Il treno iniziò a rallentare, lungo il convoglio, con un gran chiasso, tutti si davano da fare per recuperare bagagli e animali. Speravo con tutto il cuore che i Prefetti stessero facendo il loro lavoro, perché non avevo assolutamente voglia di andare avanti e indietro per tutto il treno chiedendo la cortesia di non ingombrare il corridoio con le valige e i bauli.
«Te lo porto io» mi sussurrò Fred, vedendo l'evidente fatica che stavo facendo nel cercare di prendere la gabbietta di Macnas, insieme a tutte le altre cose.
«Ti piace proprio il mio gatto, eh?» ridacchiai, ringraziandolo però con uno sguardo e un sorriso che solo in pochi potevano dichiarare di aver visto.
«Io e lui ci intendiamo» mi confidò ad un orecchio, superandomi poi per uscire dallo scompartimento e mettersi in coda verso gli sportelli. Mi presi qualche secondo di tempo per guardarlo, e per cercare di calmare quella pelle d'oca che solo lui mi sapeva far venire. Di quel ragazzo si scoprivano nuovi lati ogni giorno. In sette anni, ero convinta di non aver ancora scoperto tutto di lui.
Scesa sul marciapiede, i miei sensi vennero inebriati dal familiare odore di pini che fiancheggiavano il sentiero per il lago. Mi aspettavo il familiare richiamo di Hagrid per i bambini del primo anno, ma in realtà non arrivò. Al suo posto c'era una voce diversa, da donna, che gridava: «Quelli del primo anno in fila da questa parte per favore! Tutti quelli del primo anno da me!».
«Perchè c'è la Caporal?» chiese Lee, guardandomi come se la nuova Caposcuola avesse tutte le risposte del mondo, «che fine ha fatto Hagrid?».
«Non sono mica il genio della lampada, non lo so. Si sarà preso un raffreddore, con l'acqua che sta venendo giù». E, a riprova di ciò, feci un lieve starnuto che non faceva presagire nulla di buono.
«Andiamo alle carrozze» mi interruppe George, «prima che il raffreddore venga a te, prefetta perfetta».
Fuori dalla stazione di Hogsmeade erano parcheggiate più o meno un centinaio di carrozze trainate da Thestral che portavano sempre al castello gli studenti dal secondo anno in su. Sono delle Creature Magiche che vengono studiate durante il quinto anno, invisibili a chi non ha assistito e compreso pienamente un decesso. Ero rimasta particolarmente affascinata dalle rappresentazioni trovate sui libri, perché ero appassionata di cavalli e in Irlanda avevo la possibilità di andare a cavalcare molto spesso. Il Thestral è una razza di cavalli alati con corpo scheletrico, privo di carne, rivestito di un mantello nero lucido e quasi scivoloso. Il muso ha caratteristiche rettiliane, come se fosse quasi un drago. Gli occhi bianchi sono senza pupille e senza espressione.
Non ne avevo mai visto uno dal vivo, fino a quando...la realtà mi investì con la forza di un carro armato. Riuscivo a vedere i Thestral. Ma certo che ci riuscivo, dopo quello che era successo quell'estate. Pensavo di essere più intelligente di così, eppure mi ero lasciata prendere alla sprovvista.
Mi toccai l'orologio che tenevo al polso, per poi cercare con lo sguardo mia sorella. Trovai la sua chioma bionda nascosta tra le braccia di Dean Thomas, un suo compagno di casa. Per un secondo considerai di andare da lei per consolarla, ma mi concessi un attimo di puro egoismo, per una volta. Probabilmente, Daisy non aveva bisogno di me. Anzi, l'ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento sarebbe stata vedere la sua sorella perfetta. E poi, Daisy mi stava cercando? Stava pensando che anche io potessi essere sopraffatta dal dolore e dai ricordi? Non sembrava. Come al solito, io dovevo pensare a tutti, ma nessuno pensava a me.
Sbatacchiando e ondeggiando, le carrozze avanzarono in fila lungo la strada. Nonostante stessi ancora pensando a mia sorella, Angelina riuscì a farmi partecipare ad una conversazione sulla nuova stagione di Quidditch in arrivo. Angelina, infatti, sarebbe stata il nuovo capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro dopo Oliver Baston, e stava già pianificando dei nuovi allenamenti che avrebbero portato i Grifondoro alla vittoria.
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Headgirl - Fred Weasley ff
FanfictionPossa il suono di una musica leggiadra e l'eco di una risata irlandese, riempirti il cuore di felicità, che duri e si rinnovi nel tempo. Possano i cardini su cui poggia la nostra amicizia mai potersi arrugginire. Maeve Callaghan, diciassette anni...