Il primo sorso di Whisky Incendiario è quello più difficile da mandar giù. Poi si va lisci come l'olio. Sentii quella palla di liquido infuocato percorrere l'esofago con l'assoluta certezza che l'indomani me ne sarei pentita amaramente. Ma per me, in quel momento, l'indomani non esisteva.
«Lo facciamo babbano, va bene?» chiese George, sorridendo malizioso. «Niente bacchette. Be', non quelle magiche, per lo meno».
«Okay, okay» iniziò Fred, ridacchiando già tra sé, «Lee, verità, obbligo o bevuta?»
«Sono tentato di dire obbligo, ma ho come l'impressione che io sia troppo sobrio per le cose che mi chiederai di fare» disse, aprendo le braccia in segno di scuse e dando per sbaglio una manata a George, seduto di fianco a lui. Il rosso gliela diede a sua volta, ridendo. «Quindi dirò verità».
«Va bene, iniziamo con qualcosa di soft. Descrivi il tuo partner ideale»
«Chiamalo soft» borbottai. Iniziavo a pensare che mi sarebbe servito molto più Whisky Incendiario per rispondere alle domande che sarebbero arrivate.
«Be'» incominciò Lee, grattandosi la nuca, «come posso dire...»
«Oh, muoviti Lee» lo riprese Angelina, «qui la gente vuole bere»
«Grazie per la comprensione, Johnson» borbottò lui, «be', mi piacciono le bionde. Vita stretta, un bel lato b. E di tette...»
«Aspetta, non starai mica descrivendo Alicia Spinnet?» lo interruppi, guardandolo maliziosa.
Quattro paia di occhi si girarono verso di Lee. Ma certo, come potevo essere stata così cieca? Lee la cercava sempre con lo sguardo, che fossimo stati seduti in sala Grande o a fare i compiti in sala Comune. Aveva provato anche a chiederle di studiare insieme qualche volta.
«No. No, ma che state dicendo?» provò a difendersi lui, indietreggiando leggermente sul letto. «Ma se non ci ho neanche mai parlato!»
«In vino veritas, tesoro» citò George, dandogli una pacca sulla spalla. «Sei fregato».
«Smettila di fare l'acculturato, Weasley, che fino a ieri sera pensavi che Mungo Bonham fosse un tipo di fungo allucinogeno»
«Ehy, quello era Fred!».
Dopo qualche minuto di battibecco, in cui io e Angelina ci passavamo a vicenda la bottiglia di Whisky guardandoli disinteressate, potemmo tutti tornare al nostro gioco.
«Angelina, verità, obbligo o bevuta?»
Angelina fece finta di pensarci per qualche secondo, strofinandosi il mento con due dita. Poi sorrise maliziosa e disse: «Obbligo».
Pazza. Lo sapevano tutti che quando era il turno di Lee non bisognava mai rispondere "obbligo". Ma che le succedeva? Il Whisky le aveva già mandato in pappa il cervello?
«Bene bene, signorina Johnson. Fai finta che....mmh che George sia uno sconosciuto in un bar. Prova a convincerlo a tornare a casa con te».
«Non credo che si debba impegnare più di tanto» commentò Fred al mio orecchio. Io ridacchiai e gli diedi una spintarella con la spalla. Il suo respiro sul mio collo mi stava facendo il solletico.
«Io non ho bisogno di convincere nessuno!» esclamò Angelina, offesa.
«Forza, ragazza sconosciuta» la incoraggiò George, «perché dovrei venire a casa con te?»
Angelina, lo guardò un attimo interdetta, poi fece un'espressione che sapevo volesse dire qualcosa tipo "chissene frega", e si avvicinò ulteriormente a George con un vago accenno di sensualità.
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Headgirl - Fred Weasley ff
FanfictionPossa il suono di una musica leggiadra e l'eco di una risata irlandese, riempirti il cuore di felicità, che duri e si rinnovi nel tempo. Possano i cardini su cui poggia la nostra amicizia mai potersi arrugginire. Maeve Callaghan, diciassette anni...