Porca miseria, Niall è qui.
Chiudo la finesta e comincio a correre. Mentre scendo le scale mi viene in mente la voce di mia madre che dice -non correre per le scale!- ma la ignoro.
Vicino la porta mi volto un attimo verso lo specchio. Capelli arruffati, occhi rossi. Sembro appena uscita da un negozzio di erba. Mi rendo conto che indosso solo una maglia che copre a melapena il mio sedre. Fanculo io e l'odio che ho verso i pigiami.
Vedo la sua ombra dal vetro piombato della porta. Merda. Non posso neanche tornare su per cambiarmi. Per fortuna ho delle mutande senza disegnini sopra.
Respira Camilla, respira. Mi faccio coraggio ed apro la porta. Noto subito la sua postura: mano dietro la nuca, sguardo rivolto verso il pavimento del portico, il movimento incessante dell'altra mano ulla gamba e lo scalciare qualcosa di invisibile con il piede. E' nervoso. Ed io sono più nervosa di lui. Alza immediatamente lo sguardo verso di me. Poi lo riabbassa velocemente, squdrandomi. Le sue guarce si fanno leggermente più rossastre, e anche le mie.
-Ti ho svegliata?- no, ero solo in modalità adolescente nerd che guarda cartoni della Disney emozionandosi come una bambina, niente di che.
-No.- dico soltanto. Lui guarda me e io guardo lui per quelle che sembrano ore. Quando si schiarisce la voce ricollego il cervello su questo pianeta accorgendomi di quanto sono maleducata.
-Prego, entra.- mi scosto dall'entrata per farlo passare. Se mi vede qualcuno in queste condizioni e con questo non-abigliamento penseranno che questa sia una casa di appuntamenti. Scaccio via il pensiero mentre lo guardo entrare. Nel silenzio sento la voce di Chicco nella TV in camera mia.
-Scusami Niall, corro un attimo di sopra a spegnere la TV. Tu aspettami in salotto. Torno subito.- mentre parlo gli indico il salotto e con un sorriso imbarazzato corro per le scale continuando a sentire la voce di mia madre -non correre per le scale!-.
Mi precipito in camera lanciandomi sul letto per non cadere. La mia coordinazione è pari a quella di un bradipo ubriaco. Prendo il telecomando premendo il tasto Pausa e contemporareamente afferro i leggings cominciando ad infilarli mentre corro per tornare giù. Nel corridoio inciamo e cado.
-Tutto bene?- sento la voce di Niall provenire dalla porta del salotto. Da qui vedo la sua chioma bianda. Merda.
-Si tutto bene.- mi affretto a dire rialzandomi ed infilandomi i leggings. Quando sono per le scale li tiso su e scendo sempre con un po' di velocita. Arrivo in salotto con il fiatone ma cerco di restare calma. Lo vedo in piedi al centro della tanza vicino il divano con le mani in tasca. Non lo avevo mai visto così. E' un misto far la disinvoltura e il panico. Mi schiarisco la voce per fargli capire che sono qui.
-Scusa non ti avevo sentita.- alza lo sguardo su di me mentre parla, facendolo scorrere lungo tutto il corpo, mettendomi a disagio più di quanto già sia.
-Non preoccuparti. Siediti.- mentre cammino verso la poltrona sento il freddo del pavimento sotto i piedi. Ecco perchè non mi ha sentita, ho i piedi scalzi. Che fastidio, odio essere scalza ma non ho avuto tempo di indossarli.
-Vuoi qualcosa da bere?-
-No, grazie.- rifiuta la mia offerta sedendosi ed incrociando le dita fra di loro poggiandosi con le braccia sulle ginocchia. Indossa dei jeans e la giacca.
-Se vuoi, puoi darmi la giacca così stai più comodo.-
-Grazie.- Si alza, toglie la giacca e me la porge. La prendo portandola all'attacapanni vicino la porta. Mi acorgo del freddo che c'è tornando in salotto così prendo il telecomando touch sul tavolino ed accendo il riscaldamento. Vedo la fiamma del termo camino accendersi e la nota anche lui.
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Crazy in Love.
FanfictionSapete cosa succede quando si vede l'amore della propria vita? Il mondo si spegne. Ogni singolo muscolo o nervo del tuo corpo si blocca. Il cervello si scollega ed il cuore comincia a battere più forte. Le pupille si dilatano ed intorno si fa tutto...