Una settimana dopo.
<<Dai devi venire stasera a casa di Steven, non ti sei fatta vedere tutta la settimana e ora mi vuoi lasciare sola con loro pure il venerdì alla serata cinema?>>
<<Non lo so Nicole, non ne ho molta voglia>>
<<Allora non hai capito non è una domanda tu stasera vieni con me e basta>>
Stacca la chiamata senza aspettare la sua risposta. Nicole è fatta così: odia essere contraddetta.
Intanto a Stalli nuova, in un condominio. Ivan è a casa di Steven, in camera sua stanno giocando alla play station su quel maxi schermo da 46 " di cui va tanto fiero.
<<Ehi mezza sega ti sei rubato il mio giubbotto Calvin Klein! >> un ragazzo, molto alto e somigliante a Steven, appare sulla porta della cameretta. Un'aria seria in viso.
<<No, fottiti>> risponde Steven seccato mentre suo fratello fa irruzione in camera, mettendosi davanti alla televisione e non permettendo così ai ragazzi di vedere <<Se scopro che lo hai preso tu ti rovino, è chiaro!>> continua con fare minaccioso <<Non l'ho preso e levati dal cazzo mi fai perdere!>> Gli tira un colpo sulle gambe con un braccio per farlo spostare, mentre cerca di non perdere la partita contro Ivan. Il ragazzo se ne va lasciandoli da soli. Poco dopo, la porta si apre nuovamente. Una donna con i capelli tinti di rosso e la permanente entra in camera con delle buste di patatine, tramezzini, una bottiglia di Coca Cola e una Fanta. <<Tesoruccio guarda che vi ha portato la mamma >> una voce dolce e cantilenante <<Grazie signora ho una fame >> risponde Ivan adocchiando i tramezzini, tanto che si distrae e perde la partita.
<<Si ho vinto! Oh ma dove sei andato?>> Steven voltandosi trova il joystick a terra, mentre Ivan è davanti alla donna e sta scegliendo cosa mangiare per primo. Decide di alzarsi e fare lo stesso. Con la bocca piena da un tramezzino e le patatine, biascica qualcosa a sua madre
<<Stasera uscite vero? >> lei con la sua voce cantilenante risponde <<Se vuoi restiamo a casa con te tesoruccio, non andiamo a ballare >> il ragazzo controbatte subito <<No no andate devo fare la mia serata cinema >>
Sua madre, con un bel sorriso, esce dalla stanza. I genitori sono due insegnanti, suo padre insegna educazione fisica alle medie e sua madre matematica alle elementari. Ma non per questo Steven è mai stato un asso a scuola. Hanno passato un brutto momento, dove hanno rischiato di separarsi e fu allora, che la loro terapista, consigliò di provare con il tango, per fare qualcosa insieme come non facevano da tempo, prendersi un giorno alla settimana solo per loro due come una volta. All'inizio erano scettici, ma ballare era sempre piaciuto ad entrambi e così si iscrissero al corso di tango. Quel venerdì sera, alla settimana, è servito oltre a salvare il loro matrimonio, anche a riscoprire una vecchia passione di quando erano giovani. Ivan, quando ascolta quella storia, si chiede se pure i suoi genitori avessero ballato il tango a quest'ora starebbero ancora insieme.
<<Allora ti ha detto che viene?>> Paul è fermo davanti a Nicole seduta sul divano, sta usando il suo cellulare e quindi non lo calcola minimamente. Scuote la testa ed esce fuori sul balcone del salotto. Dentro, in cucina, Steven ed Ivan stanno litigando con il microonde per fare i pop corn. <<Ma non avevi detto che sapevi usarlo questo coso!>> Ivan è preoccupato perché ancora il mais non è scoppiato mentre Steven schiaccia vari tasti a caso. << Che vuoi che ti dica sarà rotto >> Steven fa spallucce.
Paul, prende il pacchetto di Lucky Strike dai jeans, si accende una sigaretta, mentre dal balcone del quarto piano, guarda la strada illuminata che porta al parco. << Tu e Cristy non state bene insieme!>> la sua voce altezzosa lo fa sorridere. Si volta, Nicole è in piedi di fronte a lui, con aria severa quasi indispettita mentre pronuncia quelle parole. <<Chi ti ha messo in testa questa cosa>> risponde lui tranquillo tornando a guardare la strada <<Allora perché hai picchiato Andrea ad Halloween?>> <<E' un coglione non fa per lei>> risponde senza degnarla di uno sguardo ma insiste <<E perché tu si? >> <<No nemmeno io>> La ragazza lo guarda, stringe gli occhi, cercando di studiarlo, di captare qualche indecisione nella sua voce, come una macchina della verità ma nulla, lui è freddo e serio come al solito e non lascia intravedere alcuna emozione. <<Meglio, è quello che penso pure io!>> la sua voce così altezzosa a volte suona insopportabile ma non ci danno peso, sanno com'è fatta e non cambierà.
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Portami con te
ChickLit(FINITO) Due ragazzi, appena maggiorenni, sono alla ricerca della loro felicità. Combattono ogni giorno contro l'ingiustizie della vita e soprattutto della gente che li circonda. Lei, Cristy, vive in un mondo che sembra così lontano dalla nostra quo...