Capitolo 10

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Ieri sera ho sentito Madison e Sasha ma nessuna delle due aveva chiarito con Michael e Ashton.

Ora mi stavo preparando per andare a scuola pensando che stranamente non avevo ancora sentito Calum.

Indossai un maglione largo, un paio di pantaloni neri strappati e le converse basse nere, notando che stamattina faceva piuttosto freddo.

Presi il mio solito zaino nero da sopra la scrivania, già preparato dal pomeriggio prima, e scesi in cucina prendendo velocemente un biscotto e andando via dopo aver salutato mia mamma.

"Alexa aspetta" mi richiamò lei fuori la porta di casa.

"Dimmi" le feci cenno di continuare mentre mi avvicinavo a lei.

"Oggi non tornerò presto a casa e tuo padre dormirà fuori, ti lascio dei soldi sul bancone della cucina, ora vai se no fai tardi" mi disse tutto velocemente per poi salutarmi rientrando dentro.

Cominciai a correre verso la fermata del pullman notando che era tardi e dovevo sbrigarmi oppure avrei perso l'autobus... Come ogni mattina...

E ovviamente quando arrivai alla fermata il pullman era già ripartito così stanca e arrabbiata cominciai a imprecare contro tutto e tutti, pensando che forse Calum potesse darmi un passaggio.

Uno... Due... Tre... Quattro squilli, ma lui non rispondeva, era come se volesse ignorarmi, ma non riuscivo a capire il perché, non gli avevo fatto niente.

Così più distrutta di prima ricominciai a correre, ma stavolta venni subito fermata dalla voce più fastidiosa e squillante che abbia mai sentito.

Maya.

"Oh, ma guarda chi si rivede" disse avvicinandosi a me con un ghigno divertito sul suo viso che ormai sembrava più una maschera.

"Cosa vuoi da me Maya?" dissi innervosendomi all'ultima parola detta.

"Come? Calum non te l'ha detto?" mi chiese ridendo sfacciatamente, cosa centrava ora lui?.

"Dirmi cosa?" le chiesi confusa aggrottando le sopracciglia, lui non mi rispondeva neanche al telefono, come facevo a sapere se doveva dirmi qualcosa...

"Io e lui stiamo di nuovo assieme, mi dispiace, cosa si prova ad essere lasciate?" mi informò prendendomi in giro, non era vero, non era possibile...

"Non è vero, stai mentendo" l'accusai indietreggiando di qualche passo mentre le lacrime riempivano i miei occhi.

"Beh chiedilo a lui, ah giusto non ti risponde al telefono, ciao" disse andandosene, e aveva ragione lui non mi rispondeva, forse mi ha lasciata davvero.

Le lacrime cominciarono una gara che probabilmente non sarebbe finita molto velocemente mentre solcavano il mio viso e mi offuscavano la vista.

Presi velocemente il telefono avvertendo le ragazze che non sarei entrata a scuola sbagliando qualche lettera per colpa delle lacrime che aumentavano sempre di più.

Camminai a testa bassa verso il bar dove lavoravo, lasciandomi avvolgere dal freddo dell'inverno che si avvicinava sempre di più.

Entrai nel locale mezzo vuoto sedendomi nel tavolo più isolato che c'era.

"Alexa?" era Sasha, mi ero dimenticata che oggi era il suo turno fare la mattina, anche se non credevo sarebbe venuta dato che c'era scuola.

"Ciao" la salutai cercando di sorridere ma abbassando di nuovo la testa.

"Cosa fai qui?" mi chiese sedendosi di fronte a me mentre aggrottava le sopracciglia confusa.

"Problemi, tu?" le chiesi anche io dato che sarebbe dovuta entrare a scuola.

"Problemi..." mi rispose anche lei abbassando la testa giocherellando con la penna che aveva in mano.

"Scommetto che si tratta di Ashton" le dissi ridendo leggermente sapendo che si trattasse di lui.

"Già" mi rispose semplicemente torturandosi le dita.

"Non gli hai detto che ti piace?" le chiesi, a volte quei due erano così stupidi, si piacciono a vicenda ma hanno paura di dirselo.

"Perché dovrei?, a lui piace quella di religione, te e Calum? Come va?" mi chiese guardandomi, aveva centrato il punto, era lui il mio problema.

"Mi ha lasciata" le dissi senza guardarla, non volevo vedere la sua espressione probabilmente sarei scoppiata di nuovo a piangere.

"Cosa? Perché?" mi chiese probabilmente con gli occhi sbarrati che cercavano di incastrare il suo sguardo con il mio.

"Non lo so, si è rimesso con Maya" gli dissi a testa bassa asciugandomi velocemente una lacrima.

"Mi dispiace tanto, non me lo sarei aspettata da lui" mi confessò arrabbiata mentre mi passava un fazzoletto.

Dopo un pò dovette continuare a lavorare quindi uscii dal bar notando che il mio telefono vibrava nella tasca del pantalone.

"Pronto?" risposi con la voce spezzata dal pianto di poco prima.

"Alexa? Sapevi che Calum è stato licenziato?" era Milena. Beh buone notizie a raffica.

"No, non lo sapevo, sai il perché?" le chiesi confusa, perché avrebbero dovuto licenziarlo?.

"Non lo so, ma Maya dice a tutti che è colpa tua, che il preside ha scoperto che tu e lui stavate insieme" mi disse preoccupata.

Dopo questa frase lasciai cadere il telefono a terra, ero scioccata, allora era davvero colpa mia, non avrei dovuto costringerlo a stare con me.

Allora il problema non era lui, ero io...

Professor HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora