Capitolo 3

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CALUM'S POV

Mi svegliai ascoltando i suoni che la sveglia emetteva, sorridendo, perche sorridevo? Beh non lo so, ma avevo solo una cosa in mente, lei, le sue labbra e il sapore di vaniglia che sentivo quando si posavano sulle mie, stavo dando di matto ma probabilmente è solo il suo ricordo che mi fa essere così... Felice.

Mi alzai dal letto infilando i piedi nelle ciabatte che la sera prima avevo lasciato lì vicino, passai vicino al comodino nero posto vicino al muro della piccola camera, osservando il riflesso del mio viso attraverso lo specchio riposto  sopra.

Entrai in bagno lavandomi la faccia e i denti, indossando una maglia bianca a mezze maniche, un paio di jeans neri, le vans nere e una giacca dello stesso colore che faceva da giubbotto.

Afferrai il manico della valigetta scura dove avevo messo i libri per le lezioni di oggi e aprii la porta di casa dopo aver preso il telefono, le chiavi e le sigarette, che avrei fumato durante la strada che portava alla scuola.

Attraversai il vialetto davanti casa decidendo di non prendere la macchina e andare a piedi, anche perché era molto presto e non avrei tardato per le lezioni, aprii la valigetta prendendo il pacchetto di sigarette all'interno e cacciandone una, ricominciai a camminare accendendo la sigaretta con un accendino che fortunatamente avevo trovato in una tasca della giacca.

Dopo aver percorso un bel pezzo di strada sentii una voce familiare e squittante chiamarmi dietro le spalle.

"Calum, aspettami" vidi dire da Maya dopo essermi girato un attimo verso la sua direzione senza smettere di camminare, speravo potesse scomparire dalla mia vita, ma evidentemente non aveva capito che lei per me era stato solo un divertimento, è cattivo da dire, ma è la verità.

"Ciao Calum, come stai?" mi chiese affrettando il passo e avvicinandosi a me, la sua voce avrebbe potuto spaccare un bicchiere, peccato che ora stava spaccando solo i miei timpani.

"Signorina Young, io sto bene e lei?" le chiesi senza guardarla cercando di esserle indifferente.

"Ora mi dai del 'lei'?..." mi chiese afferrando il mio braccio facendomi voltare verso la sua direzione "quella troia ti ha fatto il lavaggio del cervello eh?" disse prendendosi gioco di me, ma aspettate un attimo....TROIA?!

"Sta attenta a come parli, non mi pare tu sia una santa" dissi cercando di mantenere la calma ma mantenendo un tono offensivo, nessuno poteva chiamare 'troia' Alexa.

"Come ti permetti? Ricordati che tu sei venuto a letto con me" disse arrabbiata guardandomi dal basso per colpa della sua statura bassa.

"Allora non hai capito..." dissi guardandola e ridendo "tu non sei stata altro che divertimento, nient'altro" continuai osservandola divertito, mi stavo comportando da stronzo ma se lo meritava.

Si avvicinò a me baciandomi e infilando la sua lurida lingua nella mia bocca.

"Buona giornata, Hood" disse guardando dietro di me e ridendo, per poi andarsene sculettando come una puttana che alla fine era.

Mi girai verso la direzione in cui poco prima la troia aveva guardato e quasi mi mancava il fiato, davanti ai miei occhi c'era Alexa, le lacrime scendevano abbondanti fuori dai suoi occhi marroni e mi guardava con occhi spenti, vuoti, delusi.

ALEXA'S POV

Stavo percorrendo il solito tragitto che facevo per arrivare alla fermata del pullman, quando vidi due ragazzi davanti a me, un ragazzo e una ragazza, Calum e Maya...

Decisi di non pensare male, anche perché mi fidavo di Calum, ma comunque mi avvicinai ai due ragazzi...come non detto, non avrei dovuto fidarmi di lui, i miei occhi si riempirono di lacrime che scendevano lungo le mie guance, le labbra di Calum erano attaccate a quelle di Maya che dopo poco se ne andò, vidi Calum girarsi verso di me e irrigidirsi sotto il mio sguardo... Beccato Hood.

Professor HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora