FEBBRAIO

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Sono passati diversi giorni da quando Evan e Cristy si sono scambiati i numeri per potersi vedere solo loro due e mettere fine a quella competizione, immaginaria, tra lei e Nicole. Nei giorni a seguire, il ragazzo aveva preso l'abitudine di chiamarla tutte le sere. Stavano ore e ore al telefono, lui le raccontava un sacco di cose, delle sue giornate all'università, dei suoi sogni e delle scene divertenti in cui lui sembra un ragazzo normale e non quello uscito da un film, come Cristy sostiene sempre. Le fa così piacere parlare con lui che si dimentica pure di uscire con gli altri, tanto Nicole non si faceva più sentire molto, troppo presa dal suo fidanzato Jimmy.

Cristy è sdraiata sul letto, le gambe tese sulla parete della sua stanza, mentre i lunghi capelli scendono come una cascata dal bordo del letto, toccando in parte il pavimento. Ogni tanto ride, mentre con una mano tiene il cellulare attaccato all'orecchio. <<Domani dici?>> un lungo silenzio <<No, sono libera... va bene ci vediamo domani, notte!>> stacca la chiamata, lascia cadere il braccio sul letto, rilassandolo, dopotutto è stato in quella posizione per un'ora. Si tira su, mettendosi a sedere, incrociando le gambe. Domani sarà la prima uscita da sola con Evan, non sa cosa aspettarsi sinceramente. Il telefono suona. Un messaggio. Lo prende e lo apre. Paul. "Che fine hai fatto?" Non ha voglia di rispondergli, non saprebbe cosa dirgli. Dopotutto sono solo amici. Ma quello scambio di sguardi quel giorno. Sentiva il cuore scoppiarle, chissà se l'ha notato. No basta, non deve più pensarci.

<<Allora esci con Evan, veramente?>> Nicole è incredula, seduta affianco a lei mentre la sua compagna di banco aspetta in piedi il suo posto

<<E' solo un caffè te l'ho detto niente di che>> risponde Cristy cercando di smorzare tutto quell'entusiasmo. Intanto la ragazza in piedi sbuffa. <<Senti Veronica perché non ti vai a sedere da un'altra parte non lo vedi che siamo impegnate!>> <<No Nicole perché questo è il mio posto e siamo in classe, non a casa tua!>> le risponde a tono. La ragazza si alza guardandola malissimo e dall'alto in basso anche se le viene difficile essendo più bassa di lei. Si allontana sedendosi al suo posto mentre il professore di economia fa il suo ingresso.

La campanella dell'ultima ora suona, annunciando la fine delle lezioni. Studenti frettolosi e indaffarati a rimettere dentro la cartella le cose sul banco per recarsi all'uscita. Affamati e stanchi. Cristy riempie lo zaino lentamente, aspettando che molti se ne vadano così da non dare spettacolo. Evan le ha già scritto che si trova fuori. Nicole invece la sta aspettando, con un sorriso in faccia che la dice lunga. <<Che c'è?>> <<Ti sto guardando non ho detto nulla>> continua con il suo sorriso <<Se ti metti con Evan è tutto merito mio, tu nemmeno ci volevi uscire>> è sempre la solita. La ragazza non le risponde, Nicole non ha fatto proprio nulla, ha solo pensato a trascinarla con lei alle sue uscite per poter vedere Jimmy e basta. <<Ti vuoi sbrigare sarà fuori ad aspettarti!>> <<Nicole puoi anche andartene non ho bisogno che mi accompagni, conosco la strada>> la ragazza la prende come un offesa e si allontana. Ci sono momenti in cui non la regge proprio la sua migliore amica e i suoi modi di fare.

La classe è vuota. Zaino in spalla e si avvia per i corridoi, quasi deserti. I bidelli sono già all' opera per pulire tutto quanto prima di tornarsene a casa. Scende le scale fino all'atrio. Fuori c'è ancora qualcuno, ma nessuno della sua classe. Si avvia per il sentiero che porta al grande cancello e finalmente fuori dall'istituto. Evan è appoggiato al muretto, ha il cellulare in mano ogni tanto si volta verso la scuola per vedere se lei arriva. La vede. Le sorride. Chissà da quanto tempo l'aspetta, però è ancora lì e non l'ha torturata di messaggi o chiamate. L'aspettava in silenzio e tranquillo. Questa cosa la fa arrossire a pensarci. Gli sorride quando si avvicina per salutarlo. Due bacini veloci sulla guancia. <<Andiamo? Sarai affamata>> chiede lui gentilmente <<Si un po'>> si avviano verso l'uscita, quando si accorge della sua presenza. Paul, seduto sul suo motorino, la sta fissando. Sigaretta in bocca, cappuccio tirato su e sguardo serio e freddo, più del solito. Decide di evitarlo e se ne vanno per la loro strada.

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