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harry's pov

Sono in auto con mio marito, Louis Tomlinson.

Stiamo tornando da una piccola vacanza a Parigi, è stata stupenda, credo di non essere mai stato meglio.

«Perché hai fermato la macchina?» gli domando, ha accostato in un parcheggio che si affaccia su un parco.

Manca ancora mezz'ora se non di più per arrivare a casa nostra.

«Guarda là, c'è una bambina, sembra sola e non dovrebbe stare qui a quest'ora, ormai è sera.» mi risponde, indicando il punto esatto.

«Scendiamo ed andiamo a vedere.» affermo, e lui annuisce.

Cautamente ci avviciniamo alla piccola, che appena ci nota ci squadra con due occhioni azzurri.

«N-non fatemi male.. sono sola.» sussurra.

«Non vogliamo farti nulla, come mai sei qui?» gli domando, guardandola meglio.

È così piccola ed indifesa, avrà a malapena quattro o cinque anni.

«Ci vivo qui..» risponde, mantenendo la dovuta distanza.

«E come mai?» gli chiede il mio ragazzo.

«Non lo so.. stavo in un rifugio per chi come me non ha una casa, ma ha dovuto chiudere ed io s-sono finita per strada..» risponde, iniziando a piangere.

Poverina, non deve aver avuto una vita facile.

«Ti va se vieni a casa con noi così mangi qualcosa e dormi un po'?» le domando, amorevolmente.

Lei si alza da terra e si stropiccia gli occhi.

«Comunque noi siamo Harry e Louis.» la informo.

«Io mi chiamo Skyler.» ci sorride.

Così le facciamo strada ed entriamo in macchina.

«Casa nostra è un po' lontana da qui.» le dice Lou.

«Comunque, quanti anni hai?» prosegue.

«Ho cinque anni..» risponde, per poi sbadigliare.

«Scusatemi tanto, sono solo un po' stanca.» si scusa.

«Ehi, tranquilla..» la rassicuro.

Il resto del viaggio prosegue in silenzio, si sente solo la musica che passa in radio come sottofondo.

Credo che si sia addormentata.

Appena arriviamo mio marito parcheggia in garage e in seguito scendiamo dalla macchina.

Apro la portiera dalla parte di Skyler e noto sia nel mondo dei sogni.

«Prendo io le valigie, tu prendi lei.» mi comunica il mio ragazzo ed io annuisco.

Quando la prendo fra le mie braccia noto quanto sia minuta.

Pesa veramente poco.

Cammino lentamente per non svegliarla ed entriamo nella nostra villa.

«La porto nel nostro letto, i suoi vestiti sono sgualciti e non ne ha altri, dall'altra parte della strada c'è un negozio di vestiti.» informo Louis.

«Ricevuto, vado a comprarle qualcosa di nuovo, torno tra dieci minuti.» mi risponde.

La cosa che amo di più della nostra relazione è che riusciamo a capirci al volo, da sempre.

Non servono mai troppi giri di parole con il mio Lou.

«mh.» sento mugugnare la piccola fra le mia braccia.

𝑺𝒕𝒓𝒂𝒗𝒐𝒍𝒈𝒊𝒎𝒊 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 | 𝓗.𝓢 ; 𝓛.𝓣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora