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Scesi le scale per fare colazione e notai che il secchione era già seduto al tavolo che masticava il suo cibo.

Diedi il buongiorno a tutti e due e mi sedetti lontano da lui.

Mentre stavamo facendo colazione, mia madre iniziò a fargli mille domande e Jisung rispondeva nonostante stesse avendo problemi a parlare a causa della sua balbuzia.

"Mamma, per favore... sono le sette del mattino."

Lei mi guardò, potevo sentire il suo sguardo fulmineo e non avevo intenzione di incontrarlo.

"E quindi?"

Finii la colazione, misi i piatti in cucina e tornai a tavola.

"Si è appena svegliato..."

Presi lo zaino e chiusi la porta dietro di me.

Mi diressi alla fermata degli autobus cominciando a camminare sempre più veloce.
Mi girai per vedere se quel ragazzo mi stava seguendo e lo vidi, ma era lontano.

"Minho!"

Lo sentii chiamare il mio nome ma decisi di ignorarlo.

Quando arrivò l'autobus, salii non pensando al fatto che lui fosse ancora indietro.

Dal momento che l'autista non vide nessuno alla fermata oltre me, chiuse le porte e partì.

Guardai fuori dal finestrino e vidi Jisung camminare a malapena.

Un terribile senso di colpa mi trafisse il petto.

Non posso credere a quello che sto per fare.

"C'è ancora qualcuno!"
Appena urlai, l'autobus si fermò immediatamente facendo salire Jisung.

Aveva un aspetto davvero orribile.
Il sudore gli colava lungo la fronte, sembrava stesse per svenire da un momento all'altro.

"Mi scusi...p-posso s-sedermi?..." chiese senza fiato ad un ragazzo che conoscevo della nostra scuola.

"Non vedi che sono seduto qui? Sei cieco!? Muovi il culo e chiedi a qualcun altro!"

Le sue minuscole gambe tremavano.

"La prego... non mi– non mi s-sento molto b-bene..." rispose supplicandolo.

"Ti sembra che mi importi?!"

Jisung si limitò ad annuire comportandosi in modo educato.
L'autobus si muoveva e ad ogni buca cercava di aggrapparsi a qualsiasi cosa cercando di non crollare.

Mi feci strada tra la folla e lo afferrai subito per un braccio mentre lui strinse la presa sulla mia manica.
Sentivo il suo respiro contro il mio corpo e involontariamente abbassai lo sguardo iniziando a guardarlo.

"Siamo quasi arrivati."

Distolsi subito lo sguardo perché aveva alzato la testa per guardarmi e non volevo che mi sorprendesse a fissarlo.

"Minho..."

Il suo sguardo era ancora su di me ma non volevo stabilire un contatto visivo.

"G-grazie..."

Perché mi stava ringraziando? Era solo colpa mia se si trovava in quella situazione.

L'autobus si fermò e tutti gli studenti scesero dirigendosi verso la scuola.

Fermai Jisung prima che scendesse.
"Quando entri a scuola, parla con uno dei professori e lui ti presenterà Felix. Lui ti farà fare un giro della scuola e ti spiegherà alcune cose... ah e un'altra cosa, quando siamo a scuola o sull'autobus fai finta di non conoscermi." detto ciò mi lasciò la manica e io scesi dal bus, non voltandomi nemmeno.

moon || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora