Capitolo 8

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MADISON'S POV

Ero sul letto della mia camera, sarei dovuta andare a scuola ma non mi andava quindi decisi di rimanere a casa a fare l'obesa.

Mangiai circa un quintale di cereali e poi ritornai a rilassarmi sul letto e dopo un pò il mio telefono cominciò a vibrare all'impazzata, sembrava impossessato, e mi stavo cagando sotto.

Lessi alcuni dei dieci messaggi che mi arrivarono sul telefono notando che erano tutti della stessa persona.

Michael.

Un'altra persona non avrebbe più voluto saperne niente di lui ma dopo aver letto:

"Per favore Mad rispondimi, voglio solo chiarire, sono stato uno stupido, non so cosa mi è preso, per favore, mi sento così stupido a scrivertelo ma... Non voglio perderti...

xxMxx"

Ora potete capirmi?

Decisi di rispondergli ma in modo molto freddo, dovevo essere arrabbiata, e lo ero... Credo.

"Cosa vuoi?" gli scrissi velocemente inviando poi il messaggio.

Nemmeno due minuti dopo e il messaggio di risposta da parte sua arrivò facendo muovere il mio telefono.

"Possiamo vederci fuori scuola? Voglio parlarti"

Il fatto di dover alzarmi dal letto mi seccava, e non poco, ma volevo sapere cosa aveva da dire quindi gli risposi velocemente con un "si" e cominciai a vestirmi pensando a cosa sarebbe successo.

Dopo essermi preparata molto lentamente guardai l'orario sull'orologio posto sul mio comodino, e mi accorsi che nemmeno dieci minuti e la campanella che segnava la fine delle lezioni sarebbe suonata.

Presi la bici che avevo nel garage e pedalai velocemente verso la scuola cominciando a sudare, per fortuna non sono una di quelle ragazze che hanno due chili di trucco sulla faccia quando escono.

Arrivai davanti a quella prigione mentre guardavo quei poveri piccoli carcerati che trascinavano i loro corpi fuori dall'edificio tanto felici di essere stati liberati quanto stanchi per quello che hanno dovuto patire, ma non riuscivo che a pensare "ah ah luridi sfigati io ho saltato questo inferno e voi invece avete dovuto sopportare cinque ore di tortura".

Mentre ridevo per i miei pensieri poco carini nei confronti di quei ragazzi sentii qualcuno urlare il mio nome e aggrapparsi al mio collo.

"Hey Mad, perché non sei entrata?" mi chiese Milena mentre mi abbracciava.

"Mi rompevo, Alexa?" gli chiesi non vedendo la piccola mora.

"È stata messa in punizione" mi informò facendo spallucce.

"Povera, mi dispiace" le confessai dispiaciuta, Alexa non regge bene cinque ore di scuola pansate a come si sente ora.

"Oh, non preoccuparti è con Calum" mi rassicurò ridendo e coinvolgendo anche me, beh se è con Calum allora cambia tutto.

"Madison" mi chiamò Michael da dietro le spalle di Milena che si girò ad osservarlo.

"Beh ora vado ciao a tutti e due" ci salutò velocemente per poi andare via lasciandomi sola con lui.

"Fammi spiegare" cominciò a parlare cercando di creare un contatto visivo che spezzai subito allontanando il mio sguardo dal suo.

"Ti ascolto" gli feci cenno di continuare, mentre mentalmente mi preparavo a non perdonarlo subito.

"Non so perché l'ho fatto, so solo che non ti voglio perdere" mi disse più confuso di prima.

"Credo che dovresti capire prima cosa hai fatto e perché, ma soprattutto perché non vuoi perdermi?" gli confessai notando che la sua faccia mostrava tutto tranne che sicurezza in quel che diceva.

"Hai ragione, mi dispiace tanto, tu sei importante" mi disse avvicinandosi e appoggiando una mano sulla mia guancia.

Mi scostai da lui abbassando lo sguardo non dovevo perdonarlo e perché avrei dovuto credergli?

"Potrai perdonarmi?" mi chiese sospirando rassegnato e abbassando la mano che prima aveva toccato la mia guancia.

Annuii girandomi e andando via.

È ovvio che lo avrei perdonato, mi serve solamente tempo.

Professor HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora