VIAGGIO NEI RICORDI

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6 mesi dopo.

Il sole è già alto nel cielo, anche se non si nota. Infatti, quella mattina di Febbraio, il cielo è coperto da grosse nuvole grigie. Minacciano pioggia ma per il momento non si è vista nemmeno una goccia. Un vento freddo, proveniente dalle montagne, muove i rami secchi e spogli degli alberi. Diverse macchine sono ferme all'incrocio, aspettando, come in una gara, che la luce del semaforo cambi e le lasci passare. Una brusca frenata, seguito da un sonoro e prolungato suono di clacson. Autisti arrabbiati che si affacciano dal finestrino per inveire contro l'altro e iniziare al meglio la giornata.

Una ragazza, giovane, è affacciata alla finestra del suo appartamento. Guarda la scena dall'alto, come un arbitro al quale spetta il compito di decidere chi ha ragione e chi no. Una sigaretta fra le dita, la porta alla bocca. Da un lungo tiro. I resti di un rossetto scuro sulle labbra. Con una schicchera la lancia lontano, non curandosi di dove possa cadere. A piedi scalzi, cammina sulle piastrelle fredde, un accenno di pelle d'oca sulle gambe depilate e lisce. Il borbottare della caffettiera, annuncia che il caffè è pronto. Una lunga felpa nera con la scritta king bianca, la copre come un vestito, nascondendo i pantaloncini, anch'essi neri, che indossa. Gira la manopola e spegne il fornello. Il fumo e un forte odore amaro sale nella stanza. Si allunga sul bancone della cucina, prendendo un vasetto con scritto zucchero. Con un cucchiaino lo aggiunge nella caffettiera. Le dita esili e magre, come tutto il corpo, le guance incavate. Forse è anche troppo magra e il trucco nero così pesante sugli occhi non l'aiuta. I capelli neri, non più perfettamente lisci ma crespi e disordinati che cadono sulle spalle, una lunga treccia nera sul lato sinistro, con incastrati dei piccoli anelli di metallo. Farà parte di qualche moda, del momento. Versa il caffè in un bicchiere di plastica. Prova a berlo. Ma è bollente. Decide di aspettare e lo lascia raffreddare sul bancone della cucina, mentre si dirige in camera da letto.

La serratura scatta, la porta di casa si apre. Un ragazzo, giovane ma con l'aria stanca, fa il suo ingresso. Indossa una felpa grigio chiaro, con il cappuccio tirato su e dei jeans neri aderenti, alle sue gambe muscolose ma magre. Dr. Martens nere ai piedi. Si sfila il cappuccio, il ciuffo biondo cenere è sparito lasciando il suo posto a un taglio a spazzola. Sente il profumo del caffè e si avvicina alla cucina. Trova il bicchiere con il caffè già dentro. Lo prende e lo porta alla bocca. Ma non lo beve, qualcosa lo distrae. Infatti la ragazza, è riapparsa, sta sulla soglia della camera da letto, appoggiata al muro che lo guarda, un'espressione seria sul viso, mentre tiene le braccia incrociate sul petto. Il ragazzo si volta, dandole le spalle, apre il frigorifero, cercando qualcosa da mangiare o semplicemente per evitarla, visto che è vuoto. Si alza, richiudendolo mentre pensa a qualcosa da dire. <<bisogna fare la spesa! Il frigo è vuoto...>> prende il portafoglio dalla tasca esterna dei jeans e mette 50 euro sul bancone. Prende il bicchiere con il caffè e lo beve tutto d'un sorso. Come se fosse uno shottino. Lo riposa sul bancone e si allontana. Le passa vicino, evita il suo sguardo mentre entra in camera da letto.

<<Paul dove sei stato stanotte!>> lei lo segue, non ha intenzione di evitare l'argomento, anche se dovesse finire nell'ennesima litigata. <<in giro>> risponde lui senza guardarla, prima di sfilarsi la felpa. Si toglie anche la maglietta, rimane a petto nudo, è molto magro ma con più muscoli rispetto a prima. Sul braccio sinistro, c'è un nuovo tatuaggio che lo occupa completamente. All'altezza della spalla e poco sopra il gomito, la grossa faccia di un leone, disegnato perfettamente, con molti dettagli, circondato da diversi mandala che creano uno sfondo facendolo risaltare ancora di più, continuano fino al polso. La guarda, sa che quella risposta non le basta. È li davanti a lui in piedi, con le mani strette in due pugni, cerca di non piangere, ma gli occhi sono lucidi. <<hai un'altra vero?>> l'ha detto, finalmente glielo ha detto. Quello che pensava da settimane ormai e non aveva il coraggio di chiederglielo per paura della risposta. <<stai scherzando?>> è colto alla sprovvista non si aspettava una domanda del genere, ma poi la vede così seria. Si avvicina alla ragazza, le prende il viso fra le mani e la bacia con dolcezza. <<amore io amo solo te sei pazza a pensare che io cerchi qualcun'altra!>>. Cristy gli butta le braccia al collo, baciandolo con passione. Lo ama e non vuole dividerlo con nessuno. Il ragazzo le sfila la felpa, pure lei ha un grosso tatuaggio, che ricopre tutto il braccio sinistro, tanti mandala che richiamano quello di lui. Le sue mani l'afferrano per i fianchi, mentre le sue labbra le sfiorano la pelle chiara. Sul fianco un altro tattoo, tre grosse rose che partono dal bordo della mutandina fino al merletto del reggiseno, ricoprendo tutto il fianco. La ragazza lo prende per mano, portandolo sul letto, ha bisogno di sentirsi amata. Ha bisogno di fare l'amore con lui.

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