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6 gennaio

Il nuovo anno era finalmente arrivato e ovviamente non mi ero posto nuovi propositi. Secondo me non aveva senso costringersi a scrivere una lista di cose che avrei potuto fare ma che alla fine non ho fatto.

Sapevo che mi sarei deluso ancora, visto che i miei obbiettivi erano "stupidi e irrealizzabili". Diventare uno scrittore... un sogno da STUPIDI? Indovinate un po' chi lo disse.

Però quando tornai a casa e vidi Eijiro allenarsi, felice, e dirmi che sarebbe migliorato sempre di più....

-Ti giuro che sarò un bravissimo amico, il tuo braccio destro e la spalla su cui puoi contare!- mostrò con fierezza il suo braccio.

Dovevo ammettere che i suoi muscoli stavano crescendo, e anche molto bene. Era quasi, beh, sexy.

Negli ultimi giorni in cui non c'ero stato aveva deciso di allenarsi e cominciare una nuova vita. Serena e spensierata. Lasciandosi alle spalle tutte le cose brutte.

Questo mi spinse a farla. La scrissi. Una cazzo di lista di buoni propositi. Avrei prima di tutto pubblicato un libro, se non quest'anno, il prossimo. Avrei passato più tempo con la mia famiglia e tanto altro.

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Amore mio ♡:
Tornerò domani
10:57
Non vedo l'ora di passare tanto tempo con te amore <3333
10:58
Una mia amica mi ha pregato di andare con lei ad un museo di moda, l'unica cosa che ho capito era tipo che tanto tempo fa le spille erano chiamate fibule. Quindi ho voglia che tu mi compri una spilla d'oro.
10:59
La compriamo domani assieme ok tesoro??? <33
11:00

Questo era un grande problema, non volevo assolutamente rivederla. Avevo rimandato per mesi questo momento, ma alla fine come tutto, era arrivato.

Sapevo di dover smettere di lamentarmi e passare ai fatti. Ma se prima non avessi trovato un altro lavoro io-

-Katsuki, come mai non mi hai mai parlato della tua fidanzata? È perchè non eravamo ancora al livello avanzato di amicizia?- posai il cellulare e osservai Eiji che stava sul divano mentre gli spiegavo cosa stava per succedere.

Mi faceva tanta tenerezza. Aveva il suo grembiulino bianco ancora addosso e una maglia termica attillata che lasciava vedere tutti i muscoli. Mi avvicinai e mi strinsi al suo bicipite quasi più grosso del mio. Pogiai la mia testa sulla sua spalla

-no, anzi. Solo che... non la cosidero proprio la mia ragazza, sono successe tante cose e ci siamo ritrovati assieme- spiegai mentre il rosso mi guardava con aria incerta. Mi chiese infatti di spiegarmi meglio e io allora gli raccontai tutto.

-Come sai lavoro duramente in una fabbrica di bottiglie di plastica. Quello che non sai è che il capo dell'azienda è il padre della mia ragazza. Quest'ultima si era innamorata semplicemente della mia bellezza, ma a me non è mai piaciuta. Così lo disse a suo padre che mi minacciò di licenziarmi. Pensai potesse essere un'opportunità per colmare il vuoto che sentivo dentro, e inoltre era l'unica agenzia che pagava profumatamente. Avevo e ho bisogno di soldi per tornare dalla mia famiglia ogni tanto. Così ci siamo messi assieme. Ma le crepe che avevo sul petto si espansero ancora di più-

La vita era stata dura con il sottoscritto. Ma mi aveva fatto anche incontrare una brava persona che si stava prendendo cura di me

-Lei domani tornerà e probabilmente vorrà rimanere qui. Ti prego di dire che sei un mio amico che viene da fuori, ha perso i genitori e non può mantenersi. Cercherò di stare con te quando potrò, tanto dovrebbe ripartire per fare altri viaggi al più presto- continuai avvicinandomi sempre di più al suo viso.

-è una storia davvero virile Bakugou- disse prendendomi le mani

-io penso che TU lo sia molto- commentai pogiandogli una mano sul viso, lui arrossì.

-È il miglior complimento che qualcuno mi abbia mai fatto. Me lo diceva sempre Mama- lo guardai incuriosito. Chi è sta troia?

-Era una domestica alla villa, che si prese cura di me e mi insegnò un sacco di cose. Voglio diventare bravo come lei. Purtroppo un giorno però sbagliò a fare dei conti per un cliente importante del padrone. Così fu ritenuta inutile e uccisa. Mi dispiaque molto, era l'unica che mi trattava come se fossi un umano, non piansi nemmeno alla sua morte. Non avevo lacrime e non ci riuscì. Ma ci rimasi davvero male-

Ci stringemmo forte, nessuno dei due viveva una situazione semplice però finchè meno per meno avrebbe fatto più ci saremmo riusciti a riprendere assieme.

Come sempre, per quanto triste l'abbraccio mi piacque. Ci consolavamo a vicenda oramai. Era bello avere qualcuno con cui sfogarsi che non fosse per forza chiamato "psicologo".

Quando ci staccammo credo che avvertimmo entrambi la stessa sensazione. Ci volevamo, provavamo amore. Si, volevamo amarci.

Le mie labbra si piegarono all'insù.
Le braccia di Eijiro mi strinsero da dietro la schiena per farmi avvicinare ancora di più. Pogiai i palmi sulle sue spalle e chiusi gli occhi mentre mi avvicinavo

-IL POLLO!!!- il ragazzo mi scansò in maniera brusca e io caddi sul divano.

Effettivamente ora che lo notavo si sentiva una puzza di bruciato. Aspetta ma COSA DIAVOLO STAVO PER FARE?! Baciare Eijiro... mi risposi da solo.

Mi presi il viso fra le mani e corsi in camera mia rosso come un pomodoro.

Happy Sugar Life KIRIBAKU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora