스물 둘

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"Jisung!"

Minho rabbrividì nel sonno, aprì gli occhi e si guardò intorno. La stanza era vuota e nella sua mano aveva ancora stretto l'anello di Jisung.

Le lacrime ricominciarono a scendere.

"Perché l'ho fatto..."

Iniziò a darsi pugni piangendo e maledicendosi.

Prese poi il telefono e provò a chiamarlo ma rispose la segreteria, molto probabilmente il telefono era spento.

Si passò una mano tra i capelli per la frustrazione.

Quando sentì la porta d'ingresso aprirsi, corse immediatamente giù per le scale, implorando Dio che fosse Jisung.

"Mamma–"

"Minho, tornerà tra una settimana."

Minho scosse la testa e corse da lei. Sua madre era scioccata dal suo aspetto, era tutto rosso dal pianto.
Era arrabbiata con lui, sapendo che probabilmente aveva fatto del male a Jisung in qualche modo.

"Mamma.... conosci il suo indirizzo?"

Sua madre scosse la testa e si fece strada in cucina.

"Mamma, per favore! Per favore, è importan-"

"Perché?! Tornerà tra una settimana. Se è importante allora chiamalo."

"Non risponde..."

"Allora dovrai aspettare una settimana.»

"Mamma per favore!"

"No Minho, dagli un po' di spazio!!"

"Ti prego! Ho bisogno di parlargli!!"

"Ho detto di no!"

"Ma mam–"

"Che cosa siete voi due?!?"

Minho si bloccò non sapendo cosa dire.

"S-siamo solo amici..."

"Sei sicuro?!"

Minho annuì lentamente.

"Ok." disse la donna e si diresse verso la cucina.

Il figlio deglutì e tornò nella stanza di Jisung.

"Mi dispiace davvero..." sussurrò mentre guardava il suo dipinto sul muro piangendo.

Prese il telefono e cercò di mandargli di nuovo un messaggio.

Sungie <3

you:
per favore, rispondi alle mie chiamate
message not sent
 

     
          

[...]

I giorni passavano, Minho non aveva appetito, non voleva alzarsi dal letto di Jisung che odorava ancora di lui e non aveva ancora lasciato l'anello.

La madre di Minho entrò nella stanza buia, si appoggiò alla porta con le braccia incrociate e fissò Minho che giaceva sul letto.

"Viene oggi... faresti meglio a pulire la sua camera." disse e se ne andò.

Minio si alzò subito e si asciugò le lacrime, ripulì il letto, uscì dalla stanza ed entrò nella sua.

Non ricordava nemmeno l'ultima volta che c'era stato. Prese il telefono in mano e cercò di accenderlo ma si ricordò che per tutta la settimana aveva passato le giornate sul letto di Jisung a piangere senza prestare attenzione al suo telefono, quindi doveva essersi spento.
        
             
            
Dopo aver fatto una doccia, scese a pranzare.

moon || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora