Al nostro ingresso in Sala Grande fu chiaro che l'avviso della Umbridge non era apparso solo nella Torre di Grifondoro. C'era uno strano chiacchiericcio nell'area, particolarmente teso e movimentato. Gli studenti andavano avanti e indietro tra i tavoli discutendo di quello che avevano letto.
Al tavolo degli insegnanti erano presenti il professor Silente, la professoressa McGranitt e il professor Vitious, il che mi sembrò ottimo, visto che avevo intenzione di parlare con loro e non con la professoressa Umbridge.
«Mae!».
Solo una persona mi chiamava in quel modo. Mi trovai di colpo bloccata da Theo, che aveva la faccia di chi aveva dormito poco e con un risveglio parecchio traumatico.
«Il Quidditch, Theo» mormorai, guardandolo. «Ci vuole togliere il Quidditch»
«Lo so, ma è meglio se andiamo a parlarci insieme, con i professori», e detto ciò lanciò uno sguardo a Fred, che era ancora di fianco a me e ansimava leggermente per la corsa.
«Cosa stai insinuando, Mundford?» ringhiò Fred, avvicinandosi abbastanza per potergli tirare un pugno in ogni momento.
«Lo sai bene, Weasley» rispose Theo a testa alta.
«Ehy» mi intromisi mettendomi in mezzo a loro prima che la situazione potesse degenerare. Appoggiai una mano sul petto di Fred, proprio dove il suo cuore stava battendo furiosamente. I nostri sguardi si incatenarono, e per qualche secondo mi persi in quello sguardo strafottente e infuocato di cui mi stavo piano piano innamorando. «Lascia fare a noi» mi costrinsi a dire in un sussurro, «vai a sederti con gli altri, arrivo subito».
Lo vedevo nei suoi occhi che non era soddisfatto, che non voleva lasciarmi da sola con Theo. Alzò una mano per farmi una carezza, poi, ricordandosi che non eravamo soli, la chiuse a pugno proprio di fianco al mio viso. Si morse il labbro, i miei occhi si inchiodarono su quelle labbra che avrei sempre di più voluto baciare, poi fece un lungo sospiro e annuì.
«Ti aspetto al tavolo» sussurrò, e, dopo aver squadrato per l'ultima volta Theo, si girò per tornare da suo fratello. Anche io dovetti fare un respiro profondo, perché stava diventando sempre più difficile stare lontano da lui.
«Ma lo sa che non state insieme?» chiese Theo quando Fred fu abbastanza lontano da non poterlo più sentire. Io sorrisi lievemente. Sorrisi per quel segreto che era solo mio e suo. Per tutto quello che la gente ancora non sapeva di me e di noi. Per quel superpotere che mi sembrava di aver ottenuto e non volevo condividere con nessuno. Per quel ragazzo che mi rendeva ogni giorno migliore.
«Sì» risposi, «lo sa».
Tutto quel tempo perso a parlare ed evitare che quei due si ammazzassero a vicenda non mi fu di aiuto. Nel mentre, infatti, anche la professoressa Umbridge si aggiunse agli insegnanti presenti in sala Grande, e il mio piano di parlare con il Preside e la McGranitt senza la Umbridge di mezzo svanì come fumo.
Presi un respiro profondo, tentando di calmare il mio cuore battente. Cercando di trovare quella Maeve diplomatica che aveva fatto un mazzo tanto per diventare Caposcuola. Ed essere Caposcuola vorrà pur dire qualcosa, no?
«Professoressa McGranitt» iniziai, interrompendo il suo tentativo di prendere una cucchiaiata di porridge. L'insegnante sospirò, come se avesse sospettato che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, e immerse nuovamente il cucchiaio nel piatto, per poi alzare gli occhi verso di noi. I suoi occhi brillavano. Magari di orgoglio? Non osavo sospettarlo, anche se sarebbe stata per me una vittoria assoluta rendere fiera la mia insegnante preferita.
«Signorina Callaghan» mi salutò formalmente, scrutandomi con quegli occhi che sapevano guardarmi dentro, «le consiglio, prima di dire qualsiasi cosa, di pensarci per almeno una decina di secondi»
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Headgirl - Fred Weasley ff
FanfictionPossa il suono di una musica leggiadra e l'eco di una risata irlandese, riempirti il cuore di felicità, che duri e si rinnovi nel tempo. Possano i cardini su cui poggia la nostra amicizia mai potersi arrugginire. Maeve Callaghan, diciassette anni...