Capitolo 29

2K 92 23
                                    

Aveva firmato il Contratto sulle Relazioni Interpersonali meno di tre settimane fa, e già gli aveva permesso di stenderla sulla scrivania e sconvolgerla.

Deglutì, battendo le unghie su quella stessa scrivania, e lasciò che il suo sguardo si offuscasse sugli scaffali di fronte a lei. Batté la penna d'oca su una pergamena, creando piccole sbavature e macchie.

L'avrebbe fatto come nei film? Togliendo il suo calamaio, le sue foto, i suoi libri dalla scrivania in modo che si rompessero sul pavimento, per poi sdraiarcela sopra. Forse ci avrebbero riso sopra.

Sbatté le palpebre e scosse la testa, cancellando l'immagine.

Non riusciva a dire chi si fosse sentito più in imbarazzo a pranzo, Harry o lei. Era stato il pranzo più veloce e tranquillo che avessero mai fatto. Harry aveva chiesto di uscire il giorno prima, così lei aveva pensato che avesse delle novità da raccontarle o qualche storia divertente, ma lui si era limitato a guardarla mangiare. La guardò mentre rifletteva.

Lei tenne la porta chiusa per il resto del pomeriggio, e ogni volta che qualcuno bussava, lei saltava. Sperando che non fosse Draco. Sperando che lo fosse.

Pensieri oscuri si insinuarono nella sua mente distratta per tutto il pomeriggio. E se Harry non fosse entrato? Glielo avrebbe permesso... in modo completo? Non aveva mai...

Draco lo sapeva? Lo aveva ipotizzato, ai tempi dell'Asta. Aveva proposto 35.000 galeoni, pensando che quei 5.000 in più fossero necessari.

Altri 5.000 saranno da aggiungere se si dimostrerà che tu sei "intatta".

Chiuse gli occhi, ridendo di se stessa e dei suoi stupidi e oscuri pensieri.

Walter venne a controllarla verso le 15, chiedendole del lancio del progetto sul Bolcino d'Oro durante la riunione mattutina. Hermione aveva completamente rimosso quella parte della sua giornata. Era deluso nel sentire che il progetto era stato rimandato, ma Hermione gli disse che avrebbero dovuto continuare ad occuparsene il più possibile.

Rimase trenta minuti più tardi del normale, solo per evitare di vedere qualcuno mentre se ne andava. C'era una luce accesa nell'ufficio di Draco. Poteva vedere che si allagava sotto la porta mentre premeva il pulsante dell'ascensore. L'ascensore ci mise una vita ad arrivare e Hermione si sentì molto vulnerabile, in mezzo all'ufficio. Contò i secondi, con gli occhi che sfioravano la porta di Draco, pregando che non si aprisse mentre lei era lì.

L'ascensore arrivò con un forte ding e lei trasalì, buttandocisi dentro e premendo il pulsante "chiudi porta" una ventina di volte.

Si Materializzò vicino a casa e camminò per qualche isolato fino al suo palazzo. Girò la serratura della porta esterna dell'edificio e alzò lo sguardo per vedere Ginny seduta sulle scale del loro piano.

Ginny saltò in piedi, con gli occhi spalancati, una mano sulla ringhiera e una al collo.

Hermione si fermò. Sbatté le palpebre verso l'alto. La porta si chiuse dietro di lei.

Ginny sbatté di nuovo le palpebre.

Hermione aprì la bocca e non uscì alcun suono.

Ginny scosse la testa, cercando di sentirla.

Hermione guardò oltre la spalla di Ginny, gli occhi distanti. Chiuse la bocca. E guardò le scale.

Ginny prese un respiro. E si fermò. E guardò il muro. Un altro respiro e si fermò.

Hermione strinse le labbra.

"Chi ha baciato chi?"

"Lui. Lui ha baciato me".

The Right Thing to Do | Rights & Wrongs Saga [1] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora