30

19 3 1
                                    

Correvo a perdifiato tra le strade buie della città con l’unico obiettivo di raggiungerlo nel minor tempo possibile, solo per riportarlo a casa, per saperlo al sicuro dalle grinfie di quella. Non avevo nemmeno dato molte spiegazioni a Jimin, ricordandomi che più tardi o la mattina seguente mi sarei giustificato per l’improvvisa uscita.

La chiamata che avevo ricevuto, e che mi aveva fatto scattare, era partita da un amico di Taehyung, di cui conoscevo poco e nulla, ma in un certo senso mi faceva stare più sicuro sapere che almeno ci fosse lui al suo fianco , grato anche del fatto che si fosse subito messo a cercare il mio contatto per avvertirmi della situazione

'hey Jungkook, sono Hyun, un amico di Taehyung. Scusami se ti chiamo così ma ho bisogno che tu lo raggiunga immediatamente e che lo riporti a casa, è ancora a casa della nostra amica, Somi. Quella ragazza non è affidabile e soprattutto non è sicuro per lui stare con lei nelle condizioni in cui riversa in questo momento. Ti ho appena inviato il suo indirizzo e il numero civico dell’abitazione. Per favore, fa in fretta"

Saperlo con Somi era la cosa che mi preoccupava di più anche se non conoscevo esattamente il motivo di questa mia ansia, ma sapevo per certo che non volevo lasciare Taehyung solo con quella.

Una volta arrivato di fronte alla presunta abitazione presi a suonare con insistenza il campanello e urlare come uno sconsiderato, iniziando ad urlare il nome del mio ragazzo e di Somi, iniziando a tirare diversi pugni alla porta non ricevendo immediata risposta da nessuno.

<TAEHYUNG, SEI LÀ DENTRO? APRIMI, TORNIAMO A CASA>continuai ad urlare e a colpire la porta, fin quando essa non venne aperta dalla ragazza in questione.

<Che diamine vuoi?> fu la prima cosa che disse lei una volta notata la mia presenza. Non mi sfuggì il rossore intenso sugli occhi e il terribile odore di alcol che caratterizzava il suo alito. I suoi capelli erano scompigliati, quasi si fosse appena svegliata da una notte turbolenta, mentre la sua maglia ricadeva sfatta sul suo magro fisico, potendo notare solamente adesso che era solamente quella a coprirla dalle sue possibili nudità. Lasciai perdere il suo aspetto, riprendendo a concentrarmi sul motivo per cui ero arrivato di fronte a quell’abitazione.

<Dov’è lui?> domandai fermo, guardandola negli occhi, ricevendo solamente un sorriso strafottente dalla ragazza, che si appoggiò allo stipite della porta, quasi alla ricerca di un sostegno che le permettesse di rimanere in equilibrio, perso forse a causa della quantità insolita di alcol che aveva assunto in precedenza.

<E chi lo sa, forse è qui..o forse non è qui> rise divertita, iniziando a scuotere la testa

<Non ho tempo da perdere con te, sono qui per Taehyung e se tu non me lo dirai entrerò io in questa fottuta casa e la distruggerò se necessario se non lo troverò>dissi avvicinandomi maggiormente ma la sua mano si poggiò sul mio petto, applicando un po’ forza per non permettermi di entrare, ma troppo debole e stanca che non mi smosse dalla mia posizione

< e chi ti dice che io ti permetterò di entrare? O che lui voglia tornare a casa con te e non rimanere qui con me a divertirsi come dei ragazzi normali farebbero in un normale sabato sera?> mi pose quella domanda con fare divertito, nel fallimentare tentativo di farmi tornare indietro e di abbandonare la mia idea di riprendere Taehyung e portarlo via da lei. Ma lei non aveva forse capito che io non mi sarei mosso di lì senza di lui.

< si dà il caso che Taehyung sia il mio ragazzo e->

<ascolta se sei venuto qui solamente per fare la parte della fidanzatina gelosa del fidanzato puoi anche risparmiartelo, anche perché non ho voglia di ascoltarti né di vederti ancora, quindi vattene prima che chiami la polizia per disturbo della quiete pubblica e tentata irruzione> disse lei guardandomi negli occhi per poi sventolare una mano in aria, facendomi segno di andarmene via.

life goes onDove le storie prendono vita. Scoprilo ora