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15 ottobre

L'aria era fresca, i primi freddi iniziavano a farsi sentire. Ma nonostante questo, i ragazzi ancora si ostinavano a indossare giubbini di pelle come se fosse primavera.

Era una serata tranquilla quando Bakugou, assieme ai suoi amici, si intratteneva in un bar al centro della città.

Il solito bar e i soliti amici, tutto quello che Katsuki pensava fosse una "dolce vita di zucchero".

Gli piaceva chiamarla così, fin da piccolo sognava una vita bellissima.

Si immaginava con una moglie, un bimbo, un cagnolino, una bella casa e il lavoro dei suoi sogni.

Gli sarebbe piaciuto davvero tanto diventare uno scrittore, ma per ora, lavorava semplicemente in una fabbrica di bottiglie di plastica.

Nulla di che, ma lo stipendio era tale da permettersi un appartamento, una macchina e ovviamente il necessario per vivere.

E perché no? Volendo poteva anche togliersi qualche sfizio.
Come ad esempio il suo nuovo telefono.

Ma della sua vita, nulla era andato come avrebbe voluto.

Voleva abitare a Tokyo, forse era l'unica cosa che era riuscito a realizzare della sua lunga lista.

Ora come ora però non ne era tanto felice, pensava di trovare l'amore ma così non era stato.
Non aveva la ragazza dei suoi sogni, nessun cane e non era diventato uno scrittore. Aveva però tanti buoni amici che gli stavano vicino.

Tra cui: Denki sempre pronto a farlo ridere nelle situazioni più brutte. Sero: pronto a conosolarso. E Mina sempre pronta a dargli buoni consigli, anche se faceva finta di non ascoltarli.

Ovviamente queste erano solo poche delle loro qualità

Ogni giorno si accorgeva sempre di più di quanto fossero pronti a stargli vicino e sostenerlo, anche nelle minime cose. Erano davvero ottimi amici.

Gli ripetevano che a vent'anni c'era ancora tempo per tutto. Ma lui ne aveva ventitre e la sua vita sembrava diventare sempre più monotona.

Aveva provato a buttare giù qualche idea per le sue storie, ma non riusciva a trovare ispirazione.

Aveva fatto scienze della comunicazione all'università, un corso di giornalismo e scrittura dopo la scuola superiore. E sembrava che tutti i sacrifici fatti, non avessero portato a nulla.

Ovviamente oltre agli amici c'erano anche i parenti a tranquillizzarlo.

Suo padre, assieme alla sua famiglia, viveva lontano e lui non riusciva a vederli spesso.

Non tanto perché voleva vedere i più grandi, cioè anche, ma soprattutto per i suoi cuginetti.

Adorava i bambini, piccoli e innocenti, non sapevano ancora com'era fatto il mondo. A loro bastava che a natale non ci fossero delle buste con vestiti sotto l'albero ma dei bei pacchetti con dentro giocattoli.

Voleva passare più tempo con loro, però quattro ore di treno andata e ritorno ogni weekend, dopo una settimana stancante e lavorativa non era il massimo. Diciamo che non sempre aveva la forza.

Per lui i suoi cugini erano come fratelli più piccoli.

Ne aveva tre: una di nome Kiara, la più intelligente. Alla tenera età di sette anni era già la prima della classe, ed era arrivata prima alle mini olimpiadi di nuoto.

Della sua stessa età, Izo. Bravo a basket e a cucinare torte, un po' nerd per via di tutti i video giochi e i fumetti che leggeva.

In fine l'ultimo della famiglia, Rui. Aveva da poco festeggiato il suo primo anno, per ora di lui non si poteva dire molto, ma sorrideva sempre. E questo faceva scaldare il cuore di qualunque persona.

Era fiero di tutti e tre. Li amava con tutto il cuore.

Loro abitavano in un paese più lontano da Tokyo. Bakugou aveva preferito trasferirsi, abitare lì per lui significava poter raggiungere i suoi obiettivi. E quello per lui era il primo passo per "cambiare la sua vita".

Voleva trovare l'amore vero, pensava sarebbe stata una bella ragazza. Occhi rossi e capelli neri; pelle candida; la voleva gentile e affettuosa. Doveva fargli cambiare l'umore solo con un sorriso. Per lui ogni bacio doveva essere pieno di passione e sentimento.

Non era un romanticone, ma pensava che l'amore potesse cambiarlo.

Così si immaginava la sua anima gemella.

Il contrario della sua ragazza.
Uraraka Ochako. Bassina, dai capelli a caschetto e dagli occhi marroni; pelle leggermente più scura; labbra sottili e naso a patata.

La sua personalità non era delle migliori. E pultroppo per Bakugou quella contava più dell'aspetto fisico.

Era la tipica ragazza viziata e a tratti antipatica. Ma tutti pensavano che lui l'amasse, quindi nessuno dei suoi compagni si era permesso di dire nulla.

Ora lei era a Londra con il padre, per una "vacanza di metà ottobre". Cose che altre persone potevano solo sognare di fare. Per intenderci la loro casa era almeno cento volte quella di Katsuki.

Ma torniamo alla realtà.

Bakugou poggiò il gomito sul tavolo e si resse il capo con la mano. Sbuffava con aria annoiata, ultimamente sembrava che non succedesse mai nulla, le giornate passavano vuote. Proprio come il sentimento che si era appropriato della sua persona.

Era triste e annoiato, nulla più lo illuminava, ogni gionata era uguale. Bramava il desiderio di qualcosa di nuovo.

Insomma, non se la passava molto bene e tutti cercavano di fare il più possibile per stargli vicino.

Ancora non sapeva che quel giorno sarebbe successo qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita.

Happy Sugar Life KIRIBAKU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora