Capitolo 6

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Dopo aver detto tutto questo, sentivo il mio cuore scoppiare, non sapevo che aspettarmi in fondo lui ha sempre detto che noi non potremmo mai metterci insieme, Maya lo direbbe al preside e lui lo licenzierebbe.

"Sai cosa, oggi tu ed io, a casa mia, ci vediamo lì alle quattro" disse guardandomi deciso, come se dovesse fare una cosa importante entro oggi, e mi lasciò lì, come una cretina ad annuire, e mi veniva da piangere perché sapevo cosa avrebbe detto 'mi dispiace, ma non può funzionare'.

Tornai a casa cercando di trovare dei vestiti decenti, come se magari vestirmi in modo carino avrebbe potuto fare la differenza, e mi feci un lungo bagno nella vasca pensando a un modo per fermare il tempo e evitare di parlare con Calum.

Dopo essermi preparata presi tutto il necessario e mi incamminai verso casa sua arrivando lì in dieci minuti, ero in anticipo ma camminavo così lentamente verso il suo portone che i dieci minuti di anticipo sarebbero potuti diventare i dieci minuti di ritardo.

Bussai alla porta e tutto quello che pensavo sarebbe successo fu rinchiuso in un sacco e buttato fuori dalla finestra.

Davanti a me c'era Calum, ma non Calum il professore, no, c'era il vero Calum il ragazzo divertente e dolce che si nascondeva dietro la maschera del professore del liceo.

"Beh vuoi entrare o rimanere a sbavare fuori casa" disse ridendo appoggiato allo stipite del portone.

Era vestito da, in realtà non lo sapevo nemmeno io da cosa, credo fosse un coniglio?... Ma chi può sapere a cosa pensa Calum l'uncino quando fa queste cazzate.

"Si, beh, perché sei vestito da...da...coniglio?" risposi trattenendo una risata ed entrando in casa.

"Oh, fra poco non sarò l'unico tesoro" ridacchiò incamminandosi verso una camera che credo fosse la sua.

"Forza devi metterlo anche tu se no non ha senso" mi ordinò sorridendo, si è drogato? Credo proprio di si.

"Ehm, okay" dissi prendendo il costume.

"Dove mi cambio?" gli chiesi non conoscendo casa sua.

"Beh, entra in quella camera- disse indicando la porta della stanza dove era entrato prima- potrai cambiarti lì" finì sedendosi sul divano nel piccolo soggiorno.

Entrai in quella camera, era molto semplice ma anche carina, mi guardai attorno e posai il costume sul letto spogliandomi dei vestisti e decidendo di essere pronta per diventare un coniglio.

Uscii dalla camera trovando Calum seduto di spalle a me e tossii piano cercando di attirare la sua attenzione.

"Sei carina con questo costume" si avvicinò a me sorridendo arrivando a toccare le mie nuove orecchie da coniglio.

"Calum..." lo richiamai, si stava avvicinando troppo e, senza sapere cosa davvero sono per lui, non voglio permettergli di illudermi, non di nuovo.

"Senti Alexa, so che ti senti illusa e presa in giro, e so che ci stai male, ma ci sto male anch'io, davvero" disse riavvicinandosi e prendendo le mie mani.

"Puoi solo darmi una risposta a quello che ti ho detto?" cercai di arrivare al punto, basta giochi di parole.

"Ci ho pensato- cominciò guardandomi negli occhi- e ho deciso che tu sei la ragazza che si preoccupa per me come pochi fanno e che riesce sempre a farmi sorridere, sei la ragazza più dolce che abbia mai incontrato e sei quella a cui penso sempre anche nei momenti meno adatti, sei la ragazza che voglio presentare ai miei genitori, sei la mia ragazza" finì avvicinandosi a me e appoggiando la sua fronte sulla mia.

Qualcuno mi dica cosa fare, ero nel pallone più completo stavo per chiamare l'ambulanza dato che mi sentivo svenire, l'unica cosa che feci fu sorridere e, ovviamente, arrossire.

Professor HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora