Capitolo 13

589 24 0
                                        

Hermione era bellissima, aveva un vestito nero attillato, che scendeva fino ai piedi.
Le maniche erano velate e lasciavano intravedere la sua pelle, succosa e profumata.
Severus la guardava camminare verso di lui, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quella visione.
"Buonasera professore"
"C-c-ciao Granger, andiamo?"
"Ora sei tu che balbetti Piton?" La ragazza sorrise, lasciando che l'uomo avesse la completa visione della sua schiena.
Si trovarono nel punto di smaterializzazione senza avere dettagli sulla destinazione.
"Allora, dove mi porti?"
"Ti fidi di me, Granger?"
"Non sssaa..." Ma la ragazza non riuscì a terminare la frase, sentì il classico strattone all'ombelico e un secondo dopo era davanti ad un ristorante italiano a Londra.
Entrarono tenendosi la mano. Insieme erano bellissimi.
Severus la guardava incantato parlare di libri e arte, si sentiva così a suo agio con lei.
"Perché Lolita?" chiese improvvisamente.
Lui sapeva che quella domanda sarebbe arrivata.
"Beh, mi ha ricordato un po' noi. Non potevo regalarti la Bella e la Bestia, sarebbe stato troppo banale. Ma..." Il professore sembrava un po' in difficoltà. Lei stava vedendo il suo arcigno ex professore di pozioni, temutissimo Mangiamorte, in imbarazzo? "Mi ha fatto pensare ad una ragazza così bella e giovane con me, un vecchio arido uomo che non ha molto da dare."
"Ma lui era innamorato di quella ninfetta, no?"
Boom. Aveva fatto centro.
Severus strabuzzò gli occhi. "Non lo so Hermione, non so quello che provo. So solo che quando ti ho vista ho seguito l'istinto, mi sono lasciato andare. Forse, dopo molto tempo, ho seguito il battito del mio cuore. Ho semplicemente seguito un tuo consiglio, no?"
Aveva parlato sinceramente, Hermione poteva vedere un luccichio in quel pozzo scuro che erano i suoi occhi. Si beava della bellezza di quell'uomo che finalmente stava lasciando cadere le difese.
"Sono onorata di questo Severus, e ti ringrazio che tu mi stia dando questa possibilità. Non nego che sarà difficile. Ma io... tu... mi piaci davvero molto."
Si strinsero la mano, adesso, in quel ristorante raffinato, sotto quella luce calda, non c'era più bisogno di parole. Si erano guardati negli occhi e si erano dati una possibilità.
Quelle due anime perse e sole si erano aperte il cuore reciprocamente.
Parlarono a lungo, tenendosi sempre stretti l'uno all'altra.
Entrambi non si sentivano così bene da molto, troppo tempo.
Hermione aveva paura, ma la stava lasciando lì, inascoltata in fondo al suo cuore. Stava ascoltando i suoi sentimenti e non le sue emozioni.
Rientrarono a Hogwarts in tarda serata, un po' brilli e abbracciati.
Davanti al portone trovarono le tre streghe ad attenderli.
Appena si accorsero del gruppetto in attesa si staccarono, imbarazzati.
Rolanda aveva un sorriso sornione, le braccia incrociate davanti al petto, aveva tutta l'aria di una che voleva, anzi, esigeva delle spiegazioni.
"Credo che sia il caso di prendere un drink, così potete raccontarci la vostra serata, no?" Minerva sembrava divertita, ma voleva sapere.
"Non ci lasci scelta, vecchia megera!" Severus sorrideva imbarazzato. Adesso sì che non avevano più vie di scampo.
Il variegato gruppo si ritrovò nelle stanze della preside, i 5 bicchieri si stavano riempiendo con un incantesimo di un liquido ambrato.
"Mi sembra che qui ci sia qualcuno che deve dirci qualcosa..." Minerva iniziò pacata, aveva uno sguardo divertito e complice.
"Minny, io credo che questi non siano affari che ti riguardano!" la voce di Severus era ferma.
Ma mentre l'uomo stava terminando la frase, Hermione gli poggiò una mano sul braccio, lo stava tranquillizzando.
"Minerva, quello che voleva dire Severus è che non c'è molto da raccontare. Ci stiamo semplicemente frequentando, per ora niente di importante."
I due amanti si guardarono dolcemente, sicuramente si stavano chiedendo se la frase della ragazza avesse conquistato le donne.
"Beh, bene. Quindi hai finalmente scopato?" Rolanda sputò fuori la frase con un sorriso beffardo.
Hermione a quel puntò arrossì all'istante, non era abituata a condividere le sue questioni più intime, lo faceva solo con Ginny. Ma sapeva che con queste donne era normale parlare di sesso, di avventure, senza aver paura di essere giudicati. Erano sagge, comprensive e anzi, non avrebbero fatto mai qualcosa che ferisse Hermione.
Poppy parlava poco, ma in quel momento la sua uscita fu provvidenziale.
"Dai ragazze, non abbiamo bisogno di conoscere i dettagli ancora! Lasciamo che i ragazzi si servano un drink, avremo tempo per spettegolare!"
"Lo prendiamo come un sì, caro ragazzo!" Rolanda rideva, Minerva mostrava un ghigno divertito sul volto. Bramavano di particolari scottanti ma si erano arrese, quella sera non sarebbero arrivati.
I due si congedarono nelle proprie stanze, avrebbero preferito concludere la serata in maniera completamente diversa, ma la situazione era diventata un po' imbarazzante. Severus accompagnò Hermione ai suoi alloggi.
"Grazie per la serata, è stata bellissima..." La ragazza si avvicinò al mago appoggiando entrambe le mani sul suo petto. Percepiva il profumo di whisky della sua bocca, sentiva il profumo della sua pelle. Quanto avrebbe voluto spogliarlo tutto. Ma si limitò a raggiungere le sue labbra, appoggiando un piccolo bacio casto.
"Non così in fretta Granger..." Severus la avvicinò con forza, e la baciò con tutta la passione di cui era capace. Le loro bocche erano affamate e le lingue si intrecciavano sensualmente.
"...Questo è un bacio di saluto, ragazzina."
Così dicendo, l'uomo si allontanò, facendo percepire ad Hermione tutta l'assenza del suo prestante corpo.
"Come sei stupida Hermione, un bacino?" maledicendo sé stessa, entrò nella stanza, sicura che finalmente, dopo tante notti, avrebbe dormito senza incubi.

RitornareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora