capitolo 4

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(...)

Passarono circa due settimane, era metà luglio e si avvicinava Agosto per quella importantissima gara.
Entrambi, sia Mattia e sia Christian si allenavano per le coreografie da portare alla gara per migliorarsi sempre e migliorare tutto ciò che gli riusciva bene si, ma volevano di più. Mattia provava in una sala tutta sua nella Villa al mare che usava principalmente per ballare in estate e non poteva andare in palestra, mentre Christian essendo in vacanza a bari, in un'appartamento come un altro e non avendo molto spazio si trovò un posticino dove provare e allenarsi.
Si trovava a pochi metri dietro il suo appartamento, uno spazio aperto, lo trovò per caso perché era un posto diciamo tra virgolette abbandonato, che non conosceva nessuno, dove non andava nessuno, così si portava una piccola cassa dietro per sentire la musica e provare.

Dopo che si scontrarono quel giorno non si videro più, non si incrociarono più per le strade e...a volte ci pensavano, a volte quando si trovavano ad uscire di casa, i piedi per qualche ragione non ancora molto chiara nella loro testa li portavano sempre in quel posto vicino al mare dove si incontrarono per la prima volta, forse con la speranza nel profondo, di vedersi di nuovo, ma perché? Perché volevano incontrarsi di nuovo passando senza un qualche motivo preciso sempre in quel posto?

Beh evidentemente considerando il fatto che si odiassero, forse volevano incontrarsi di nuovo lì, in quel posto, solo per dirsi le peggio cose dopo l'ultima volta...ma boh, non lo sapevano.
Sapevamo soltanto che si odiavano.

(CHRISTIAN)

Un giorno Christian passando per l'ennesima volta di lì, dopo una lunga camminata, si fermò e si appoggiò sulla ringhiera che divideva la spiaggia dalle piazzette dove i ragazzi giocavano a calcio, andavano i bici o in skate, e poggiando le braccia su quelle ringhiere di ferro bollenti a causa del sole troppo forte di quella giornata di quasi metà luglio guardò da lontano il mare, lo osservò per bene e proprio in quel momento sentì delle rotelle di uno skate e di scatto si giró con il viso illuminato dal sole e un leggero sorriso.
Ma a giudicare dalla faccia che fece rimase deluso, era una ragazza, lei sopra lo skate e un ragazzo che la teneva dalle mani e improvvisamente quel piccolissimo sorriso che si formò sul suo viso scomparve, abbassò lo sguardo e si girò, da lì iniziò a pensare di nuovo a quel giorno, a quel breve ma intenso momento, alzò la testa e gli occhi andarono a finire su quel bellissimo mare calmo e azzurro e si ritrovò impressa nella mente l'immagine degli occhi di quel ragazzino.
Che credesse fosse lui quella sullo skate?
Fatto sta che non era il biondino e lui si ritrovò nella mente la sua immagine.
Non lo sa nemmeno Christian il perché ma ultimamente lo pensava spesso, pensava e ripensava a quel giorno con la speranza di rivederlo ogni qual volta che usciva e si trovava, devo dire "non a caso" e "appositamente" per vederlo, nel posto dove si incontrarono la prima volta.
Ma non ebbe mai questa fortuna, non si fece più vivo da quelle parti.
Quindi dopo una buona ora che fu lì appoggiato su quella ringhiera a guardare il mare, come se in un certo senso nella sua testa lo stesse aspettando, ricominciò a camminare.

In queste due settimane nel frattempo fece amicizia con due ragazzi.
Si incontrarono in una serata in un locale vicino a quella spiaggia.
Li vide un po' per conto loro rispetto a tutti gli altri che ballavano in mezzo alla pista e lui essendo un tipo taciturno e solitario decise di sedersi in uno di quei piccoli divanetti rossi vicino a quei ragazzi che erano in piedi.
Appena si sedette uno di quei ragazzi, quello più alto con una bandana ai capelli e con delle fossette a causa del sorrisetto che fece gli rivolse la parola dicendo "ma no tranquillo noi non ci siamo" e Christian lo osservò con un po' di imbarazzo e gli chiese subito scusa e si alzò per andarsene ma l'altro ragazzo, quello più basso con i capelli scompigliati e color castagna lo fermò dicendo che il suo amico stesse scherzando e che fa sempre così.
Alla fine con un sorriso e guardandoli si sedette di nuovo e l'ultimo ragazzo che parlò si presentò dicendo che si chiamasse Luigi e presentò anche il suo amico accanto a lui, Alex.
Iniziarono a parlare e così i ragazzi scoprirono che Christian non è di lì ma di Bergamo così a Luigi venne un idea e li trascinò fuori dal locale, gli disse che potevano portarlo a fare un giro per fargli conoscere la città e qualche posto e Christian allora accettò.
Dopo i piccoli giretti che fecero se ne ritornò a casa. Li trovava molto simpatici infatti si scambiarono subito i numeri per contattarsi quando voleva uscire di nuovo insieme.

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