Capitolo 23

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Prese un respiro. Le copertine rigide dei libri le colpirono i palmi delle mani e lei aprì gli occhi, fissando la porta di legno dell'ala dell'infermeria.

Sarebbe dovuta tornare indietro. Sedersi nella sala comune e dimenticare di aver avuto un'idea così stupida.

Passi in fondo al corridoio. Sembrava così sciocca a stare fuori dall'infermeria stringendo i libri al petto. Entrò velocemente e lasciò che la porta si chiudesse dietro di lei.

Le tende verde menta erano abbassate su diversi letti, e la luce dell'ufficio di Madama Chips era accesa. Qualcuno si lamentava in fondo alla fila dei letti, e Hermione sbirciò scoprendo che si trattava di un ragazzo del primo anno che si teneva il braccio, con gli occhi ben chiusi. Proseguì lungo la fila, controllando a destra e a sinistra. E nel quarto letto a destra lo trovò.

I suoi capelli biondi erano incollati sulla fronte, bagnati di sudore. Le sue guance erano rosa per la febbre e le sue sopracciglia erano aggrottate, ma stava dormendo. Il sollievo le inondò le vene, non dovendo quindi parlare con lui, vedere il suo ghigno e sentire le sue provocazioni.

Si avvicinò e vide che sotto il lenzuolo sottile tirato su fino al petto, la camicia del pigiama era sbottonata e aperta, e una ferita rossa e irritata iniziava appena a sinistra dell'incavo della clavicola, scendendo a zig-zag e scomparendo sotto il lenzuolo.

Lei sussultò, e il suono rimbalzò per l'infermeria, mescolandosi ai gemiti del ragazzo del primo anno. Premendo le labbra per tacere, lei raggiunse e tirò giù il lenzuolo lentamente. La linea attraversava il suo petto, passando dall'altra parte proprio sotto il cuore, e scendeva lungo il suo ventre. Brillava per la pomata che la Chips gli aveva spalmato addosso. Il labbro di Hermione tremò.

"È qui per finire il lavoro, signorina Granger?"

Si girò, lasciando andare il lenzuolo e quasi facendo cadere i libri. Severus Piton si trovava ai piedi del letto, con la veste stretta mentre incrociava le braccia. I suoi occhi neri la studiavano.

"Mi dispiace. Volevo solo... consegnare degli appunti a Malfoy". Lui alzò un sopracciglio verso di lei, così lei continuò a farneticare. "Ha saltato le lezioni, e so che è rimasto indietro, quindi volevo portargli un riassunto delle lezioni, e qualsiasi informazione specifica che i professori abbiano detto..."

"Se ti è stato affidato il compito di prendere appunti per il signor Malfoy, allora cosa ha portato la signorina Parkinson dopo le lezioni di oggi?" Fece un cenno a una pila di fogli e libri sul tavolino di Malfoy. Hermione arrossì.

"Scarabocchi e bigliettini d'amore, sono sicura". Si trattenne dal sorridere, e alzò lo sguardo verso i suoi lineamenti scuri. "Ma se lei, professore di Malfoy, preferisce gli appunti di Pansy Parkinson ai miei, allora sono sicura che li ritiene completi, e i miei appunti... inutili".

La bocca di Piton si contorse, e la sua mano scattò in avanti, reclamando i suoi fogli. Lei sbatté le palpebre e le consegnò sia i libri che gli appunti. Lui sfogliò i suoi appunti, esaminandoli, e all'improvviso il corpo di Draco si contrasse. La sua schiena si inarcò e le sue mani divennero pugni. Le sue gambe scalciarono. Piton non fece nulla, ma sfogliò una pagina.

"Si... si riprenderà, professore?"

Piton chiuse di scatto un libro e la guardò accigliato. "Oh, come amo i sensi di colpa dei Gryffindor". Si voltò a guardare Draco che gemeva, ancora addormentato. "Sì. La contro-maledizione avrà bisogno di qualche giorno per farsi strada in lui. Il dittamo impedirà che rimangano la maggior parte delle cicatrici".

Guardò le dita di Draco che si aggrappavano alle lenzuola, ma le sue mani rimanevano lungo i fianchi. I suoi polsi dovevano essere incantati per aderire al letto, si rese conto, e lui doveva aver cercato di graffiare le sue ferite. Il suo viso si contorse per il dolore, e a lei venne voglia di sedersi accanto a lui e passargli le dita sul viso tirato...

The Right Thing to Do | Rights & Wrongs Saga [1] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora