Quella sera non riuscivo a dormire. Non mi sentivo " minacciata" da Megan e dalla sua falsità, però avevo paura.
Sono stata fino alle tre a pensare a quello che avevo detto e al fatto che fosse venuto sotto casa mia. Non aveva da dimostrarmi nulla, lo sapevo benissimo che mi voleva bene e lui sapeva quanto gliene volevo io. Era una parte di lui che amavo il fatto che volesse sempre assicurarsi che andasse tutto bene tra di noi, e non mi sembrava per niente appiccicoso o pedante. Molto spesso le persone che non ci conoscevano mi dicevano che eravamo esagerati, ma sinceramente non ci vedo nulla di male a volere così bene a una persona, tanto da preoccuparti tanto per lei o per lui.
Ma la gente con capiva e Megan faceva parte di questa. Mi dispiaceva un pò che avesse avuto quel l'idea di me però non ci potevo fare niente, dopotutto non dovevo rendere merito a nessuno.
Mi addormentai verso le quattro ma fui svegliata violentemente dal rumore della sveglia, che a giudicare dal suono suonava giá da un bel po'.
Mi precipitai di sotto per fare colazione e dopo essermi vestita mi diressi verso la scuola.
Quando arrivai a scuola mi resi conto che era molto tardi e mi affrettai a raggiungere l'aula di fisica. Per fortuna arrivai in tempo, scampando per un pelo la romanzina del professore.
Le ore passarono in fretta e appena suonò la campanella mi precipitai in giardino. Ero seduta sotto la tettoia quando mi raggiunse Gary, mentre si avvicinava mi accorsi che dietro di lui c'era una figura che mi sembrava familiare, quando si avvicinarono mi resi subito conto di chi si trattava, non esitai nemmeno un secondo e gli corsi incontro saltandogli in collo
« Mark, oddio da quanto tempo, non hai idea di quanto mi sei mancato»
Mark era sempre stato una persona molto importante, circa un anno e mezzo fa si era trasferito a Londra e il nostro rapporto era cambiato molto. Quando eravamo più piccoli io Gary e mark eravamo inseparabili, oltretutto avevo sempre avuto un piccolo debole per lui e ora rivederlo, per me era qualcosa di fantastico.
« Jenny mi sei mancata tanto anche te» rise sommessamente e non mi staccai nemmeno un secondo da lui, vi giuro che non sono mai stata così contenta da quando se ne era andato, forse nemmeno con Gary.
« Ma che ci fai qui? Non eri a Londra?»
« Ci sono le vacanze, così ne ho approfittato per venire qua » aveva quel sorriso che ti mandava fuori di testa, mi era mancato davvero, dovevo raccontarli un sacco di cose.
Gary si intrufolò nel discorso.
«Ehi io ho saltato tutta la mattina di scuola quindi devo tenere dei corsi adesso, devo andare, ci vediamo dopo pranzo» ci salutò entrambi e poi corse via.
Era mezzogiorno e iniziavo ad avere fame così decisi di chiedere a Mark se aveva voglia di mangiare insieme , così avremmo avuto l'opportunità di parlare un po'.
« Ehi Mark andiamo a pranzo inizio ad avere fame»
« Certo, non vedevo l'ora di stare solo con te per parlare » sorrise.
Mi capiva sempre.
Dopo una mezza oretta di auto arrivammo al ristorante, ci sedemmo nel tavolo più isolato possibile e ordinammo. Parlammo per tutto il pranzo del più e del meno, non mi sembrava ancora il momento per dirgli di Gary e di tutto il resto.
Uscimmo dal ristorante verso le tre, «Jenny ti va se andiamo al parco, così prendiamo un po' d'aria? Andiamo in quello grande vicino alla scuola per ricordare i vecchi tempi » scoppió in una sonora risata. Quel parco era quello dove avevamo passato una buona parte della nostra infanzia, e tornarci era sempre un piacere.
Quando arrivammo ci sedemmo su una panchina sotto a un salice. Avevo intenzione di iniziare a raccontarli tutto, quando mi tolse le parole di bocca iniziando un discorso confuso
« Jenny ascolta ho passato una bellissima giornata, ma ora di devo dire una cosa che per me é importante. Mi sei mancata tantissimo e adesso prima ti ripartire te lo dovevo dire ... » dove voleva andare a parare? Non capivo e iniziavo a preoccuparmi e stavo pensando al peggio « È da un po' che ho capito quanto sei realmente importante, ma non solo come amica..» mi si attorciglio lo stomaco e il sangue mi si geló nelle vele « Jenny in poche parole mi piaci, e non poco » Non ebbi nemmeno il tempo di obbiettare che mi baciò. Un bacio che nessuno così mi aveva mai dato, le sue labbra erano morbidisse e in quel momento non riuscivo più a capire chi ero, cosa volevo e in che situazione mi trovavo. Trasmetteva calore e dolcezza, mi sembrava di essere a casa. Qualcosa di fantastico.
Quando finì tutto mi abbracciò, mi diede un bacio sulla guancia, si girò e se ne andò. Io ero pietrificata, ma in quel momento mi passarono in mente mille pensieri.

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Pazza di te
RomanceJenny è una ragazza difficile, anche se una volta conquistata da il meglio di sé. É innamorata da molto tempo del suo migliore amico, e dopo anni decide di confidargli il suo amore, ma scoprirà che non è chi dimostra di essere.