Quel pomeriggio avevo due ore di Aritmanzia, lezione che per fortuna non condividevo con quell'idiota di Fred Weasley. Mi risuonavano ancora in testa le sue parole, forti come fosse di fianco a me e me le stesse urlando.
"Non vuoi metterti in cattiva luce neanche davanti alla Umbridge" aveva avuto il coraggio di dirmi. E se anche fosse stato così? Che problemi c'erano? Perché sembrava come se avessi fatto qualcosa di male?
La Umbridge era una nostra professoressa, fino a prova contraria, e ci avrebbe valutato ai MAGO. Era ovvio che volessi uscire con il voto più alto possibile, era mio dovere da studentessa. Ma evidentemente Fred non sembrava capirlo. Lui preferiva fare confusione, essere sempre quello alternativo, quello menefreghista. Dei voti non gli era mai importato.
«Signorina Callaghan?» mi sentii richiamare dalla professoressa Vector. Mi risvegliai di soprassalto.
«Sì?» risposi, mettendomi seduta composta e facendo finta di aver seguito la lezione fino a quel momento.
«Stavamo parlando delle Trappole Temporali, uno degli argomenti studiati l'anno scorso. Ci sa ricordare che cosa sono e a che cosa servono?»
«Assolutamente» dichiarai, tirando un sospiro di sollievo. Le Trappole Temporali sono state uno dei miei argomenti preferiti di tutto il sesto anno. «Le Trappole Temporali sono quelle più comuni ed utilizzate perché esse si rifanno alle condizioni quotidiane ed abitudinarie di chi vi si trova coinvolto. La durata media di una Trappola Temporale prima che il suo effetto svanisca è di un'ora, lasso di tempo in cui il mago si ritrova immerso in una forma di realtà che si ripopone ciclicamente senza possibilità di conclusione o risoluzione visto che, generalmente, la situazione si interrompe sul più bello».
«Molto bene, signorina Callaghan. Dieci punti per Grifondoro».
Be', per lo meno avevo recuperato i punti che Fred ci aveva fatto perdere. E mi era anche venuto in mente uno scherzo che avrebbe proprio fatto a caso mio, anche se voleva dire qualche giorno di preparazione.
Quella sera ero pacificamente seduta in sala Grande, portando a termine il riassunto del primo capitolo del libro di Difesa Contro le Arti Oscure. Per lo meno, il libro era leggermente più interessante della professoressa che lo spiegava. Vicino a me si era seduta Angelina, che faceva finta di studiare ma palesemente stava pensando a nuove tattiche da poter utilizzare nelle partite di Quidditch
Fred, George e Lee, invece, erano seduti al centro di un gruppo di bambini del primo anno dall'aria innocente, tutti intenti a masticare qualcosa che sembrava essere uscito da un grosso sacchetto di carta in mano a Fred. Io li tenevo sott'occhio, aspettando di vedere se i bambini fossero in serio pericolo prima di dire loro qualcosa, ma evidentemente qualcuno era di un'altra idea. Hermione, dall'angolo più lontano della sala Comune, si stava avvicinando a passo di carica. E io sapevo che questa non me la potevo proprio perdere, soprattutto quando, uno dopo l'altro, come se fossero stati colpiti sulla testa da un martello invisibile, i bambini del primo anno si afflosciarono svenuti sulle poltrone; alcuni scivolarono per terra, altri si limitarono a ciondolare dai braccioli, le lingue penzoloni.
«Basta così!» gridò Hermione a Fred e George; entrambi alzarono lo sguardo, un po' sorpresi.
«Sì, hai ragione» disse George e annuì, segnando qualcosa sulla cartelletta, «questo dosaggio sembra abbastanza forte, vero?»
«Ve l'ho detto stamattina, non potete sperimentare le vostre schifezze sugli studenti!»
«Li paghiamo!» obiettò Fred indignato.
Io mi avvicinai, inginocchiandomi vicino ad una bambina che, sdraiata per terra, sembrava essere caduta in un sonno profondo.
«Avete l'antidoto?» chiesi, alzando lo sguardo per guardare Fred. Quello sbuffò, prese un dolcetto viola da un sacchetto che Lee aveva in mano e si abbassò davanti a me, appoggiando la caramella sulla lingua della bimba, che si riprese nell'arco di cinque secondi.
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Headgirl - Fred Weasley ff
FanfictionPossa il suono di una musica leggiadra e l'eco di una risata irlandese, riempirti il cuore di felicità, che duri e si rinnovi nel tempo. Possano i cardini su cui poggia la nostra amicizia mai potersi arrugginire. Maeve Callaghan, diciassette anni...