life goes on

26

Da quella serata famosa serata in cui ci eravamo riconciliati erano passate circa due settimane. Sembrava che tutto stesse andando come sempre, Taehyung con il suo stage ed io continuavo a seguire il mio corso, vedendoci solamente la sera per raccontarci delle vicende accadute nel corso della giornata

Sembrava essere tutto tornato alla normalità, eravamo tornati come prima..o almeno così pensavo

<sono tornato>urlai posando le chiavi di casa sul piattino dell'ingresso, per poi rimuovere le scarpe e il giacchetto ed entrare ,finalmente , a casa
<Tae?>lo richiamai in attesa di una sua risposta, conscio del fatto che fosse a casa dato che era arrivato il fine settimana e lui lavorava da casa.
Curioso di sapere che fine avesse fatto mi diressi verso il salone trovandolo concentrato su diverse opere al computer e con delle grandi cuffie poggiate sulla sua testa ,per concedergli la possibilità di allontanarsi dal mondo esterno.

Lo faceva spesso quando era a casa, affermando che la musica classica lo aiutasse a concentrarsi meglio.

Approfittando del fatto che fosse concentrato sul suo lavoro mi avvicinai di soppiatto per poi abbracciarlo da dietro e stampare un timido bacio sulla sua guancia, aspettandomi la comparsa del suo dolce sorriso rettangolare e un caloroso bacio dopo una giornata di straziante lavoro e lontananza

Ma tutto ciò non accade

Anzi,sembrò quasi infastidito da quel contatto, scansandosi leggermente da me
<scusami ,non sono in vena in questo momento>disse solo con fare annoiato, senza mai staccare i suoi occhi dallo schermo
<tutto bene?>gli chiesi iniziando a fargli dei piccolini grattini sapendo quanto lo rilassassero
<Jungkook lasciami ,non devi starmi sempre incollato>disse togliendo di forza la mia mano
<Okay>risposi ferito, lasciandolo solo con il suo lavoro , per trascinarmi in bagno per darmi una rinfrescata ,finendo però per perdermi nei miei pensieri come ogni volta che l'acqua calda scorreva veloce sulla mia pelle nuda

Pensai a diverse cose, ripensai alla dura giornata di lezione affrontata oggi, pensai al fatto che presto avremmo dovuto pagare l'affitto altrimenti il proprietario si sarebbe arrabbiato se avessimo saltato la scadenza anche di un singolo giorno , cosa avremmo potuto mangiare per cena..sempre se Taehyung mi ascoltasse o considerasse senza che io risulti un fastidio

Immediatamente la mia mente ritornò a prima, a come mi aveva risposto e provai a darmi così tante spiegazioni che mi scoppiò la testa. Ero stanco di cercare di capirlo, di sorbirmi sempre tutto questo dolore ingiustificato, tutto per i suoi stupidi sbalzi d'umore.
<non è giusto> sussurrai massaggiando la mia cute

Non era giusto, eravamo riusciti a superare un brutto periodo e ora ,dopo nemmeno una settimana, si metteva a fare l'offeso? Per cosa poi?

Decisi di lasciar perdere e finire di lavarmi con l'inutile intento di calmarmi, che ovviamente non accadde ,rendendomi ancora più irascibile. Sbuffando raggiunsi la nostra stanza, recuperai ed indossai subito l'intimo per poi dirigermi verso l'armadio, ma nel momento in cui spalancai le ante un terribile odore di erba invase le mie narici
<che è questo odore?>sussurrai iniziando a cercare l'origine di quella puzza, risultando essere una piccola bustina di erba contenuta in una bustina a zip

Speravo veramente di non capire ciò che la mia mente stava definendo, volevo veramente convincermi che quella non fosse sua, che fosse uno sbaglio, ma a chi poteva appartenere altrimenti? L'aveva pure nascosta nell'armadio per non farmela vedere?

Indossai i primi abiti che mi capitarono sotto mano per poi scendere furioso e raggiungerlo in sala, trovandolo ancora come lo avevo precedentemente lasciato.
Gli rimossi con rabbia le cuffie dalla testa ottenendo uno sguardo confuso e rabbioso da parte sua prima di sbattergli addosso quella piccola merda
<Esigo delle spiegazioni Taehyung, non dirmi stronzate perché sono vicinissimo dal prendere e andarmene da qui per sempre e lasciarti qui. Che cosa ci faceva nel nostro armadio? E perché era nascosta fra i tuoi vestiti?>domandai sbattendo una mano sul tavolo