열하나

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Jisung si sedette sul letto con lo sguardo fisso sul lato strappato dello schizzo di Minho. Si asciugò le lacrime dalle guance già secche e poi passò le dita sulla catenina della sua collana con la luna piena. Proprio in quel momento il suo telefono squillò.

"S-Sì m-mamma?"

"Ehi tesoro come stai?"

"Bene...." disse a disagio mordendosi le labbra inferiori.

".... Sei sicuro? Va tutto bene? ..."

"Sì... mi sento solo un p-po' debole..."

"Allora dico a papà di venire a prenderti domani? Così non ti sforzi venendo da solo."

"Ah n-no verrò con i-il treno..."

"Sicuro? Tesoro hai preso tutte le tue medicine?"

"Sì mamma."

"Va bene! Va bene! Allora ci vediamo domani!! Non vedo l'ora di vederti. Mi sei mancato così tanto!"

"...Anche tu..."

JISUNG POV :

Riattaccai e mi buttai sul letto, le mie guance si scaldavano mentre fissavo il soffitto bianco e vuoto.

Il mio cuore batteva forte, mi sentivo felice e non sapevo il perché.
Era Minho a provocarmi ciò? 
Non riuscivo a togliermelo dalla mente.

Perché avevo tirato fuori l'argomento del bacio? Non avrei dovuto dire nulla. Ho pure detto che non mi piacciono i ragazzi!... Beh è così ma lui mi piace tanto...

Dovevo dichiararmi?
E se anche a lui non piacessero i ragazzi? No non m'importa!... Questa, questa sensazione mi fa stare così bene, mi fa avere abbastanza coraggio per dichiararmi, mi rende abbastanza felice per continuare a vivere.
Dovrei solo dirgli "mi piaci" come se non fosse niente o "mi piaci moltissimo"? Si fa così, giusto? Ma cosa dovrei fare dopo?

Mi alzai dal letto e corsi nella stanza di Minho ma andai a sbattere contro la porta perché era chiusa a chiave, quindi scesi in soggiorno.

"Sto cercando M-Minho."

"È uscito con i suoi amici. Non credo che tornerà presto, tesoro."

"Oh... va bene... allora t-torno nella mia stanza..."

"Va bene!" tornò al suo lavoro in cucina e io tornai in camera.

Presi il mio diario e iniziai a scrivere i sentimenti che bruciavano in me. Dovevo in qualche modo tirarli fuori, perché mi sentivo come divorato dalle mie stesse emozioni.

[...]

Stavo perdendo il mio tempo ascoltando musica, disegnando qualcosa e stando al telefono.


Passarono ore e ore ma Minho non era ancora tornato a casa.
Guardai l'ora ed era già l'una di notte.

Improvvisamente sentii qualcuno nel corridoio, mi alzai subito a controllare sperando che fosse Minho ma era solo la zia.

"Oh? Stai bene tesoro?" mi chiese quando mi vide spuntare all'improvviso davanti alla porta.

"M-Minho non è ancora t-tornato?"

"Lo stai ancora aspettando?" annuii con la mia faccia piena di preoccupazioni.

"Il suo amico mi ha scritto che stanotte dormirà a casa sua. A quanto pare andavano ad una festa." annuii di nuovo e mi diressi nella mia stanza "Non hai il numero di Minho?"

Quando scossi la testa lei tirò fuori il suo telefono dalla tasca. "Come mai? Perché non me l'hai detto? Avrebbe dovuto dartelo subito!" sorrisi mentre mi passava il suo numero.

Appena tornai in camera mi buttai sul letto, salvando il contatto di Minho come 'Minnie<3' ridacchiando come un bambino.

"Quanto vorrei che tu fossi m-mio...."

Dovevo dichiararmi il prima possibile, ma sarei tornato a Seoul domenica.
Non sapevo con quale coraggio, ma premetti il pulsante della chiamata, deglutii sperando di sentire la voce di Minho.

Il mio battito cardiaco accelerava per l'agitazione, temevo che non avrebbe risposto ad un numero sconosciuto; ero pronto a riattaccare quando improvvisamente rispose.

Per prima cosa sentii silenzio, poi un piccolo urto, come se il telefono fosse caduto da qualche parte.

"...Ciao?...M-Minho?... sono Jis-"
Riuscii a sentire qualcosa ma il suono era davvero lontano così misi il vivavoce in modo da poter sentire un po' meglio.

Che cosa... Alzai il volume al massimo non riuscendo ancora a identificare i rumori.

".......... uhm~...... ah- AH~...... Minho!......"

Potevo sentire il lento movimento del letto ogni volta che la ragazza gemeva.
I miei occhi si spalancarono e il mio cuore si frantumò quando capii cosa stava accadendo dall'altra parte del telefono.

Riattaccai subito, le lacrime mi rigavano il viso mentre fissavo lo schermo nero del mio telefono. Mi travolse una sensazione nauseante provocandomi conati di vomito.

Mi alzai dal letto e iniziai a fare le valigie per il giorno dopo. Mi sdraiai, cercando di bloccare il dolore e il caos nella mia testa.

Afferai di nuovo il telefono e cercai su Internet il primo treno disponibile  acquistando subito il biglietto.

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:(
pensieri?

moon || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora