Nonostante la Sprite tentò di rassicurarmi dicendo che non ce ne fosse bisogno, io insistetti nel rimanere fino a che la professoressa non si arrese dicendo che: "in ogni caso, due mani in più non fanno male".
«Ma come mai si è presentata così presto? Avevo dato indicazione a George Weasley che la punizione del suo gemello sarebbe iniziata solo alle sei»
«Lo so...volevo arrivare prima di...», mi schiarii un po' la voce, «cioè, volevo arrivare per prima».
La professoressa Sprite mi guardava, mentre mi avvicinavo al tavolo sul quale stava lavorando, con la stessa espressione che aveva mia mamma quando mi arrabbiavo perché un incantesimo o una pozione non erano venuti come volevo. Con compassione. Uno stato d'animo che io non avevo mai sopportato che gli altri avessero quando si rivolgevano a me.
«E' sicura di stare bene?» mi chiese, sorridendo dolcemente. «Il professor Vitious mi ha raccontato quello che è successo durante la lezione di Incantesimi. Non è obbligata a stare qua, se vuole può tornare nella sua Sala Comune a riposarsi»
«Sto bene»
«E' stato un incantesimo molto potente, quello che ha prodotto. Quasi troppo, per una ragazza che non ha ancora finito la scuola».
Stavo per chiederle che cosa intendesse, quando il cigolare della porta d'ingresso ci avvisò che qualcun altro stava entrando nella serra.
Per qualche secondo, sperai che fosse qualcun altro. Per qualche secondo, sperai che Fred Weasley si fosse dimenticato della sua punizione e non stesse facendo il suo ingresso nella penombra della serra. Perché quando entrò davvero, non riuscii a non imbambolarmi davanti a quei capelli rossi che catturavano i raggi del sole al tramonto. Non riuscii ad evitare di guardare il suo fisico slanciato, i muscoli che si tendevano sotto una camicia piena di piccole piegoline. E i suoi occhi. Sembravano oro fuso. Non era giusto che proprio nel momento in cui non potevo correre da lui per abbracciarlo avessi così tanta voglia di farlo.
«Signor Weasley, sono sorpresa che sia in anticipo» lo apostrofò ridacchiando la professoressa Sprite.
Fred, che per un attimo era rimasto imbambolato a guardarmi, chiaramente preso alla sprovvista dal fatto che fossi lì, accennò un sorriso tirato, sfregandosi il retro del collo con una mano.
«Speravo di poter finire prima, professoressa» ammise.
«Dipende da quanto bene lavorerete».
Il ragazzo si avvicinò a me, senza mai guardarmi una volta negli occhi, nonostante io cercassi spesso il suo sguardo.
«La McGranitt ti cercava, a pranzo» mi informò, «e non era l'unica. Dove eri finita?»
«In biblioteca, stavo studiando». Fred fece un piccolo sbuffo, borbottando qualcosa come: "tipico".
«E cosa ci fai qui adesso?»
«Non eri l'unico assente alla lezione, stamattina».
Per un secondo, uno solo, le sue labbra si aprirono in un sorriso. Poi il suo viso si rabbuiò di nuovo.
«Mi sapete dire che pianta è questa?» chiese la professoressa Sprite, indicando un tronco alle nostre spalle. Io e Fred ci girammo in contemporanea, e ci trovammo davanti ad una lunga serie di erbacce che andavano a coprire radici e alcuni rami nodosi. La pianta sembrava giovane, alta circa mezzo metro, e sulla sua sommità e sui rami erano presenti una serie di ciuffetti violacei.
«E' lei quella brava in Erbologia» affermò Fred, indicandomi con il pollice.
«Grazie» borbottai, avvicinandomi poi per osservarla con più attenzione. «Io...mi sembra familiare ma... professoressa Sprite, non penso che abbiamo mai studiato questo tipo di pianta»
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Headgirl - Fred Weasley ff
FanfictionPossa il suono di una musica leggiadra e l'eco di una risata irlandese, riempirti il cuore di felicità, che duri e si rinnovi nel tempo. Possano i cardini su cui poggia la nostra amicizia mai potersi arrugginire. Maeve Callaghan, diciassette anni...