Capitolo 8

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"Severus, ti va di accompagnarmi sulla torre di astronomia?" Hermione ruppe il silenzio, le sembrava una richiesta troppo stupida. Lui sulla torre di astronomia?
Piton si fermò, guardò la ragazza con un velo di comprensione e si avviò verso la torre.
Arrivati in cima, entrambi si accesero una sigaretta.
"Perché hai voluto venire qua su?"
"Mi è sempre piaciuta la notte vista da qui, lo facevo sempre quando ero una studentessa. Di notte rubavo il mantello di Harry e sgattaiolavo qui, a guardare le stelle."
"Cento punti in meno a Grifondoro, se la scuola fosse iniziata te li avrei tolti Granger! Di notte a gironzolare per i corridori?"
"Suvvia Severus... non ci pensare, non essere sempre il cinico professore di pozioni. So che sotto sotto sei dolce!"
"Io dolce? Giammai. E modera il linguaggio Granger... troppa confidenza."
Hermione capì di essersi spinta troppo oltre, così rimase in silenzio, osservando il cielo stellato.
"Quindi non sei fidanzata Granger?" Nel momento stesso in cui la domanda gli uscì di bocca, Severus si pentì delle sue parole "Come diavolo mi è uscita questa domanda? mi sto completamente rincitrullendo." Pensò subito fra sé.
"No, ora no. Ho avuto qualche storia seria. Ma adesso non ho nessuno accanto."
"Definisci qualche, Granger..." La curiosità di Piton lo stava spingendo su un terreno pericoloso.
"Si, l'ultima è stata una ragazza, Alyssa. Siamo state insieme per un anno, ma io non ero costante. Preferivo stare da sola e il nostro rapporto ne ha risentito. Così ho iniziato a vedermi con Eric, ma anche con lui dopo pochi mesi è finita. Non sono in grado, non riesco a far rimanere nessuno al mio fianco, scappano tutti."
Aspirò una boccata di fumo. Era stata sincera, cristallina.
In quel momento Piton stava elaborando il flusso di pensieri di Hermione, la immaginava con una ragazza e poi con un ragazzo. Non se lo sarebbe mai aspettato, la Granger bisessuale.
"Sai, ti immaginavo sposata con Weasley, magari con qualche figlio dai capelli rossi, invece sei qui, sola ma indipendente. Sei una donna forte Hermione."
La strega guardò il pozionista, non si aspettava di essere chiamata per nome, e non si aspettava che lui le dicesse una cosa così. Sembrava avere l'aria di un complimento.
Hermione sorrise "Grazie, so di essere andata contro le aspettative di tutti, ma non sono riuscita a fare altrimenti, anche se non sono felice, sono me stessa. Questo è ciò che conta. Ma non ho mai trovato nessuno che volesse stare con me, così come sono. Tutti mi volevano più dolce, o più presente, o più focosa."
Al termine "focosa" Piton deglutì, la stava immaginando in un modo poco casto, si sforzò moltissimo per cancellare quel pensiero immediatamente.
"E tu, Severus?"
"Io non ho niente da dare Hermione."
"Non è così, lo vedo".
"Sei arrivata stamattina, cosa pensi di vedere in me Hermione? Sono un disastro e voglio stare da solo, non ho niente da offrire."
La giovane strega si avvicinò al mago, gli appoggiò una mano all'altezza del cuore.
Gli si avvicinò all'orecchio e sussurrando piano disse "Senti come batte Severus? Sii te stesso".
Con un bacio sulla guancia sparì verso i suoi alloggi.
Severus si sentì percorrere da un brivido lungo la schiena. Era da molto che non aveva un contatto così ravvicinato con qualcuno. E la cosa non gli dispiacque affatto, anzi.
Aveva sentito nitidamente il profumo di ciliegia dei capelli di Hermione, le sue labbra calde appoggiarsi appena alle sue guance. Si sentiva calmo, era stato un contatto inaspettato ma decisamente piacevole.
"Severus, smettila. È troppo bella per te, e poi? Non hai sentito cosa ha detto? Non vuole nessuno al suo fianco!"
Con questi pensieri Piton si congedò nelle sue stanze, con ancora l'odore di Hermione ad impregnargli il sonno.

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