Capitolo 25

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Hermione ripassò nella sua mente i compiti di Incantesimi mentre camminava per i corridoi. I G.U.F.O. si stavano avvicinando e anche se nessun altro sembrava incline a studiare o a preoccuparsene, lei sapeva che era meglio iniziare presto.

Usò il suo tempo durante il servizio dei Prefetti per ripassare. C'era così tanto silenzio nel castello a quell'ora della sera - ora che la Umbridge aveva esordito con i suoi "Decreti" - che sarebbe impazzita se non avesse avuto qualcos'altro di cui occuparsi. Aveva chiesto a Ron se voleva essere di pattuglia con lei, ma naturalmente, visto che il suo giorno di ronda era martedì, aveva subito rifiutato.

"Perché dovrei andarci due volte?" aveva borbottato a tavola davanti al budino.

Per tenerle compagnia? Lei sgranò gli occhi e continuò a elencare gli incantesimi creati negli anni venti. Girò l'angolo verso l'aula di Storia della Magia e si fermò a metà strada.

Draco Malfoy teneva Pansy Parkinson bloccata contro il muro di pietra. La stava baciando. Lei gli stringeva le braccia.

Hermione sbatté le palpebre, sentendo mancarle il respiro.

La sua schiena era contro il muro e le sue mani si stavano stringendo sulle spalle di lui, intrecciandosi ai suoi capelli mentre lui le assaliva la bocca. La mano destra sul fianco di lei, e la sinistra che si teneva contro il muro.

Lei deglutì.

Erano... erano Prefetti, per l'amore di Merlino! E membri della ridente squadretta della Umbridge. Sapevano bene che non era il caso di uscire a sbaciucchiarsi alle nove di sera di giovedì! Lasciatelo per la vostra sala comune, dannazione!

Pansy sorrise contro le sue labbra.

Hermione aprì la bocca, pronta a marciare verso di loro e a separarli con la forza, perché era suo dovere di Prefetto, naturalmente.

Poi guardò come Draco staccò la bocca dalla sua, ansimando, sbuffando aria sul collo di lei, e si riattaccò al punto appena sotto l'orecchio. Pansy emise un piccolo gemito, mordendosi il labbro.

Hermione non capiva quale potesse essere il problema. Ogni volta che Viktor provava a baciarle il collo, le faceva il solletico o le faceva male.

Hermione si rese conto che si trovava nel mezzo di un corridoio, a guardare Draco Malfoy che si divorava la sua ragazza... o amante... o qualunque cosa lei fosse per lui, mugugnò. Doveva andarsene o fare il suo dovere e separarli.

Fece un passo avanti proprio mentre Draco spostava il suo corpo, muovendo un ginocchio tra quelle di Pansy. Lui si sporse in avanti, portando la sua coscia a scomparire tra le sue, salendo sempre più in alto, e nel momento in cui la gamba raggiunse la parte superiore di quelle di lei, Pansy gemette, boccheggiando e afferrandogli i capelli.

"Draco..."

Ok. Era abbastanza. Hermione strinse gli occhi ai due Slytherin.

"Scusatemi" disse a voce alta. Gli occhi di Pansy si aprirono di scatto e Draco staccò le labbra dal suo collo, ma non si voltò ad affrontarla. "Non vorrei interrompere qualsiasi cosa stia accadendo qui, ma ora sono le 9:08. Come Prefetti, sapete che gli studenti dovrebbero essere nelle loro sale comuni".

Draco lasciò scendere il ginocchio, ma tenne la mano sul muro, ansimando. Pansy la fulminò con lo sguardo e gli girò intorno, raddrizzandosi la gonna.

"Oh, come se tu avessi idea di quello che stava per succedere, piccola sanguesporco moralista". Pansy sogghignò contro di lei.

"Io ho qualche ipotesi" disse Hermione con tono secco. "Per favore, tornate nella vostra sala comune".

The Right Thing to Do | Rights & Wrongs Saga [1] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora