Capitolo 5

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Erano le quattro di notte e mi alzo in punta di piedi, facendo attenzione a non svegliare Thomas accanto a me. Vado al piano dis otto e cerco le sigarette, "dove cazzo le ha messe" impreco cercando nel cassetto della cucina "intendi queste?" La luce della cucina si accende e da vanti a me c'é Tom col pacchetto di sigarette in mano. "Dio!" Urlo spaventata mettendo una mano sul petto "volevi fumare" mi indica "si! Si volevo fumare! E ne ho bisogno!" "Ok ho capito!" Posa le sigarette sul bancone violentemente "cercheremo una psicologa! Non puoi fumare! Se tocchi una sigaretta non riuscirai più a smettere! I tuoi polmoni si faranno neri! Finirai di nuovo in ospedale! E ti ho vista troppe volte in ospedale!" "Non vuoi farmi fumare perché credi finirò in ospedale?" Mi calmo "si, si Diana!" Si passa una mano nei capelli bagnandosi le labbra "l'aggressione..l'incendio..e il parto di Stefania..ti ho visto tante volte urlare dal dolore in un letto d'ospedale..e non voglio rivederti così, non ci riuscirei-" parla con voce spezzata "sh sh sh" prendo il suo viso tra le mani "non ci finirò, e lo prometto, ho solo...bisogno di una sigaretta" "allora fumerò anche io" "no!" Protesto "vedi?! Faresti lo stesso se fossi al tuo posto! Capiscimi..." "ok! Ovviamente Thomas Stanley Holland deve sempre prendere decisioni per me! Giusto?!" Sbuffo e me ne rivado a letto, dopo qualche minuto sento Tom mettersi nel letto con me "ti amo" sussurra abbracciandomi, mi giro verso di lui ritrovandomelo in faccia, "anche io...ma devi capire che si decidere da sola" "per certe cose sei incapace di essere responsabile" mette la sua mano sulla mia guancia e io mi avvicino ancora di più "credi davvero che io riuscirò a farcela?" "Si" risponde deciso alla domanda "sono sicuro che tu ci riuscirai, sei tanto forte Diana, tanto..non sai quanto" chiude gli occhi scuotendo lentamente la testa "hai affrontato di tutto, da sola, ora che ci sono io qui con te...supereremo insieme anche questo" lo guardo negli occhi e quasi mi mettevo a piangere per le sue dolci e rassicuranti parole, lo bacio, inizialmente era un bacio innocuo, senza alcuna malizia. Finché non sono salita a cavalcioni su di lui.
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Feci strofinare le nostre intimità più volte, e sentì lui gemere, il mio membro toccava il suo e da sopra a lui sentivo che pulsava, mi toglie la maglia e inizia a baciarmi il seno, mordendolo, mentre io strofinavo tra le mie mani i suoi capelli, mi tolse anche i pantaloni e i suoi vestiti fecero la stessa fine dei miei. Mi sdraiò sul letto, e entrò dentro di me con forza, sentì un po' di male, ma è normale. Mette la testa nel incavo del mio collo e inizia a muovere il bacino verso la mia direzione, e anche io verso il suo, inizialmente andava piano, ma volevamo entrambi di più, così ha iniziato ad andare più veloce e io cercai di non gemere ma risultava impossibile. Lui iniziò a baciare il mio seno continuando a spingere "Thomas-ah, continua ti prego-ah".
*è finito*
Sentiamo Stefania piangere, interrompendo il magico momento che si era creato, "vado io" metto la maglia di Tom buttata per terra precedentemente, provo ad alzarmi ma le mie gambe tremano, e faccio fatica a camminare, Thomas ride coprendosi la bocca per non svegliare Leo, "vuoi che vada io?" Chiede continuando a ridacchiare "zitto" rispondo uscendo dalla stanza.

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