Capitolo 5

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2 giorni, 2 fottuti giorni in cui Calum mi evita e gira con una ragazza di un'altra scuola che lo viene a trovare qui, ma dico io, non ci vai tu a scuola amore?!

"Amore è tar-" cercò di dire mia mamma mentre puliva la cucina.

"Ho capito mamma, dammi tregua" le risposi uscendo fuori e sbattendo la porta di casa alle mie spalle, volevo bene a mia mamma, ma in questo periodo è difficile parlare con me...

Raggiunsi la fermata del pullman e aspettai il suo arrivo per una decina di minuti massimo, dopodiché entrai sedendomi su un sedile libero, stranamente libero.

Arrivai poco dopo a scuola anche se leggermente in ritardo per colpa del traffico.

"È questa l'ora di arrivare signorina?" mi chiese Hood arrabbiato, senti coso prima mi ignori e poi mi fai le cazziate? Ma chiudi quella stupenda bocca che ti ritrovi.

Non risposi, mi limitai a sedermi in un banco vicino Milena e Madison, probabilmente Hood non sapeva nemmeno che conoscevo la scommessa che aveva fatto con Luke.

"Cos'è, il gatto le ha mangiato la lingua?" disse prendendosi gioco di me e iniziando a far salire le lacrime ai miei occhi.

"Senta professore di sta minchia, mi ha proprio rotto le palle, se ha il ciclo non venga a scuola" gli rispose Milena alzandosi in piedi e trascinandomi fuori dalla classe, probabilmente aveva capito che non avrei resistito ancora per molto.

"Hey, è okay?" mi chiese Milena abbracciandomi una volta entrate nel bagno delle ragazze.

"No..." dissi scoppiando a piangere tra le sue braccia "non riesco più a gestire questa situazione" gli confidai mentre la stringevo forte.

"Ascoltami, non devi dargli peso, fa finta che lui non esista" mi disse prendendomi le spalle e piazzandosi davanti a lei per permetterle di guardarmi meglio.

Io annuii solamente lasciando che mi aggiustasse la matita che era scesa fin sulle mie guance.

Quando tornai in classe Calum cominciò a fissarmi facendomi sentire a disagio, non ci voleva molto per capire che avevo pianto.

A un certo punto abbassò la testa e qualche minuto dopo era fuori dalla classe, d'istinto uscii fuori raggiungendolo ascoltando la voce di Milena dietro le spalle che diceva "come non detto" ridendo.

"Calum" urlai dietro le sue spalle per farmi sentire, ma l'unica cosa che ottenni fu che Calum si fermò senza girarsi.

"Ti prego girati" lo supplicai avevo bisogno del Calum che, nonostante lo faceva per la scommessa, era dolce e comprensivo con me.

"Perché dovrei?" disse senza girarsi e ghignando.

"Perché ti sto supplicando" risposi abbassando la testa e aspettandomi degli insulti e delle prese in giro, ma ebbi tutt'altro, lui mi abbracciò.

"Sai della scommessa, perché sei ancora qui?" mi chiese confuso per il mio comportamento, beh perché purtroppo mi piaci, hai presente quando la mano tocca la fiamma dell'accendino Calum? Beh io sono la mano, che nonostante continua a bruciare a quel contatto, non riesce ad allontanarsi perché ha bisogno di quel contatto, ha bisogno di quel calore che tanto ama ma che le fa male, ha bisogno di quella fiamma che continua a farla bruciare e che senza potrebbe morire.

"Perché..." cercai di trovare una scusa ma decisi che ora non sarebbe servita "perché Calum Hood tu sei la persona che mi piace, l'unico ragazzo che sa che sono vergine, sei la persona che è stato meno tempo con me, ma che mi conosce meglio di alcune persone che con me hanno vissuto un'intera vita, sei il ragazzo coglione che ha rubato il mio cuore, e che nonostante lo stia frantumando ha ancora il diritto di possederlo, insomma tu sei Calum Hood, e questo basta"

Professor HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora