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Per tutta la serata Jungkook mi aveva ignorato

Inutili erano i miei tentativi di parlargli, lui si allontanava o iniziava a parlare con gli altri

<Mi spieghi che succede fra te e Jungkook?>fu il debole sussurro che si liberò dalle labbra di Namjoon
<Andiamo fuori>dissi e ci dirigemmo verso il balcone dell'appartamento del nostro amico, dove gli spiegai tutta quanta la situazione
<Ora capisco. Beh, conoscendolo so bene quanto odi il fumo. Pensa che è riuscito a far smettere Yoongi di fumare non riuscendo a sopportare l'idea che si buttasse dentro quello schifo>disse lui guardando il cielo stellato
<Ma è la mia vita. È questo che vorrei fargli capire. Se voglio morire così, gettando questa merda nei miei polmoni lui non deve dirmi nulla>sbuffai infastidito
<Taehyung, lui non lo fa perché vuole limitarti nelle tue scelte, lo fa semplicemente perché ti ama e vuole che tu non metta in pericolo la tua vita. E sappiamo entrambi che ha ragione>parlò lui
<So benissimo che ha ragione, ma tenere il muso per una cosa del genere è veramente da bambini, nemmeno Jein farebbe una cosa del genere.. Ed ha quattro anni>dissi irritato dal comportamento del ragazzo
<Non puoi pretendere che tutti reagiscono allo stesso modo, se per te magari non è nulla di che, per lui invece potrebbe essere una questione di stato. Abbi solo un po' di pazienza e vedrai che già da stasera starete abbracciati nel vostro letto a dirvi tante di quelle parole sdolcinate da far venire la nausea. E ora andiamo dentro che questa arietta che tira fa venire i brividi>disse lui iniziando ad incamminarsi verso l'abitazione
<tu vai, io rimango ancora un pochino qui fuori>risposi ricevendo qualche pacca sulla spalla, prima di rimanere da solo, con la sola compagnia del buio

<sono così stupido nonna? Se.. Se solo avessi un briciolo della tua capacità di comprendere gli altri>Sospirai osservando il cielo stellato sopra la mia testa
<certe volte penso che mi sarei dovuto godere di più i momenti con te, anche quando mi sgridavi perché sbagliavo.. Ma non credo di aver realmente imparato.. Non ero ancora pronto a dirti addio>continuai a parlare
<Avevo tante cose da imparare nonna.. Soprattutto come saper e qualcuno come facevi tu con tutte le persone che avevi accolto nel tuo dolce cuore>sussurrai posando il mio sguardo sulle mie mani e rimasi in silenzio, a viaggiare nei miei pensieri prima di sentire una giacca posarsi sulle mie spalle

<prendi freddo così>il suo rimproverò mi fece sorridere
<hai deciso di tornare a parlarmi>
<Sono sempre arrabbiato con te Taehyung>disse lui appoggiandosi alla ringhiera di fianco a me
<Mi dispiace... Per prima>sussurrai posando lo sguardo su di lui, trovando i suoi dolci occhioni guardarmi con insistenza
<Non volevo essere così cattivo nei tuoi confronti,ho solo paura per la tua salute. Quella roba non ti fa bene...e mi dispiace di aver offeso i tuoi amici... Tranne Somi>se ne uscì lui facendomi ridacchiare
<Non ti va proprio giù eh?>chiesi facendolo sbuffare
<non iniziamo a parlare di lei ora>disse facendomi annuire prima di circondare la sua schiena con le mie braccia
<Mi perdoni?>sussurrai piano al suo orecchio, stampando delicati baci sul suo volto, facendo nascere un tenero sorriso sul suo volto
<Ma perché ti amo così tanto>sbuffò prima di concedermi un lungo bacio, in cui le sue calde mani si posarono delicate sul mio volto

<Ti amo da impazzire>
<ti amo anche io>

<Lo sa che ci risulta difficile capire che è successo se lei non parla?>
<ditemi solamente che sta bene.. Che è solo un brutto sogno..che lui è a casa ad aspettarmi con il suo dolce sorriso sul volto.. Perfavore>

<Ziii>La piccola voce di Jein ci fece staccare immediatamente, quasi scottati da quel contatto, mentre sguardi imbarazzati volavano fra di noi

<Zii, venite a giocare con me?>

La mattina seguente

<Io allora vado>sospirai avvicinandomi a lui
<Si, ci vediamo stasera>mi rispose lui stampandomi un bacio sulle labbra
<Ti amo>mi disse a fior di labbra
<Io di più>risposi continuando a baciarlo
<lo sai vero che mi rendi le cose impossibili così?>domandai facendolo ridacchiare
<non fare casini>
<e chi li ha mai fatti. Ci vediamo dopo>e con un ultimo bacio uscì di casa per dirigermi verso la mia piccola macchinetta e dirigermi verso la casa della mia migliore amica per prenderla e andare a lavoro

<Buongiorno Taetae>mi salutò lei accendendo una sigaretta
<Buondì fumacchiola. Pronta per questa nuova giornata di lavoro?>chiesi concentrato sulla strada
<Ovvio, non vedi come so gasata?>disse passandomi la sigaretta
<No, per oggi passo>dissi vedendo con la coda dell'occhio la sua espressione delusa
<Che succede? Il fidanzatino rompi-palle ha scoperto che ti fai qualche sigaretta?>chiese infastidita facendo un altro tiro
<ti ricordo che stai parlando del mio ragazzo e comunque si, abbiamo pure litigato perciò lascia stare>risposi innervosito dal soprannome che aveva dato a Jungkook

<Uff, che due palle Taehyung. Davvero ti fai mettere i piedi in testa da quel ragazzetto? È la tua vita e lui non può dirti come viverla. Se vuoi fumare fuma, se vuoi drogarti fallo, lui non ha il diritto di dirti niente>sbuffò lei
<Lo so ma->
<Se lo sai allora fatti valere. Santo cielo Taehyung, quanti anni hai? Tre? Jungkook non è la tua balia, fai quel che ti pare. Se lui dice di amarti allora lo dimostri, altrimenti non è vero amore>sentenziò aspirando altro fumo dalla sigaretta per poi rilasciarlo poco dopo dalle labbra, creando una nuvola grigiastra che si espanse per tutto l'abitacolo

Non risposi e continuai a guidare verso la meta in cui eravamo diretti. Sapevo benissimo che Somi avesse ragione, che alla fine era la mia vita e quindi le mie decisioni... Però potevo comprendere la preoccupazione di Jungkook

<Avanti, solo un tiro non potrà di certo ucciderti>disse lei ponendomi la sigaretta di fronte al viso
<Su su, che mi stanno venendo i crampi al braccio>continuò incitandomi a prendere con le labbra il filtro per aspirarne il fumo
<Ooh, vedi? Mica sei morto>disse una volta che l'accontentai, gettando in un soffio tutto il fumo che avevo inalato

<DAMMELA..È MIA>
<Ma lo vedi come sei ridotto? Stai tremando. A malapena riesci a stare in piedi>
<NON M'INTERESSA, TI HO DETTO DI DARMELA. NE HO BISOGNO, HO BISOGNO DI QUELLA PER VIVERE>

<e ora spacchiamoci i coglioni in queste magnifiche ore>disse scendendo dall'auto una volta,
fermata la sua corsa.
<si..>

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