21;

260 17 1
                                    

harry's pov

Oggi sono ben due settimane che Louis è in coma.

Ogni giorno che passo senza di lui sembra non finire mai.

Vado almeno una volta al giorno all'ospedale, a trovare mio marito.

Ogni volta che varco quella porta spero di ritrovarlo seduto sul lettino a leggere un libro mentre sorseggia una tazza di tè, ma per ora non è mai successo, purtroppo.

Sospiro e mi guardo allo specchio, i miei capelli sono sporchi, ho delle occhiaie da paura e credo di essere dimagrito.

Devo farmi una doccia; tra poco verranno Liam e Zayn, hanno deciso di andare in un'orfanotrofio per adottare un bambino, vogliono diventare genitori per la terza volta.

Per farmi distrarre per un po' mi hanno chiesto se mi andasse di accompagnarli, ed io ho accettato.

Così entro in doccia e mi rilasso sotto il getto caldo.

Siamo appena arrivati davanti alla struttura; è colorata e sul davanti presenta un giardino curato, in cui diversi bambini si stanno divertendo.

Entriamo attraverso il cancello principale, e poi Zayn suona il campanello.

Tra entrambi non saprei dire chi è il più agitato.

Ci apre una signora sulla quarantina, ha i capelli mori raccolti in una coda di cavallo alta, un fisico robusto, e ci osserva attentamente.

«Buonasera, voi dovreste essere il signor Malik ed il signor Payne, giusto?» domanda e loro annuiscono.

Zayn nota che la signora mi stia fissando, o dovrei dire esaminando.

«Lui è un nostro amico, Harry Styles.» interviene e lei annuisce, sistemandosi i ciuffi di capelli fuori posto, imbarazzata.

Si sono entrambi imbambolati a giocare con un bambino, avrà sui quattro anni.

Mi sto guardando intorno quando vedo una bambina che avrà sui sei anni venire verso di me.

Ha l'impronta di uno schiaffo sulla guancia e gli occhi arrossati per le troppe lacrime che sta versando.

Sento qualcuno tirarmi la maglia e abbassando lo sguardo vedo proprio lei.

«Hey piccola, che c'è?» le domando, abbassandomi alla sua altezza.

Lei indica la sua gota e poi una signora poco più in là, impegnata a sgridare due ragazzi.

«Lei mi ha fatto male..» mi sussurra, stringendo tra le sue piccole manine il tessuto.

«Cosa ti ha fatto?» le chiedo.

Lei indica nuovamente la sua guancia.

«Questo.. io non ho fatto niente, davvero.. volevo solo che la smettesse di picchiare una bambina..» mi risponde, squadrandomi con due occhioni marroni.

Vedo proprio quella donna raggiungerci e prendere in malo modo la bambina per un braccio.

«Mi scusi se le ha creato disagio.» mi dice, andandosene spingendola, senza neanche darmi il tempo di controbattere.

𝑺𝒕𝒓𝒂𝒗𝒐𝒍𝒈𝒊𝒎𝒊 𝒍𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂 | 𝓗.𝓢 ; 𝓛.𝓣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora