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Ehi questo capitolo è molto lungo, voglio spiegare tutto quanto qui. Buona lettura

POV CRYSTAL
Scendemmo la scalinata e arrivammo in una grande stanza. Era piena di luci strane. Sentii qualcosa. "Senti anche tu quello che sento io?" Chiesi. Matt annuì "Li ho sentiti anche io ieri". In quel momento non c'era nessuno in quella specie di laboratorio quindi decisimo di andare girando per cercare di capire cosa fosse quel posto e a che servisse. Non poteva essere un normale laboratorio abbandonato.
"Ehi che fai?" Dissi guardando Matt che cliccava velocemente del tasti luminosi "Non toccare niente!" "È la mia occasione per mettere in pratica quello che ho imparato con le lezioni private" rispose. Su un grosso schermo spuntavano delle schede una dopo l'altra.
Mi avvicinai a lui "Ci stai capendo qualcosa?" "Uff...no...è troppo incomprensibile" rispose fermandosi. Notai dei lunghi fili attaccati a quel computer gigante. Lui capì cosa stavo guardando e così andò lì dietro a vedere. Era una specie di ampolla e attaccato all'ampolla c'erano altri fili ancora che portavano ad una sedia piena anch'essa di fili. Lui iniziò ad analizzare per bene la sedia guardando i fili e cercando di capire a che servissero. Mi allontanai di lì, non ci capivo niente e sarei stata di poco aiuto. Notai un corridoio accanto all'entrata e ci andai incuriosita.
Quello che vidi non poteva essere reale. Speravo che fosse una finta ma era troppo vero per esserlo. Era una cosa allucinante, crudele e impensabile. 'C-come hanno fatto?' Continuavo a pensare. 'Chiunque sia stato, come c'è riuscito?! Io..io sono sempre stata attenta al bosco, è impossibile che qualcuno sia entrato!'. Avevo le mani davanti la bocca, ero scioccata.
Era una specie di prigione e...al sul interno...c'erano...della ragazze ma...ragazze con le ali! Alcune avevano una trentina di anni ma avevano lo stesso quelle ali! Erano delle fate e fra loro riconobbi Thalia! (Se non vi ricordate: è quella che la sua scomparsa è stata fatta nota nel capitolo "Magicsitter"). Che ci facevano lì delle fate?! E in quello stato poi! 'Mi sento così...colpevole.. è colpa mia se sono state rapite, non ho vegliato a sufficienza sul bosco... sono una delusione..Papà, non ho mantenuto la promessa...scusami' pensai iniziando a sentire le lacrime scendere una dietro l'altra. Le fate non reagivano, non facevano nulla. Era come se qualcosa le bloccasse.
Sentii una mano sul mio viso. Aprii gli occhi e vidi che era Matt "Non è colpa tua" Cercò di consolarmi "Sì invece. Io...dovevo vegliare il bosco.. non ho mantenuto la promessa fatta a mio padre...e ora...sono rinchiuse tutte qui" cercai di dire fra un singhiozzo e l'altro "Le libereremo" disse facendomi un sorriso dolcissimo. Poi mi abbracciò accarezzandomi i capelli.
Sentimmo dei piccoli applausi alternati "Ma che bella scenetta" sentimmo dire. Un uomo con un mantello addosso si avvicinava. Aveva un ghigno. "Che ci fa qui il principino del regno?" Continuò. Matt sussultò "Quella voce..." disse. Asciugai le lacrime e presi l'arco. "Ma come, non mi riconosci? Ti conosco da quando eri un piccolo marmocchietto" disse quello lì. Tolse il mantello che aveva addosso. Era un uomo di mezza età, aveva capelli castani e occhi blu e un monocolo. Indossava abiti abbastanza eleganti. "V-voi?" Balbettò Matt "Lo conosci?" Gli chiesi "Lui è...il braccio destro di mio padre...il...il primo ministro. Ma... che state facendo? Perchè questo laboratorio? Come hai fatto a catturare le fate?!" "Ehi piano con le domande" rispose tranquillamente "Tu sei la figlia del arciere? Mi pare che si chiamasse...mmm... Robert, dico bene?". Sgranai gli occhi "Come fai a conoscerlo?". Fece un sorrisetto "Iniziamo con calma. Hai presente Shadow? Quell'elfo che vive da 17 anni nella foresta? Beh, mi duole dirti che in realtà quell'elfo ero io. Il mio piano iniziò proprio 17 anni fa, quando nacque il principe. Prima che lui nascesse io potevo ereditare il trono a futuro re ma poi tutto cambiò e io rimasi solo una ruota di scorta. Trovai questo laboratorio dimenticato da tutti e ci costruii la mia base operativa. Costruii anche questo marchingegno che vedi qua" disse indicando l'ampolla gigante "Questa serve ad assorbire un po del potere delle fate per trasmetterlo a questo orologio che vedete qui. Esso mi permette di usare la magia assorbita e di usarla a mio piacimento. Ma come in un dipinto, se immischi tanti colori insieme, alla fine otterrai un colore scuro e informe. Infatti posso permettermi di usare il potere dell'oscurità. Torniamo a 17 anni fa. Per attuare il mio piano avevo bisogno di alcune fate ma come poterle prendere se un arciere misterioso comparve d'improvviso? La risposta mi sembra evidente. Per sette anni mi feci amico tuo padre, vissi fra le creature magiche e con le poche fate che tempo prima riuscii a catturare cercai di sembrare un elfo vero e proprio. Dopo appunto sette anni misi in pratica la prima parte del mio piano". Credevo di aver capito cosa intendesse dire "Hai capito vero? Sono stato proprio io ad uccidere tuo padre! Quei quattro anni del tuo 'addestramento' dopo la morte di tuo padre, mi sono serviti a catturare abbastanza fate" A stento trattenevo le lacrime ma ripensando a quello che aveva detto non sentivo più tristezza ma rabbia e desiderio di vendetta "Ma perché lo hai fatto?! Qual'è il tuo vero scopo?!" Disse il ragazzo accanto a me "Cosa? Ancora non ci arrivi? Ti racconto bene. Avevo pensato di uccidere il re e poi uccidere il principe così da avere l'eredità al trono ma quando giorni fa ti vidi al bosco pensai che sarebbe stati meglio causare un piccolo incidente prima a te e poi al re così da essere io il suo successore. Grazie al titolo che avrei avuto e alle mie invenzioni avrei potuto governare il mondo intero" "E perché ce lo stai dicendo?" "Perché non uscirete vivi da qui, ovvio" disse infine.
Lanciò una specie di palla nera ma noi due la evitammo. Continuò ad attaccarci. Creai un muro di ghiaccio davanti a noi così da parare quei così volanti. Creai una freccia infuocata e la lanciai. Lui la evitò ma io continuai a lanciargliene. Le schivò tutte ma una lo colpì di striscio. Guardai l'ampolla "Vieni, ho un piano" dissi iniziando a correre mentre era distratto. Ci nascosimo dietro uno dei tavoli. "E ora?" Mi chiese "Cerchiamo di fargli colpire l'ampolla" "E come?" "Non lo so" "Ooh ma certo che i tuoi piani sono stupe-" venne interrotto da un altra palla di ombra che ci passò sopra la testa. Mi misi davanti all'ampolla e iniziai a prederlo in giro "Ehi stupido elegantone! Prova a colpirmi! Hai la mira pessima! Sei squallido!". Cercò di colpirmi di nuovo. La schivai per un soffio e la palla colpì l'ampolla. Sì! Finalmente l'avevo distrutta! "Ma che?! Ragazzina la pagherai! Per ora non sarà soltanto questo a fermarmi!" Gridò quel pazzo. Stava per colpirmi con un altro attacco ma un soffio di vento mi spinse facendomi cadere. Guardai verso Matt "Grazie" dissi. Mi sorrise per risposta. Non dovevamo dimenticarci del nemico però. "Distrailo" mi disse uscendo da dietro al tavolo dove era. Quella specie di damerino iniziò a colpire di nuovo. Fra salti e acrobazie riuscimmo a evitarle tutte. Ad un certo punto una colpì Matt. Dopo l'impatto cadde a terra. Stavo per gridare ma dovetti rinunciare perchè quel ministro mi prese dalle guance coprendomi così la bocca e mi alzò in aria. Mi dimenavo ma non riuscivo a liberarmi. L'arco mi cadde a terra. Lui lo calpestò con un piede in modo da farlo rompere. Cercai di gridare. 'Era l'arco di papà' pensai disperata. Matt lo vedevo a terra, non si muoveva, probabilmente era svenuto dopo l'attacco "Ragazzina te la farò pagare cara per quello che hai fatto. Però non mi piace fare del male alle donne quindi possiamo accordarci: mi supplicherai inginocchiandoti pur di aver risparmiata la vita e mi aiuterai nel mio piano. Allora? Che ne dici?". Come risposta gli diedi una ginocchiata nello stomaco. Lui si piegò un po ma non lasciò la presa "D'accordo allora ti pentirai di essere nata" disse. Nella mia bocca sentii un attimo di vuoto. Stava per lanciare una palla di ombra nella mia bocca! Mentre stava per colpire qualcosa arrivò alle sue spalle e gli tolse l'orologio "Ah ah, e ora che farai senza orologio?!" Disse quella persona. Era Matt ed era ancora tutto intero! Mi lanciò a terra. "AH" gridai all'impatto con il gelido pavimento. "Dammi quell'orologio e ti ucciderò con meno sofferenza. Forza" disse il ministro mettendo una mano avanti "Oh questo? Va bene lo stesso a cocci?!" Disse Matt buttando a terra l'oggetto calpestandolo con il piede in modo da farlo rompere "NOOO!" Gridò. "Ehi guarda dietro di te" dissi. Lui si girò e io lo colpii con un pugno circondato dal fuoco. Volo per la stanza e sbattè la testa contro al muro. Sicuramente svenne.
Mi venne un improvviso fiatone. "C'è...c'è l'abbiamo fatta? Noi...c'è l'abbiamo fatta!" Disse Matt alzandomi in aria per poi abbracciarmi "Ouf! Fa piano! E comunque non ancora, dobbiamo liberare le fate" dissi "Ah si giusto scusa" disse ridendo. Amavo il suo sorriso, era troppo bello♡_♡. Quando lo vedevi pensavi tipo awlhjabhkwlkel♡!
Andammo verso quel computer e vidimo un grosso bottone rosso "Non conviene cliccarlo forse" disse "Tu dici?" Dissi cliccandolo. Sentimmo un rumore "Che ti avevo detto?!" Disse. Sembrava che stesse per distruggersi qualcosa. Poi il rumore si fermò e quella specie di prigione si aprì liberando le fate. Feci una finta tosse "Che ti avevo detto?" Dissi con uno sguardo furbo. Andammo lì verso quella cella e contai le fate. "1..2..3..4..8..10..14..19..20. Venti fate in tutto" "Sembra che si stiano riprendendo da quando abbiamo aperto" disse. Stette un po a pensare e dopo alcuni secondi andò verso quella specie di computer.
Lo seguii "Che succede?" Chiesi "Non ti sembra strano che le fate si stiano riprendendo solo dopo aver aperto la prigione?" "?... Ora che mi ci fai pensare in effetti... Secondo te cosa significa" "Mmm...ah ecco fatto" disse aprendo una scheda. La iniziò a leggere velocemente con gli occhi "Questa cella era fatta apposta per indebolirle ed evitare che usassero i poteri per liberarsi" disse girandosi verso di me. Lo guardavo scioccata. Era impossibile che esistesse qualcuno del genere al mondo eppure...
Sentimmo dei passi pesanti e vidimo spuntare un omino bruttino e basso. Guardò noi e poi so girò verso il ministro svenuto "Padrone!" Gridò correndogli incontro. Misi la mano davanti a me e lo congelai lasciando liberi solo testa e gambe. Anche se i piedi li aveva liberi non poteva scappare dalla pesantezza del ghiaccio. "Forse è meglio che congeli anche lui" disse Matt indicando l'uomo svenuto "Già, hai ragione" risposi. Così congelai anche l'altro. Una fata si avvicinò a noi. Mi girai sentendola arrivare "Così sei venuto, anche se ti avevo detto di non farlo. Hai proprio il carattere di tuo padre" disse sorridendo. Matt si girò e vedendola sgranò gli occhi. Si vedeva perfettamente che era scioccato. Tremava e non reagiva. Sicuramente non succedeva perché non aveva mai visto una fata, ne aveva viste ben 20.

#spazioautrice
Ehi ciaoo^-^ scusate l'enorme ritardo ma dovevo pensare bene a come scrivere questo capitolo che è il più importante di tutti. Allora, finalmente si è scoperto cosa succedeva e chi era l'artefice ma...chi era quella fata? Curiosi? Aspettate il prossimo capitolo;)

L'ultimo arciereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora