanto abbiamo economia aziendale alla prima ora... Il prof non sentirà la nostra mancanza>> <<Quello non aspetta altro che una scusa per bocciarci infatti! Muoviti!>> il secondo cuscino le arriva dritto in faccia mentre sbadiglia <<Ho capito! Ho capito! Sei peggio di mia madre non ti faccio più dormire qui che palle!>> Nicole si è messa seduta, il viso completamente struccato e i capelli arruffati, guarda storto l'amica che invece sorride vittoriosa. <<Spero ci sia almeno la colazione ho bisogno di un cornetto con tripla razione di nutella>> mormora mentre si stiracchia, perdendo altro tempo per rimandare il momento di alzarsi dal letto caldo <<Se continui così la colazione la saltiamo!>> la sveglia infatti segna già le 6:30 e il treno passa alle 7:15. Nicole, biascica qualcosa, mentre si passa una mano fra i capelli, ha un aspetto orribile appena sveglia, simile a uno zombie. Conta fino a tre e finalmente si alza, trascinandosi in bagno per prepararsi.

In cucina, la tavola è perfettamente apparecchiata, con tovagliette e tazze per la colazione, la madre ha lasciato, cornetti, biscotti, latte, the e caffè. E un biglietto. "buongiorno ragazze mi raccomando non fate tardi" era bello stare li, si respirava aria di casa, di famiglia. Anche se i suoi genitori non c'erano quasi mai, uscivano la mattina presto e tornavano la sera tardi. Appese alle pareti foto di loro tre, le numerose vacanze all'estero, i compleanni dell'amica. La casa perfettamente pulita e in ordine, ricca di souvenir presi dalle loro vacanze. Cristy si divertiva a guardarli e immaginare ogni singolo posto, grazie ai racconti di Nicole. Intanto le ragazze stavano facendo colazione per poi lasciare le tazze nella lavastoviglie ed uscire di casa, dirette alla stazione.

<<Nicole muoviti! Sta arrivando il treno!>> Salgono al volo prima che il capotreno chiuda le porte. Altri ragazzi sono già seduti con i loro zaini affianco e le guardano, affannate e con il fiatone che prendono posto vicino al finestrino. Nicole, tira fuori dalla borsa uno specchietto e una trousse per controllarsi trucco e capelli e rimettersi gli orecchini che aveva tolto, per evitare di perderli durante la corsa. <<Quante storie ce l'abbiamo fatta hai visto?>>

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